Coronavirus: quanti i casi a Molfetta?
Tra chi lavora, risiede o è transitato nell'ospedale: i casi sarebbero almeno cinque
Molfetta - sabato 28 marzo 2020
9.48
Gente che risiede, gente che semplicemente ci lavora solo, gente che ci è tornata, gente per la quale Molfetta è stata solamente, purtroppo, il penultimo passaggio terreno della propria esistenza prima di morire.
E' un pò questo l'identikit dei casi di positività al Coronavirus registrati a Molfetta.
Partiamo dal primo, quello di cui è stato lo stesso Tommaso Minervini a darne notizia ufficialmente la scorsa settimana.
Massimo riserbo sull'identità (nonostante i soliti sciacalli da tastiera su Whatsapp e Facebook), si tratterebbe di un uomo attualmente ricoverato al Policlinico di Bari, in buone condizioni e in fase di conclusione del proprio iter sanitario.
Come spiegato ancora dal primo cittadino di Molfetta, anche i parenti sono in buone condizioni e starebbero per finire la propria quarantena.
Di ieri, invece, la notizia alla positività al Covid-19 di una donna, lavoratrice in un supermercato di Via Bisceglie. Residente a Bari è qui che sta svolgendo il periodo di quarantena già dal 17 marzo. Come lei anche un collega, di Molfetta, che avrebbe avuto contatti con lei.
Anche di questo è stato lo stesso Comune di Molfetta a parlarne.
Comune di Molfetta che ha fatto sapere anche, ancora nella giornata di ieri, che pure una infermiera del Pronto Soccorso dell'Ospedale Monsignor Bello è positiva al Coronavirus. Asintomatica, la donna è in autoisolamento domiciliare e le sue condizioni non desterebbero preoccupazione.
Infine due casi di morte.
Cronologicamente a perdere per primo la vita un anziano residente a Palombaio, transitato nel nosocomio molfettese per poi essere trasferito a Bisceglie visto che nel frattempo i sospetti sul possibile contagio da coronavirus erano stati confermati dalle analisi.
Il secondo caso, invece, è quello di un 91enne di Giovinazzo deceduto all'ospedale "Miulli" di Acquaviva dopo essere transitato dal nosocomio molfettese.
E' da ricordare che nell'ospedale di Molfetta ci sono sette posti per il triage sui pazienti che arrivano con sintomi ricollegabili al Coronavirus. Se conclamato, essi vengono poi trasferiti negli ospedali di Bisceglie ed Acquaviva o nel Policlinico di Bari, preposti invece alla cura dal Covid-19.
E' un pò questo l'identikit dei casi di positività al Coronavirus registrati a Molfetta.
Partiamo dal primo, quello di cui è stato lo stesso Tommaso Minervini a darne notizia ufficialmente la scorsa settimana.
Massimo riserbo sull'identità (nonostante i soliti sciacalli da tastiera su Whatsapp e Facebook), si tratterebbe di un uomo attualmente ricoverato al Policlinico di Bari, in buone condizioni e in fase di conclusione del proprio iter sanitario.
Come spiegato ancora dal primo cittadino di Molfetta, anche i parenti sono in buone condizioni e starebbero per finire la propria quarantena.
Di ieri, invece, la notizia alla positività al Covid-19 di una donna, lavoratrice in un supermercato di Via Bisceglie. Residente a Bari è qui che sta svolgendo il periodo di quarantena già dal 17 marzo. Come lei anche un collega, di Molfetta, che avrebbe avuto contatti con lei.
Anche di questo è stato lo stesso Comune di Molfetta a parlarne.
Comune di Molfetta che ha fatto sapere anche, ancora nella giornata di ieri, che pure una infermiera del Pronto Soccorso dell'Ospedale Monsignor Bello è positiva al Coronavirus. Asintomatica, la donna è in autoisolamento domiciliare e le sue condizioni non desterebbero preoccupazione.
Infine due casi di morte.
Cronologicamente a perdere per primo la vita un anziano residente a Palombaio, transitato nel nosocomio molfettese per poi essere trasferito a Bisceglie visto che nel frattempo i sospetti sul possibile contagio da coronavirus erano stati confermati dalle analisi.
Il secondo caso, invece, è quello di un 91enne di Giovinazzo deceduto all'ospedale "Miulli" di Acquaviva dopo essere transitato dal nosocomio molfettese.
E' da ricordare che nell'ospedale di Molfetta ci sono sette posti per il triage sui pazienti che arrivano con sintomi ricollegabili al Coronavirus. Se conclamato, essi vengono poi trasferiti negli ospedali di Bisceglie ed Acquaviva o nel Policlinico di Bari, preposti invece alla cura dal Covid-19.