Cronaca
Crac "Casa Divina Provvidenza", respinta costituzione parte civile dell'ente contro Azzollini
Il tribunale di Trani respinge la costituzione anche nei confronti dell’ex direttore generale Antonio Albano
Molfetta - giovedì 11 gennaio 2018
19.06
Non ci sarà alcuna costituzione di parte civile dell'ente Casa Divina Provvidenza nei confronti del senatore Antonio Azzolini e dell'ex direttore generale Antonio Albano. La richiesta di costituzione è stata infatti respinta dal Tribunale di Trani per "motivi formali".
Accolte invece tutte le altre richieste di costituzione a carico degli altri dodici imputati nel processo che ha visto la struttura "don Uva" di Bisceglie al centro di un crac da 500milioni di euro.
L'udienza, in cui sono stati ascoltati due commissari giudiziali e un ufficiale della guardia di finanza che condussero le indagini, è stata aggiornata al prossimo 25 gennaio, mentre altre sono fissate per il primo e 22 marzo prossimi.
Oltre al senatore di centrodestra, lo ricordiamo, finiscono a processo: Suor Rita Cesa; Suor Assunta Puzzello; Dario Rizzi, direttore amministrativo della sede di Foggia di CDP nonché direttore generale; l'avvocato foggiano Antonio Battiante; Angelo Belsito, presunto amministratori di fatto; il commercialista biscegliese Rocco Di Terlizzi; Adrijana Vasiljevic, dipendente della sede foggiana di CDP; Lorenzo Lombardi, direttore amministrativo della CDP Foggia; Giuseppe Domenico de Bari ex direttore generale; il commercialista barese Augusto Toscani; l'ex direttore generale Antonio Albano; il revisore contabile Arturo Nicola Pansini; l'ex direttore generale Giuseppe D'Alessandro.
Il default e la presunta bancarotta avrebbero avuto molti artefici e ragioni. Per i pm tranesi Casa Divina Provvidenza, ora in amministrazione straordinaria sotto l'egida del Ministero dello Sviluppo Economico, è stato "un vero e proprio centro di potere e clientelare", ritenuto affossato per spese ed assunzioni inutili. Nel corso delle indagini furono sequestrati oltre 28 milioni di euro ritenuti dirottati a Casa di Procura Suore Ancelle della Divina Provvidenza: ente ecclesiastico cassaforte (dunque con pregiudizio dei creditori tra cui Fisco ed Inps) con sede a Guidonia e sulla carta distinto da Casa Divina Provvidenza.
Accolte invece tutte le altre richieste di costituzione a carico degli altri dodici imputati nel processo che ha visto la struttura "don Uva" di Bisceglie al centro di un crac da 500milioni di euro.
L'udienza, in cui sono stati ascoltati due commissari giudiziali e un ufficiale della guardia di finanza che condussero le indagini, è stata aggiornata al prossimo 25 gennaio, mentre altre sono fissate per il primo e 22 marzo prossimi.
Oltre al senatore di centrodestra, lo ricordiamo, finiscono a processo: Suor Rita Cesa; Suor Assunta Puzzello; Dario Rizzi, direttore amministrativo della sede di Foggia di CDP nonché direttore generale; l'avvocato foggiano Antonio Battiante; Angelo Belsito, presunto amministratori di fatto; il commercialista biscegliese Rocco Di Terlizzi; Adrijana Vasiljevic, dipendente della sede foggiana di CDP; Lorenzo Lombardi, direttore amministrativo della CDP Foggia; Giuseppe Domenico de Bari ex direttore generale; il commercialista barese Augusto Toscani; l'ex direttore generale Antonio Albano; il revisore contabile Arturo Nicola Pansini; l'ex direttore generale Giuseppe D'Alessandro.
Il default e la presunta bancarotta avrebbero avuto molti artefici e ragioni. Per i pm tranesi Casa Divina Provvidenza, ora in amministrazione straordinaria sotto l'egida del Ministero dello Sviluppo Economico, è stato "un vero e proprio centro di potere e clientelare", ritenuto affossato per spese ed assunzioni inutili. Nel corso delle indagini furono sequestrati oltre 28 milioni di euro ritenuti dirottati a Casa di Procura Suore Ancelle della Divina Provvidenza: ente ecclesiastico cassaforte (dunque con pregiudizio dei creditori tra cui Fisco ed Inps) con sede a Guidonia e sulla carta distinto da Casa Divina Provvidenza.