
Coronavirus, polemica sull'apertura degli openshop: la posizione del Comune di Molfetta
Dibattito sui social in seguito all'ordinanza sindacale pubblicata oggi
Molfetta - martedì 14 aprile 2020
17.51
Nella giornata odierna vi abbiamo riportato l'ultima ordinanza sindacale in merito all'apertura e chiusura di attività e luoghi pubblici a Molfetta per allineare la città all'ultimo DPCM, firmato il 10 aprile scorso per far fronte all'emergenza Coronavirus.
Proprio nel Decreto firmato da Giuseppe Conte è stata stabilita la possibilità di apertura degli open shop: questo punto, in particolare, è stato messo in discussione da molti cittadini che hanno manifestato la loro perplessità per la riapertura di luoghi considerati come possibili fonti di assembramento, nonostante le numerose restrizioni che proprio il Comune ha stabilito nell'ordinanza per limitare al massimo qualsiasi tipo di rischio.
A tal proposito, proprio dal Comune spiegano che la possibile riapertura di questo tipo di attività è subordinata alla decisione presa su scala nazionale con il DPCM: il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri è ben superiore come fonte normativa rispetto a una ordinanza sindacale che, di conseguenza, deve attenersi alle misure che vengono sancite dal Governo. Gli openshop vengono considerati come potenziale punti vendita anche per beni di prima necessità e per tale ragione sono stati inseriti dallo stesso decreto nel novero delle eventuali riaperture.
Per giunta, l'idea dell'amministrazione comunale sarebbe stata proprio quella di disincentivare l'apertura degli H24 attraverso le numerose e stringenti restrizioni contenute proprio nell'ordinanza: apertura dalle 7 alle 20, presenza fisica di un operatore con cartellino di riconoscimento, mantenimento della distanza interpersonale di almeno un metro, accesso una persona alla volta, oltre alla pulizia e igiene ambientale delle tastiere di selezione dei prodotti almeno due volte al giorno.
Viste le norme rigorose e le sanzioni stabilite per i trasgressori, dal Comune fanno sapere che diversi openshop di Molfetta avrebbero scelto di non aprire proprio perché non certi di poter garantire il rispetto di tutte queste norme sanitarie.
Proprio nel Decreto firmato da Giuseppe Conte è stata stabilita la possibilità di apertura degli open shop: questo punto, in particolare, è stato messo in discussione da molti cittadini che hanno manifestato la loro perplessità per la riapertura di luoghi considerati come possibili fonti di assembramento, nonostante le numerose restrizioni che proprio il Comune ha stabilito nell'ordinanza per limitare al massimo qualsiasi tipo di rischio.
A tal proposito, proprio dal Comune spiegano che la possibile riapertura di questo tipo di attività è subordinata alla decisione presa su scala nazionale con il DPCM: il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri è ben superiore come fonte normativa rispetto a una ordinanza sindacale che, di conseguenza, deve attenersi alle misure che vengono sancite dal Governo. Gli openshop vengono considerati come potenziale punti vendita anche per beni di prima necessità e per tale ragione sono stati inseriti dallo stesso decreto nel novero delle eventuali riaperture.
Per giunta, l'idea dell'amministrazione comunale sarebbe stata proprio quella di disincentivare l'apertura degli H24 attraverso le numerose e stringenti restrizioni contenute proprio nell'ordinanza: apertura dalle 7 alle 20, presenza fisica di un operatore con cartellino di riconoscimento, mantenimento della distanza interpersonale di almeno un metro, accesso una persona alla volta, oltre alla pulizia e igiene ambientale delle tastiere di selezione dei prodotti almeno due volte al giorno.
Viste le norme rigorose e le sanzioni stabilite per i trasgressori, dal Comune fanno sapere che diversi openshop di Molfetta avrebbero scelto di non aprire proprio perché non certi di poter garantire il rispetto di tutte queste norme sanitarie.