Cronaca
Cronaca di un mese da dimenticare
Incendi d'auto a go-go, da Levante a Ponente. E su Facebook la gente s'interroga
Molfetta - venerdì 30 giugno 2017
17.02
Quattro autovetture in trenta giorni. Non si ferma l'escalation di incendi che hanno coinvolto diverse auto nella nostra cittadina. La prima in via Cavallotti, l'ultima in via Poli. Nel mezzo i roghi in via Bisceglie e in via Bellini. Nulla a che vedere, forse, con la malavita organizzata, visto che a farne le spese sono stati ignari cittadini, ma la cosa si fa molto preoccupante.
L'idea di insicurezza che trapela nei commenti dei cittadini è evidente, nonostante l'impegno costante delle forze dell'ordine nel tentativo di assicurare alla giustizia il o i responsabili. Il modus operandi è sempre lo stesso: in piena notte, tra le ore 02.00 e le ore 04.00, quando Molfetta dorme profondamente, ecco che le fiamme divampano.
In città, nei discorsi da bar, c'è chi si spinge a reclamare delle ronde, non si sa se in stile padano, ma di certo «gruppi di cittadini - ci hanno detto alcuni - che segnalino alle forze dell'ordine movimenti strani ad orari altrettanto insoliti». Qualcuno tende più semplicemente a raccontare che «non avrei nessun problema ad usare le mani se vedessi i piromani. Siamo stanchi e conviene provvedere da soli».
Noi, a nome dell'intera redazione di MolfettaViva.it, ci dissociamo da questo pensiero poiché è solo denunciando ai Carabinieri della locale Compagnia, oppure in forma anonima al numero di pubblica utilità 112, che si potranno ottenere risultati. Il punto, piuttosto, resta un altro: la consueta paura tutta meridionale di denunciare, di parlare quando si è visto o sentito qualcosa.
Su Facebook, il popolare social network, i commenti si susseguono, con dibattiti aspri tra giovani. Chi vive fuori città accusa di «indolenza» altri ragazzi molfettesi che «non scendono in strada, che non si ribellano allo stato delle cose». Altri giovani, invece, iniziano ad avere «un po' di paura per la propria auto, costata sacrifici e ancora da pagare a rate».
Qualcuno reclama una «ferma presa di posizione da parte del neo primo cittadino Tommaso Minervini (che in campagna elettorale ha proposto una rivisitazione di tutto il sistema della Polizia Municipale, con l'individuazione di un dirigente competente della materia, e il potenziamento, laddove possibile, del corpo, nda) e l'invio da parte del Prefetto di Bari di nuovi militari sul territorio molfettese».
Sta di fatto che la cittadinanza vuole una risposta concreta, subito. Ma al contempo continua a tacere quando e se sa qualcosa. E Molfetta piomba sempre più in un'estate lunga.
L'idea di insicurezza che trapela nei commenti dei cittadini è evidente, nonostante l'impegno costante delle forze dell'ordine nel tentativo di assicurare alla giustizia il o i responsabili. Il modus operandi è sempre lo stesso: in piena notte, tra le ore 02.00 e le ore 04.00, quando Molfetta dorme profondamente, ecco che le fiamme divampano.
In città, nei discorsi da bar, c'è chi si spinge a reclamare delle ronde, non si sa se in stile padano, ma di certo «gruppi di cittadini - ci hanno detto alcuni - che segnalino alle forze dell'ordine movimenti strani ad orari altrettanto insoliti». Qualcuno tende più semplicemente a raccontare che «non avrei nessun problema ad usare le mani se vedessi i piromani. Siamo stanchi e conviene provvedere da soli».
Noi, a nome dell'intera redazione di MolfettaViva.it, ci dissociamo da questo pensiero poiché è solo denunciando ai Carabinieri della locale Compagnia, oppure in forma anonima al numero di pubblica utilità 112, che si potranno ottenere risultati. Il punto, piuttosto, resta un altro: la consueta paura tutta meridionale di denunciare, di parlare quando si è visto o sentito qualcosa.
Su Facebook, il popolare social network, i commenti si susseguono, con dibattiti aspri tra giovani. Chi vive fuori città accusa di «indolenza» altri ragazzi molfettesi che «non scendono in strada, che non si ribellano allo stato delle cose». Altri giovani, invece, iniziano ad avere «un po' di paura per la propria auto, costata sacrifici e ancora da pagare a rate».
Qualcuno reclama una «ferma presa di posizione da parte del neo primo cittadino Tommaso Minervini (che in campagna elettorale ha proposto una rivisitazione di tutto il sistema della Polizia Municipale, con l'individuazione di un dirigente competente della materia, e il potenziamento, laddove possibile, del corpo, nda) e l'invio da parte del Prefetto di Bari di nuovi militari sul territorio molfettese».
Sta di fatto che la cittadinanza vuole una risposta concreta, subito. Ma al contempo continua a tacere quando e se sa qualcosa. E Molfetta piomba sempre più in un'estate lunga.