Il cammino di don Tonino per stare con l'amico che ha la sclerosi multipla
La storia dei componenti di un gruppo di scout, oggi sessantenni, originari di Bari
Molfetta - sabato 20 maggio 2023
10.07
Ci sono legami che il tempo e le difficoltà non possono spezzare. Basta avere la compagnia giusta grazie alla quale superare tutto. Ne è testimonianza il gruppo composto da 15 scout originari di Bari, oggi sessantenni, che ogni anno intraprende percorsi di trekking, in memoria dei tempi in cui l'amicizia e la bellezza dello stare nella natura erano tutto ciò che contava.
Quest'anno il gruppo ha scelto di seguire i passi del Venerabile, percorrendo il Cammino di don Tonino.
Abbiamo intervistato uno di loro, Egidio Lancione, che ci ha raccontato la storia e le vicende che uniscono il gruppo di amici.
«La nostra passione per il mondo scout ha origine nella nostra adolescenza. Abbiamo cominciato agli inizi degli anni '70 nel CNGEI di Bari e abbiamo vissuto insieme il periodo più bello della vita, l'adolescenza - inizia così il racconto di Egidio Lancione - siamo rimasti uniti fino all'età di 20/22 anni. L'avventura, l'amicizia e il sacrificio per il prossimo sono sempre stati il nostro collante».
Anche quando, nel 2018, è arrivata una brutta notizia per uno di loro.
«Al nostro amico Tonino purtroppo è stata diagnosticata la sclerosi multipla - spiega Lancione - ma non ci siamo lasciati abbattere e così sono nate le nostre esperienze di trekking. Abbiamo iniziato in quell'anno con i cammini materani e non ci siamo più fermati».
Dopo aver letto degli articoli di giornale, il gruppo scout barese ha scoperto anche il Cammino di don Tonino e non ha esitato a partire.
«Abbiamo abbracciato e soprattutto abbracceremo nei prossimi anni, senza esitazione e con grande piacere, questo percorso - prosegue - per questioni logistiche camminiamo solo per due giorni e mezzo, scegliendo le tappe da fare anche secondo i dislivelli, perché dovendo spingere una carrozzella non possiamo fare percorsi troppo impegnativi».
Il gruppo, quest'anno, ha scelto tra le mete Alberobello – Madonna della Scala, Madonna della Scala – Castellana e Castellana-Conversano.
«Quest'anno la tappa più bella è stata la prima, le campagne e i sentieri della valle d'Itria sono stupendi - ammette Lancione, facendosi portavoce dell'intero gruppo - poi ci sono gli olivi secolari che ti fanno sentire in pace con l'universo. Quest' esperienza, poi, a differenza delle altre, ci ha lasciato il piacere di un momento di meditazione».
Per chi lo compie, ogni percorso rappresenta un dono, un'esperienza irripetibile.
«Non siamo ancora stati a Molfetta, ma sicuramente non mancheremo - conclude Lancione - le nostre aspettative alla partenza di ogni cammino sono solo quelle di stare bene assieme, divertirci e ridere come facevamo da ragazzini. Devo ammettere che ci siamo riusciti tutti gli anni».
Quest'anno il gruppo ha scelto di seguire i passi del Venerabile, percorrendo il Cammino di don Tonino.
Abbiamo intervistato uno di loro, Egidio Lancione, che ci ha raccontato la storia e le vicende che uniscono il gruppo di amici.
«La nostra passione per il mondo scout ha origine nella nostra adolescenza. Abbiamo cominciato agli inizi degli anni '70 nel CNGEI di Bari e abbiamo vissuto insieme il periodo più bello della vita, l'adolescenza - inizia così il racconto di Egidio Lancione - siamo rimasti uniti fino all'età di 20/22 anni. L'avventura, l'amicizia e il sacrificio per il prossimo sono sempre stati il nostro collante».
Anche quando, nel 2018, è arrivata una brutta notizia per uno di loro.
«Al nostro amico Tonino purtroppo è stata diagnosticata la sclerosi multipla - spiega Lancione - ma non ci siamo lasciati abbattere e così sono nate le nostre esperienze di trekking. Abbiamo iniziato in quell'anno con i cammini materani e non ci siamo più fermati».
Dopo aver letto degli articoli di giornale, il gruppo scout barese ha scoperto anche il Cammino di don Tonino e non ha esitato a partire.
«Abbiamo abbracciato e soprattutto abbracceremo nei prossimi anni, senza esitazione e con grande piacere, questo percorso - prosegue - per questioni logistiche camminiamo solo per due giorni e mezzo, scegliendo le tappe da fare anche secondo i dislivelli, perché dovendo spingere una carrozzella non possiamo fare percorsi troppo impegnativi».
Il gruppo, quest'anno, ha scelto tra le mete Alberobello – Madonna della Scala, Madonna della Scala – Castellana e Castellana-Conversano.
«Quest'anno la tappa più bella è stata la prima, le campagne e i sentieri della valle d'Itria sono stupendi - ammette Lancione, facendosi portavoce dell'intero gruppo - poi ci sono gli olivi secolari che ti fanno sentire in pace con l'universo. Quest' esperienza, poi, a differenza delle altre, ci ha lasciato il piacere di un momento di meditazione».
Per chi lo compie, ogni percorso rappresenta un dono, un'esperienza irripetibile.
«Non siamo ancora stati a Molfetta, ma sicuramente non mancheremo - conclude Lancione - le nostre aspettative alla partenza di ogni cammino sono solo quelle di stare bene assieme, divertirci e ridere come facevamo da ragazzini. Devo ammettere che ci siamo riusciti tutti gli anni».