Crisi Medioriente, a rischio export dei pomodori pugliesi
I costi dei container stanno avendo aumenti vertiginosi che si riflettono sulla competitività del prodotto sui mercati esteri
Molfetta - mercoledì 31 gennaio 2024
7.41 Comunicato Stampa
Le difficoltà alla navigazione provocate dagli attacchi degli Houthi dello Yemen contro le navi nel Mar Rosso mettono a rischio circa 270 milioni di esportazioni di pummarola Made in Italy dirette in Asia nel 2023, tra pelati, polpe, passate e concentrato di pomodoro.
È quanto emerge dall'analisi della Coldiretti sugli effetti economici delle tensioni sui trasporti marittimi attraverso il canale di Suez.
Si tratta – sottolinea la Coldiretti - di ben 10% del totale delle spedizioni all'estero di pomodoro Made in Italy trasformato diretto all'estero. L'allungamento delle rotte marittime tra Oriente e Occidente, costrette ad evitare il Canale di Suez, per arrivare in medio oriente, India e sud est asiatico, a causa dei ripetuti attacchi terroristici, hanno portato – continua la Coldiretti – ad aumenti vertiginosi del costo dei trasporti marittimi e dei tempi di percorrenza. I costi dei container stanno avendo aumenti vertiginosi che si riflettono sulla competitività del prodotto sui mercati esteri con aumenti a valanga che interessano anche le rotte non direttamente coinvolte.
La Puglia detiene la quasi totalità della produzione del pomodoro all'interno di una filiera del Sud Italia - riferisce Coldiretti Puglia - con 15.527.500 quintali di pomodoro da industria su una superficie di 17.170 ettari prodotti in Puglia. La provincia di Foggia è leader indiscussa del mercato e rappresenta il maggiore bacino di produzione nazionale – insiste Coldiretti Puglia - con una superficie media annua di 15.000 ettari e con una produzione di pomodoro da industria che si aggira intorno ai 14.250.000 quintali (1,4 milioni di tonnellate).
Il pomodoro trasformato Made in Italy – evidenzia Coldiretti – rappresenta un ingrediente fondamentale della dieta Mediterranea e della vera cucina italiana candidata all'iscrizione nella Lista rappresentativa dei patrimoni culturali immateriali dell'umanità dell'Unesco. In Italia – spiega Coldiretti – sono circa 70mila gli ettari coltivati a pomodoro da salsa in circa 7.000 imprese agricole, oltre 100 imprese di trasformazione e occupa 10.000 addetti, per una produzione di 5,4 milioni di tonnellate di prodotto destinata a polpe, pelati, passate, sughi e concentrati consumati i Italia e in tutto il mondo con una valore totale delle esportazioni di 2,7 miliardi.
Lo scenario di difficoltà e incertezza rischia di ostacolare le importazioni dall'Asia di fertilizzanti per un valore di circa 200 milioni nel 2023 con preoccupante impatto sui costi di produzione delle imprese agricole. A rischio anche le esportazioni di prodotti agricoli e agroalimentari pugliesi che si muovono in nave – aggiunge Coldiretti Puglia - con il cambiamento delle rotte, l'aumento dei costi ed il ritardo nelle spedizioni, quando ammontano ad oltre 500milioni di euro l'export dell'agroalimentare pugliese verso i Paesi africani e Indiani e Orientali, con la situazione di criticità che mette particolarmente a rischio le consegne dei prodotti deperibili come la frutta e la verdura con la perdita di fette importanti di mercato che sarebbero poi difficili da recuperare.
Per sostenere il trend di crescita dell'agroalimentare Made in Italy serve ora agire sui ritardi strutturali dell'Italia e sbloccare tutte le infrastrutture che migliorerebbero i collegamenti tra sud e nord del paese, ma anche con il resto del mondo per via marittima e ferroviaria in alta velocità, con una rete di snodi composta da porti, aeroporti, treni e cargo, cogliendo appieno l'opportunità del PNRR per modernizzare la logistica nazionale che ogni anno rappresenta per il nostro paese un danno in termini di minor opportunità di export. Ma è importante lavorare anche sull'internazionalizzazione per sostenere le imprese che vogliono conquistare nuovi mercati e rafforzare quelli consolidati valorizzando il ruolo strategico dell'Ice con il sostegno delle ambasciate anche nel contrasto all'italian sounding.
È quanto emerge dall'analisi della Coldiretti sugli effetti economici delle tensioni sui trasporti marittimi attraverso il canale di Suez.
Si tratta – sottolinea la Coldiretti - di ben 10% del totale delle spedizioni all'estero di pomodoro Made in Italy trasformato diretto all'estero. L'allungamento delle rotte marittime tra Oriente e Occidente, costrette ad evitare il Canale di Suez, per arrivare in medio oriente, India e sud est asiatico, a causa dei ripetuti attacchi terroristici, hanno portato – continua la Coldiretti – ad aumenti vertiginosi del costo dei trasporti marittimi e dei tempi di percorrenza. I costi dei container stanno avendo aumenti vertiginosi che si riflettono sulla competitività del prodotto sui mercati esteri con aumenti a valanga che interessano anche le rotte non direttamente coinvolte.
La Puglia detiene la quasi totalità della produzione del pomodoro all'interno di una filiera del Sud Italia - riferisce Coldiretti Puglia - con 15.527.500 quintali di pomodoro da industria su una superficie di 17.170 ettari prodotti in Puglia. La provincia di Foggia è leader indiscussa del mercato e rappresenta il maggiore bacino di produzione nazionale – insiste Coldiretti Puglia - con una superficie media annua di 15.000 ettari e con una produzione di pomodoro da industria che si aggira intorno ai 14.250.000 quintali (1,4 milioni di tonnellate).
Il pomodoro trasformato Made in Italy – evidenzia Coldiretti – rappresenta un ingrediente fondamentale della dieta Mediterranea e della vera cucina italiana candidata all'iscrizione nella Lista rappresentativa dei patrimoni culturali immateriali dell'umanità dell'Unesco. In Italia – spiega Coldiretti – sono circa 70mila gli ettari coltivati a pomodoro da salsa in circa 7.000 imprese agricole, oltre 100 imprese di trasformazione e occupa 10.000 addetti, per una produzione di 5,4 milioni di tonnellate di prodotto destinata a polpe, pelati, passate, sughi e concentrati consumati i Italia e in tutto il mondo con una valore totale delle esportazioni di 2,7 miliardi.
Lo scenario di difficoltà e incertezza rischia di ostacolare le importazioni dall'Asia di fertilizzanti per un valore di circa 200 milioni nel 2023 con preoccupante impatto sui costi di produzione delle imprese agricole. A rischio anche le esportazioni di prodotti agricoli e agroalimentari pugliesi che si muovono in nave – aggiunge Coldiretti Puglia - con il cambiamento delle rotte, l'aumento dei costi ed il ritardo nelle spedizioni, quando ammontano ad oltre 500milioni di euro l'export dell'agroalimentare pugliese verso i Paesi africani e Indiani e Orientali, con la situazione di criticità che mette particolarmente a rischio le consegne dei prodotti deperibili come la frutta e la verdura con la perdita di fette importanti di mercato che sarebbero poi difficili da recuperare.
Per sostenere il trend di crescita dell'agroalimentare Made in Italy serve ora agire sui ritardi strutturali dell'Italia e sbloccare tutte le infrastrutture che migliorerebbero i collegamenti tra sud e nord del paese, ma anche con il resto del mondo per via marittima e ferroviaria in alta velocità, con una rete di snodi composta da porti, aeroporti, treni e cargo, cogliendo appieno l'opportunità del PNRR per modernizzare la logistica nazionale che ogni anno rappresenta per il nostro paese un danno in termini di minor opportunità di export. Ma è importante lavorare anche sull'internazionalizzazione per sostenere le imprese che vogliono conquistare nuovi mercati e rafforzare quelli consolidati valorizzando il ruolo strategico dell'Ice con il sostegno delle ambasciate anche nel contrasto all'italian sounding.