Vita di città
"Dal Regno delle due Sicilie alla Repubblica italiana": un nuovo museo a Molfetta
Procede spedito l'allestimento a Palazzo Turtur
Molfetta - lunedì 12 agosto 2024
15.02
Procede a passo a spedito l'allestimento, presso Palazzo Turtur, del museo "Dal Regno delle due Sicilie alla Repubblica italiana". Un gioiellino tutto molfettese, quello che sta nascendo, fortemente voluto dell'associazione "Eredi della Storia", che da anni si impegna nel recupero e nella salvaguardia della storia di Molfetta.
"Noi siamo fatti della stessa sostanza dei sogni, e nel tempo di un sogno è raccolta la nostra breve vita" questo è uno dei pensieri più belli del grande poeta Shakespeare.
Ed è, probabilmente, da questo pensiero che il cav. Onofrio Bufi, presidente della fondazione ANMIG di Molfetta negli anni 2000,raccolse l'intuizione di preservare quell'enorme patrimonio di documenti, cimeli, testimonianze, affinché le stesse non andassero disperse. Il presidente Bufi comprese che per questioni anagrafiche doveva coinvolgere le nuove generazioni, raccolse attorno a sé figli, nipoti, pronipoti di coloro che avevano fondato l'ANMIG al fine di evitare che cadesse l'oblio sulla gloriosa fondazione ANMIG e su quello che aveva rappresentato la stessa per la nostra città. Insomma il sogno del Museo dal Regno delle due Sicilie alla fondazione della Repubblica iniziava a prendere forma. Inizialmente furono in tanti ad aderire al progetto, ma il tempo diradò la partecipazione, ma questo non condizionò l'azione e l'intraprendenza, dei non molti che vi rimasero.
Con molto impegno, sacrifici ed ostacoli di varia natura, il gruppo che rimase, coordinati dal dottor Michele Spadavecchia e dal cav. Sergio Ragno hanno fatto sì che il sogno di Onofrio Bufi divenisse realtà.
Una realtà che è in via di allestimento, presso il prestigioso palazzo Turtur, sito nella città antica, è che vedrà il suo definitivo allestimento il prossimo autunno, nel mese di novembre.
Il Museo sarà a disposizione di quanti vorranno visitare l'enorme patrimonio, unico in Puglia, di documenti, dipinti, testimonianze d'epoca, anche e soprattutto per conoscere i protagonisti molfettesi di un periodo storico sconosciuto ai più ed al contempo onorare il ricordo di quanti nostri concittadini si sono immolati per la nostra Patria.
"Noi siamo fatti della stessa sostanza dei sogni, e nel tempo di un sogno è raccolta la nostra breve vita" questo è uno dei pensieri più belli del grande poeta Shakespeare.
Ed è, probabilmente, da questo pensiero che il cav. Onofrio Bufi, presidente della fondazione ANMIG di Molfetta negli anni 2000,raccolse l'intuizione di preservare quell'enorme patrimonio di documenti, cimeli, testimonianze, affinché le stesse non andassero disperse. Il presidente Bufi comprese che per questioni anagrafiche doveva coinvolgere le nuove generazioni, raccolse attorno a sé figli, nipoti, pronipoti di coloro che avevano fondato l'ANMIG al fine di evitare che cadesse l'oblio sulla gloriosa fondazione ANMIG e su quello che aveva rappresentato la stessa per la nostra città. Insomma il sogno del Museo dal Regno delle due Sicilie alla fondazione della Repubblica iniziava a prendere forma. Inizialmente furono in tanti ad aderire al progetto, ma il tempo diradò la partecipazione, ma questo non condizionò l'azione e l'intraprendenza, dei non molti che vi rimasero.
Con molto impegno, sacrifici ed ostacoli di varia natura, il gruppo che rimase, coordinati dal dottor Michele Spadavecchia e dal cav. Sergio Ragno hanno fatto sì che il sogno di Onofrio Bufi divenisse realtà.
Una realtà che è in via di allestimento, presso il prestigioso palazzo Turtur, sito nella città antica, è che vedrà il suo definitivo allestimento il prossimo autunno, nel mese di novembre.
Il Museo sarà a disposizione di quanti vorranno visitare l'enorme patrimonio, unico in Puglia, di documenti, dipinti, testimonianze d'epoca, anche e soprattutto per conoscere i protagonisti molfettesi di un periodo storico sconosciuto ai più ed al contempo onorare il ricordo di quanti nostri concittadini si sono immolati per la nostra Patria.