Politica
Dalla costa all'entroterra, il confronto tra candidati sindaco voluto da Legambiente e Lup
Mobilità, rifiuti, piano delle coste, espansione urbana e zone verdi al centro del confronto tra Minervini e Porta
Molfetta - venerdì 2 giugno 2017
18.58
Si è svolto ieri presso il Chiostro della fabbrica di San Domenico il confronto tra i candidati sindaco promosso e organizzato dal Circolo Legambiente "Giovanna Grillo" e il Laboratorio d'Urbanistica Partecipata di Molfetta.
Presenti solo 2 candidati su 5, Gianni Porta e Tommaso Minervini; assenti Isabella de Bari – coerentemente a quanto espresso in precedenza –, Bepi Maralfa per motivi di salute e Leonardo Siragusa per impegni di lavoro. A moderare l'incontro e a porre le domande i rappresentanti delle due associazioni, Marco Di Stefano e Annamaria Gagliardi.
Al centro dell'incontro, naturalmente, tematiche strettamente legate all'ambiente e al paesaggio molfettese, includendo sia la zona costiera – inevitabile non toccare la questione nuovo porto e Torre Calderina –, sia la zona che si affaccia nell'entroterra interessata dalle nuove costruzioni edilizie, fino alle zone verdi inglobate nel tessuto urbano molfettese.
Apre il confronto una domanda relativa alle strategie e strumenti che la nuova Amministrazione adotterà per risolvere in tempi brevi la complessa situazione urbanistica della città e come queste possano essere in linea non solo con le esigenze della cittadinanza e del paesaggio ma anche con le direttive lanciate dal governo regionale. Risposte che trovano in linea i due candidati presenti sulla rivalutazione del Piano Regolatore vigente con una nuova pianificazione urbanistica, anche attraverso la partecipazione attiva della popolazione e di esperti del settore.
L'immagine che ne viene fuori è quella di una città che in sostanza ha bisogno di un serio piano di riordino per riequilibrare il centro città – che pure ha bisogno di interventi soprattutto in merito alle zone verdi – e le periferie talvolta isolate e desolate.
È proprio la seconda domanda a porre in evidenza il rapporto sbilanciato tra metri quadri di verde e cittadini che rimane al di sotto degli standard minimi previsti dalla vigente legislazione, una carenza che sicuramente incide sulla qualità della vita dei molfettesi. Si apre in questo caso il capitolo dei parchi come quello di Mezzogiorno e di Lama Martina – che secondo Porta può nascere solo con un cronoprogramma dettagliato – a cui Minervini aggiunge il parco posto nei pressi del vecchio passaggio a livello "Tombino" su cui si potrebbe intervenire anche con interventi privati.
Al centro del confronto non solo la perdita di centralità anche economica del centro cittadino ma anche il tema spinoso del piano delle coste, dello stretto rapporto col mare troppo spesso compromesso e reso difficile. Urgente sicuramente l'intervento sul sistema di depurazione definito addirittura "un cancro" da Minervini, così come urgente è per Porta la messa in sicurezza della strada costiera di ponente che va verso Torre Calderina; impensabile, invece, che la costruzione della condotta sottomarina per le acque reflue possa essere una valida soluzione: è a monte che il problema deve essere trattato e risolto. Chiara ormai la posizione dei candidati in merito alle opere di messa in sicurezza del nuovo porto commerciale, una questione spinosa che può essere risolta con una seria concertazione tra le forze in campo.
Toccate altresì le questioni legate al Pums (Piano Urbano di Mobilità Sostenibile) come soluzione per riconnettere le periferie al centro e lo snellimento del traffico urbano ed extraurbano grazie anche alla promozioni dei cosiddetti "sistemi di mobilità dolce", e immancabile la questione legata alla raccolta e smaltimento dei rifiuti con l'intento di una sensibile riduzione delle percentuali di residuo da conferire in discarica e un maggiore sfruttamento degli impianti di differenziazione dei rifiuti che Molfetta ha già, il cui valore ammonterebbe a 20 milioni di euro.
Presenti solo 2 candidati su 5, Gianni Porta e Tommaso Minervini; assenti Isabella de Bari – coerentemente a quanto espresso in precedenza –, Bepi Maralfa per motivi di salute e Leonardo Siragusa per impegni di lavoro. A moderare l'incontro e a porre le domande i rappresentanti delle due associazioni, Marco Di Stefano e Annamaria Gagliardi.
Al centro dell'incontro, naturalmente, tematiche strettamente legate all'ambiente e al paesaggio molfettese, includendo sia la zona costiera – inevitabile non toccare la questione nuovo porto e Torre Calderina –, sia la zona che si affaccia nell'entroterra interessata dalle nuove costruzioni edilizie, fino alle zone verdi inglobate nel tessuto urbano molfettese.
Apre il confronto una domanda relativa alle strategie e strumenti che la nuova Amministrazione adotterà per risolvere in tempi brevi la complessa situazione urbanistica della città e come queste possano essere in linea non solo con le esigenze della cittadinanza e del paesaggio ma anche con le direttive lanciate dal governo regionale. Risposte che trovano in linea i due candidati presenti sulla rivalutazione del Piano Regolatore vigente con una nuova pianificazione urbanistica, anche attraverso la partecipazione attiva della popolazione e di esperti del settore.
L'immagine che ne viene fuori è quella di una città che in sostanza ha bisogno di un serio piano di riordino per riequilibrare il centro città – che pure ha bisogno di interventi soprattutto in merito alle zone verdi – e le periferie talvolta isolate e desolate.
È proprio la seconda domanda a porre in evidenza il rapporto sbilanciato tra metri quadri di verde e cittadini che rimane al di sotto degli standard minimi previsti dalla vigente legislazione, una carenza che sicuramente incide sulla qualità della vita dei molfettesi. Si apre in questo caso il capitolo dei parchi come quello di Mezzogiorno e di Lama Martina – che secondo Porta può nascere solo con un cronoprogramma dettagliato – a cui Minervini aggiunge il parco posto nei pressi del vecchio passaggio a livello "Tombino" su cui si potrebbe intervenire anche con interventi privati.
Al centro del confronto non solo la perdita di centralità anche economica del centro cittadino ma anche il tema spinoso del piano delle coste, dello stretto rapporto col mare troppo spesso compromesso e reso difficile. Urgente sicuramente l'intervento sul sistema di depurazione definito addirittura "un cancro" da Minervini, così come urgente è per Porta la messa in sicurezza della strada costiera di ponente che va verso Torre Calderina; impensabile, invece, che la costruzione della condotta sottomarina per le acque reflue possa essere una valida soluzione: è a monte che il problema deve essere trattato e risolto. Chiara ormai la posizione dei candidati in merito alle opere di messa in sicurezza del nuovo porto commerciale, una questione spinosa che può essere risolta con una seria concertazione tra le forze in campo.
Toccate altresì le questioni legate al Pums (Piano Urbano di Mobilità Sostenibile) come soluzione per riconnettere le periferie al centro e lo snellimento del traffico urbano ed extraurbano grazie anche alla promozioni dei cosiddetti "sistemi di mobilità dolce", e immancabile la questione legata alla raccolta e smaltimento dei rifiuti con l'intento di una sensibile riduzione delle percentuali di residuo da conferire in discarica e un maggiore sfruttamento degli impianti di differenziazione dei rifiuti che Molfetta ha già, il cui valore ammonterebbe a 20 milioni di euro.