Eventi e folklore
Da Molfetta a Roma: l’artista Michele Zaza
Una personale antologica nella capitale
Molfetta - lunedì 26 gennaio 2015
7.11
La Galleria Nazionale di Arte Moderna di Roma espone fino al 15 febbraio 2015 l'interessante e originale mostra dell' artista molfettese Michele Zaza denominata: "Il confine del mio corpo è il confine del mondo".
La personale antologica, che ripercorre tutta la vita artistica di Zaza, propone ventiquattro opere fra cui:fotografie artistiche, cartoni, installazioni, video ed immagini.
Il catalogo dell'importante mostra è stato curato dalla critica Rorro. Ma conosciamolo meglio questo altro illustre figlio della nostra terra. Nasce a Molfetta in Puglia il 7 novembre del 1948 e nel 1971 si diploma in scultura presso l'Accademia di Belle arti di Brera. Fra i suoi temi di ricerca:il volto umano, lo spazio e la quotidianità da lui reinterpretata e disvelata. La sua ricerca inizia con il ciclo Cristologia, poi esamina la libertà, segue il ciclo Mimesi sulla condizione umana. Nella serie intitolata Anamnesi i personaggi sembrano agire nella dimensione del sogno, invece nel 1978 crea opere intitolate Racconto celeste, dove analizza l'incorporeo. Il colore blu della parete cosparsa di stelle-molliche è un cielo che avvolge i volti del padre e della madre. Lo spazio abitativo diviene "spazio celeste". Espone opere a New York, Venezia, Parigi,Berlino e Basilea. Negli anni '80 Zaza comincia ad inserire nelle sue opere elementi scultorei, come Paesaggio in cui appaiono accanto alle fotografie delle forme tridimensionali. Significativa è la tappa di Cielo Abitato. Nelle opere degli anni '90 Zaza compie una trasfigurazione dei volti focalizzandosi su alcuni punti del viso e creando un ponte fra uomo e cosmo. Utilizza nelle sue opere elementi del quotidiano come molliche, ovatta e cuscini poi immortalati in fotografie.
Le sue opere sono conservate presso varie collezioni pubbliche, mentre come artista è citato in importanti pubblicazioni della storia dell' arte. Ancora una volta quindi il nome di Molfetta è legato all' arte e questa mostra rappresenta una ghiotta occasione per fare un salto nella capitale.
La personale antologica, che ripercorre tutta la vita artistica di Zaza, propone ventiquattro opere fra cui:fotografie artistiche, cartoni, installazioni, video ed immagini.
Il catalogo dell'importante mostra è stato curato dalla critica Rorro. Ma conosciamolo meglio questo altro illustre figlio della nostra terra. Nasce a Molfetta in Puglia il 7 novembre del 1948 e nel 1971 si diploma in scultura presso l'Accademia di Belle arti di Brera. Fra i suoi temi di ricerca:il volto umano, lo spazio e la quotidianità da lui reinterpretata e disvelata. La sua ricerca inizia con il ciclo Cristologia, poi esamina la libertà, segue il ciclo Mimesi sulla condizione umana. Nella serie intitolata Anamnesi i personaggi sembrano agire nella dimensione del sogno, invece nel 1978 crea opere intitolate Racconto celeste, dove analizza l'incorporeo. Il colore blu della parete cosparsa di stelle-molliche è un cielo che avvolge i volti del padre e della madre. Lo spazio abitativo diviene "spazio celeste". Espone opere a New York, Venezia, Parigi,Berlino e Basilea. Negli anni '80 Zaza comincia ad inserire nelle sue opere elementi scultorei, come Paesaggio in cui appaiono accanto alle fotografie delle forme tridimensionali. Significativa è la tappa di Cielo Abitato. Nelle opere degli anni '90 Zaza compie una trasfigurazione dei volti focalizzandosi su alcuni punti del viso e creando un ponte fra uomo e cosmo. Utilizza nelle sue opere elementi del quotidiano come molliche, ovatta e cuscini poi immortalati in fotografie.
Le sue opere sono conservate presso varie collezioni pubbliche, mentre come artista è citato in importanti pubblicazioni della storia dell' arte. Ancora una volta quindi il nome di Molfetta è legato all' arte e questa mostra rappresenta una ghiotta occasione per fare un salto nella capitale.