Costa tra Molfetta e Bisceglie: i Comuni firmano l'intesa per la riqualificazione
Sinergia con Legambiente che esprime tutta la propria soddisfazione
Molfetta - martedì 5 giugno 2018
12.34
È stato firmato questa mattina da Francesco Tarantini, presidente di Legambiente Puglia, Tommaso Minervini, sindaco di Molfetta, e Vittorio Fata, vicesindaco reggente di Bisceglie, un protocollo di intesa che prevede l'attuazione di un complesso processo di riqualificazione della fascia costiera compresa tra le due città.
Si tratta di un processo di riqualificazione condiviso, attuabile attraverso gli innovativi strumenti di governo del territorio resi disponibili dal Piano Paesaggistico Territoriale Regionale.
Legambiente ha offerto ai due Comuni un'articolata piattaforma programmatica, costituita dal "Programma Tematico di Azione Ambientale per la tutela, il recupero e la valorizzazione del Parco Rurale Costiero di Torre Calderina" redatto dall'associazione ambientalista e sviluppato nell'ambito dei processi partecipativi Agenda 21 e Città Sane - OMS.
L'area costiera tra Bisceglie e Molfetta - negli ultimi decenni rimasta quasi esente dai processi di cementificazione selvaggia che hanno colpito gran parte delle coste italiane - sotto il profilo ambientale e paesaggistico possiede un notevole potenziale, poiché costituisce una nicchia ecologica per l'avifauna costiera ed è un'importante stazione di sosta lungo la rotta migratoria adriatico‑occidentale. È infatti l'unica area umida presente tra Torre Canne e Ariscianne‑Boccadoro, ed è connessa all'entroterra tramite Lama Marcinase e soprattutto Lama di Macina che si proiettano verso l'area murgiana.
«Inizia oggi un lungo percorso che punta alla conservazione e alla valorizzazione di un pezzo del patrimonio territoriale della nostra regione attualmente marginale e fino ad ora in completo stato di degrado. L'obiettivo a lungo termine del protocollo di intesa che abbiamo firmato oggi è quello di trasformare un'area marina di grande valore naturalistico, come l'Oasi avifaunistica di Torre Calderina, in un grane Parco rurale costiero» ha commentato Francesco Tarantini a margine dell'incontro.
Si tratta di un processo di riqualificazione condiviso, attuabile attraverso gli innovativi strumenti di governo del territorio resi disponibili dal Piano Paesaggistico Territoriale Regionale.
Legambiente ha offerto ai due Comuni un'articolata piattaforma programmatica, costituita dal "Programma Tematico di Azione Ambientale per la tutela, il recupero e la valorizzazione del Parco Rurale Costiero di Torre Calderina" redatto dall'associazione ambientalista e sviluppato nell'ambito dei processi partecipativi Agenda 21 e Città Sane - OMS.
L'area costiera tra Bisceglie e Molfetta - negli ultimi decenni rimasta quasi esente dai processi di cementificazione selvaggia che hanno colpito gran parte delle coste italiane - sotto il profilo ambientale e paesaggistico possiede un notevole potenziale, poiché costituisce una nicchia ecologica per l'avifauna costiera ed è un'importante stazione di sosta lungo la rotta migratoria adriatico‑occidentale. È infatti l'unica area umida presente tra Torre Canne e Ariscianne‑Boccadoro, ed è connessa all'entroterra tramite Lama Marcinase e soprattutto Lama di Macina che si proiettano verso l'area murgiana.
«Inizia oggi un lungo percorso che punta alla conservazione e alla valorizzazione di un pezzo del patrimonio territoriale della nostra regione attualmente marginale e fino ad ora in completo stato di degrado. L'obiettivo a lungo termine del protocollo di intesa che abbiamo firmato oggi è quello di trasformare un'area marina di grande valore naturalistico, come l'Oasi avifaunistica di Torre Calderina, in un grane Parco rurale costiero» ha commentato Francesco Tarantini a margine dell'incontro.