Cultura, Eventi e Spettacolo
Cozzoli racconta Cozzoli. Al Museo Diocesano in mostra le statue delle processioni
Visite guidate dalle parole del maestro Giulio Cozzoli raccolte in un libro di Capursi
Molfetta - venerdì 18 marzo 2016
11.29
"Calcando le orme delle più grandi epoche della scultura, come quella greca e del nostro Rinascimento la mia ambizione è stata quella di elevarmi sempre e potermi avvicinare, secondo le mie forze, a quelle sublimi altezze, conscio che per riuscire a tanto occorreva della capacità innata e non la sola buona volontà". Così, Giulio Cozzoli, raccontava il suo lavoro artistico e il suo impegno. Parole semplici che ci restituiscono l'immagine di un uomo semplice. Eppure, grande.
Con quelle parole, raccolte nel testo "Le statue del Sabato Santo nel racconto di Giulio Cozzoli" di Capursi, il Museo Diocesano di Molfetta e la Soc. Coop. FeArT, in collaborazione con il Teatro dei Cipis, promuovono visite tematiche sulle statue processionali, attraverso il "racconto" di Giulio Cozzoli. Sabato 19 e domenica 20 marzo 2016 i visitatori saranno accompagnati in un viaggio nell'arte e nella tradizione dall'attore Corrado La Grasta che darà voce, in un'originale performance teatrale, allo scultore molfettese.
L'idea di proporre un'insolita visita, partendo dalla collezione delle antiche statue dell'Arciconfraternita della Morte, oggi depositate presso il Museo Diocesano, nasce dalla volontà di valorizzare e far conoscere non solo i suggestivi simulacri del Sabato Santo, ma soprattutto il loro geniale autore e la loro genesi.
Le visite esclusive sono solo su prenotazione e per gruppi di massimo 15 partecipanti. I turni previsti alle ore 18:00, 19:00 e 20:00, consentono di partecipare alla performance presso la sala espositiva delle antiche statue processionali e, successivamente, di poter visitare tutte le collezioni museali e la mostra temporanea "L'Uomo che ride. Ilozzoc Oiluig, ovvero Giulio Cozzoli antimodernista". Venti dipinti e disegni "futuristi", gentilmente concessi dagli eredi della famiglia Cozzoli, ancora visitabili nell'allestimento a cura del prof. Gaetano Mongelli sino a giovedì 24 marzo 2016, prima della chiusura per le festività pasquali da venerdì santo 25 marzo a lunedì 28 marzo.
Info e prenotazioni al 348.41.13.699 – info@museodiocesanomolfetta.it – presso la reception del Museo via Entica della chiesa (mar-ven 10:00-13:00 / sab e dom 10:00-13:00/17:30-20:30).
«Il mio programma scultoreo svolto in 50 anni di lavoro è stato semplice e modesto… Calcando le orme delle più grandi epoche della scultura, come quella greca e del nostro Rinascimento la mia ambizione è stata quella di elevarmi sempre e potermi avvicinare, secondo le mie forze, a quelle sublimi altezze, conscio che per riuscire a tanto occorreva della capacità innata e non la sola buona volontà […] Non so quale meta ho raggiunto, perché nessuno può essere obiettivo e sereno di sé stesso, mi basta la coscienza di avere buoni intendimenti artistici» (G. Capursi, Le statue del Sabato Santo nel racconto di Giulio Cozzoli).
Con quelle parole, raccolte nel testo "Le statue del Sabato Santo nel racconto di Giulio Cozzoli" di Capursi, il Museo Diocesano di Molfetta e la Soc. Coop. FeArT, in collaborazione con il Teatro dei Cipis, promuovono visite tematiche sulle statue processionali, attraverso il "racconto" di Giulio Cozzoli. Sabato 19 e domenica 20 marzo 2016 i visitatori saranno accompagnati in un viaggio nell'arte e nella tradizione dall'attore Corrado La Grasta che darà voce, in un'originale performance teatrale, allo scultore molfettese.
L'idea di proporre un'insolita visita, partendo dalla collezione delle antiche statue dell'Arciconfraternita della Morte, oggi depositate presso il Museo Diocesano, nasce dalla volontà di valorizzare e far conoscere non solo i suggestivi simulacri del Sabato Santo, ma soprattutto il loro geniale autore e la loro genesi.
Le visite esclusive sono solo su prenotazione e per gruppi di massimo 15 partecipanti. I turni previsti alle ore 18:00, 19:00 e 20:00, consentono di partecipare alla performance presso la sala espositiva delle antiche statue processionali e, successivamente, di poter visitare tutte le collezioni museali e la mostra temporanea "L'Uomo che ride. Ilozzoc Oiluig, ovvero Giulio Cozzoli antimodernista". Venti dipinti e disegni "futuristi", gentilmente concessi dagli eredi della famiglia Cozzoli, ancora visitabili nell'allestimento a cura del prof. Gaetano Mongelli sino a giovedì 24 marzo 2016, prima della chiusura per le festività pasquali da venerdì santo 25 marzo a lunedì 28 marzo.
Info e prenotazioni al 348.41.13.699 – info@museodiocesanomolfetta.it – presso la reception del Museo via Entica della chiesa (mar-ven 10:00-13:00 / sab e dom 10:00-13:00/17:30-20:30).
«Il mio programma scultoreo svolto in 50 anni di lavoro è stato semplice e modesto… Calcando le orme delle più grandi epoche della scultura, come quella greca e del nostro Rinascimento la mia ambizione è stata quella di elevarmi sempre e potermi avvicinare, secondo le mie forze, a quelle sublimi altezze, conscio che per riuscire a tanto occorreva della capacità innata e non la sola buona volontà […] Non so quale meta ho raggiunto, perché nessuno può essere obiettivo e sereno di sé stesso, mi basta la coscienza di avere buoni intendimenti artistici» (G. Capursi, Le statue del Sabato Santo nel racconto di Giulio Cozzoli).