Da Molfetta a nuovo AD di Ericsson, Andrea Missori si racconta: «Legatissimo alle mie origini»
Il 47enne parla del suo percorso professionale e della transizione digitale
Molfetta - giovedì 25 agosto 2022
0.21
47 anni, maturità conseguita presso il liceo scientifico di Molfetta e Laurea in Ingegneria elettronica presso il Politecnico di Bari prima di spiccare il volo fuori città, anzi fuori regione, con un MBA presso la Business School dell'Università di Bologna. Queste sono state le prime tappe del lungo percorso che ha portato il molfettese Andrea Missori a diventare il nuovo responsabile ad interim dell'area Sud Est Mediterraneo di Ericsson e Amministratore delegato di Ericsson in Italia.
Per raggiungere i suoi sogni ha dovuto accettare l'idea di lasciare la sua terra: «Molfetta ha una lunga tradizione di emigrazione. Da buon molfettese - racconta - e grazie ad Ericsson ho avuto la fortuna di lavorare e collaborare con molti paesi in quattro continenti. Da bravo emigrante però sono legato alla mia terra a filo doppio e torno a guardare il mio mare appena possibile. Ho la fortuna di condividere la città di origine con mia moglie e questo aiuta molto quando si deve scegliere dove trascorrere le vacanze di Natale».
Poi un riferimento all'importante tema della transizione digitale: «La crisi pandemica ha messo in evidenza l'importanza della connettività. In questi ultimi due anni, proprio grazie alle reti, in molti hanno potuto continuare a studiare, lavorare e socializzare, anche a distanza. Tuttavia, se da un lato il processo di digitalizzazione ha subito un'accelerazione, dall'altro ha fatto emergere importanti divari non solo tra l'Italia e il resto dei Paesi europei, ma anche all'interno del nostro Paese. Perché la transizione digitale raggiunga tutte e tutti, con un impatto positivo e concreto, c'è bisogno di non perdere di vista i bisogni delle persone e delle aziende, e allo stesso tempo di procedure più snelle e di una collaborazione più aperta tra istituzioni, mondo imprenditoriale e università».
Infine, un cenno al nuovo percorso professionale che prenderà il via da inizio settembre: «Assumo questo incarico con grande orgoglio e senso di responsabilità. Gli studi al Politecnico di Bari mi hanno aperto le porte di Ericsson, realtà che in Italia ha 104 anni di storia e oggi conta oltre 2200 professionisti e 3 centri di ricerca e sviluppo - vede lavorare insieme persone che provengono da Paesi, culture ed esperienze assai diverse. Per me sarà prioritario dare risalto a questa ricchezza, uno dei più importanti valori che possiamo offrire ai nostri clienti ed un tratto distintivo di Ericsson in tutto il mondo» ha concluso Missori.
Per raggiungere i suoi sogni ha dovuto accettare l'idea di lasciare la sua terra: «Molfetta ha una lunga tradizione di emigrazione. Da buon molfettese - racconta - e grazie ad Ericsson ho avuto la fortuna di lavorare e collaborare con molti paesi in quattro continenti. Da bravo emigrante però sono legato alla mia terra a filo doppio e torno a guardare il mio mare appena possibile. Ho la fortuna di condividere la città di origine con mia moglie e questo aiuta molto quando si deve scegliere dove trascorrere le vacanze di Natale».
Poi un riferimento all'importante tema della transizione digitale: «La crisi pandemica ha messo in evidenza l'importanza della connettività. In questi ultimi due anni, proprio grazie alle reti, in molti hanno potuto continuare a studiare, lavorare e socializzare, anche a distanza. Tuttavia, se da un lato il processo di digitalizzazione ha subito un'accelerazione, dall'altro ha fatto emergere importanti divari non solo tra l'Italia e il resto dei Paesi europei, ma anche all'interno del nostro Paese. Perché la transizione digitale raggiunga tutte e tutti, con un impatto positivo e concreto, c'è bisogno di non perdere di vista i bisogni delle persone e delle aziende, e allo stesso tempo di procedure più snelle e di una collaborazione più aperta tra istituzioni, mondo imprenditoriale e università».
Infine, un cenno al nuovo percorso professionale che prenderà il via da inizio settembre: «Assumo questo incarico con grande orgoglio e senso di responsabilità. Gli studi al Politecnico di Bari mi hanno aperto le porte di Ericsson, realtà che in Italia ha 104 anni di storia e oggi conta oltre 2200 professionisti e 3 centri di ricerca e sviluppo - vede lavorare insieme persone che provengono da Paesi, culture ed esperienze assai diverse. Per me sarà prioritario dare risalto a questa ricchezza, uno dei più importanti valori che possiamo offrire ai nostri clienti ed un tratto distintivo di Ericsson in tutto il mondo» ha concluso Missori.