Cronaca
Cordoglio per la famiglia Rizzi
Intervengono Sel, Giovane Italia-Forza Italia e Rinnovazione
Molfetta - giovedì 10 aprile 2014
10.18
«Non è assolutamente accettabile derubricare la questione sicurezza a meri adempimenti formali che restano solo sulla carta, o come mera voce in bilancio da tagliare per ridurre costi. Serve - puntualizza Sel in una nota - mettere in campo un'azione culturale che porti a un cambio di mentalità negli ambienti di lavoro, unitamente a controlli più serrati per indurre gli operatori al rispetto delle normative».
«Pochi ispettori: l'organico esistente impiega 10 anni per controllare tutte le aziende e i cantieri." Il commento di Gaetano Cataldo, candidato nella lista L'Altra Europa con Tsipras nel collegio Sud. "Sono numeri da guerra quelli che ogni anno ci raccontano di una Italia in cui si muore o si resta invalidi a causa del lavoro. A fronte di tutto questo, poi, abbiamo gli organici per la tutela e il controllo dei lavoratori ridotti all'osso e in molti casi impossibilitati a effettuare i controlli necessari in tutte le realtà. Con gli attuali organici, infatti, gli ispettori impiegano 10 anni per controllare tutte le aziende e i cantieri. Il che vuol dire che le aziende teoricamente possono riceve un controllo ogni 10 anni. Impossibile in questo modo per lo Stato stare al passo con i cambiamenti produttivi e i nuovi pericoli per i lavoratori. Anche questa è spesa pubblica. Se ne ricordi chi ci governa, quando vorrà per l'ennesima volta tagliarla».
E poi. «Ancora oggi – scrivono i rappresentanti della Giovane Italia-Forza Italia, che a livello regionale fanno riferimento a Giacomo Rossiello - non si riesce a comprendere come, e soprattutto perché, si possa morire sul posto di lavoro; come, e soprattutto perché, per l'ennesima volta sono state disattese le fondamentali misure di sicurezza; come, e soprattutto perché, dobbiamo ancora tragicamente piangere delle "morti bianche". Sei anni dopo il disastro che colpì la Truck Center, ci ritroviamo con la stessa immagine davanti agli occhi: cadaveri coperti da un triste velo bianco e al loro fianco una cisterna. La Giovane Italia – Forza Italia Giovani Molfetta, pertanto, si auspica che da questo ennesimo tragico evento la nostra Amministrazione, e la comunità molfettese tutta, sensibilizzi più di quanto è già stato fatto la sicurezza sul lavoro e tutte le norme atte ad assicurarla».
Prende la parola anche Sergio Magarelli di Rinnovazione «L'ennesimo incidente mortale sul lavoro che su larga scala ha trovato asilo nuovamente nella nostra Molfetta, deve farci capire che non si può ricondurre tutto a un fenomeno di mera casualità; che Molfetta sta entrando inesorabilmente prigioniera in una maglia di rete che tutti abbiamo contribuito a cucire; che non basta un sopralluogo delle autorità politiche e giudiziarie sul luogo dell'incidente per manifestare solidarietà o ricostruire le dinamiche dello stesso incidente; che non è sufficiente alimentare oggi un dibattito e dimenticare domani l'episodio fino a un nuovo potenziale replay».
«Pochi ispettori: l'organico esistente impiega 10 anni per controllare tutte le aziende e i cantieri." Il commento di Gaetano Cataldo, candidato nella lista L'Altra Europa con Tsipras nel collegio Sud. "Sono numeri da guerra quelli che ogni anno ci raccontano di una Italia in cui si muore o si resta invalidi a causa del lavoro. A fronte di tutto questo, poi, abbiamo gli organici per la tutela e il controllo dei lavoratori ridotti all'osso e in molti casi impossibilitati a effettuare i controlli necessari in tutte le realtà. Con gli attuali organici, infatti, gli ispettori impiegano 10 anni per controllare tutte le aziende e i cantieri. Il che vuol dire che le aziende teoricamente possono riceve un controllo ogni 10 anni. Impossibile in questo modo per lo Stato stare al passo con i cambiamenti produttivi e i nuovi pericoli per i lavoratori. Anche questa è spesa pubblica. Se ne ricordi chi ci governa, quando vorrà per l'ennesima volta tagliarla».
E poi. «Ancora oggi – scrivono i rappresentanti della Giovane Italia-Forza Italia, che a livello regionale fanno riferimento a Giacomo Rossiello - non si riesce a comprendere come, e soprattutto perché, si possa morire sul posto di lavoro; come, e soprattutto perché, per l'ennesima volta sono state disattese le fondamentali misure di sicurezza; come, e soprattutto perché, dobbiamo ancora tragicamente piangere delle "morti bianche". Sei anni dopo il disastro che colpì la Truck Center, ci ritroviamo con la stessa immagine davanti agli occhi: cadaveri coperti da un triste velo bianco e al loro fianco una cisterna. La Giovane Italia – Forza Italia Giovani Molfetta, pertanto, si auspica che da questo ennesimo tragico evento la nostra Amministrazione, e la comunità molfettese tutta, sensibilizzi più di quanto è già stato fatto la sicurezza sul lavoro e tutte le norme atte ad assicurarla».
Prende la parola anche Sergio Magarelli di Rinnovazione «L'ennesimo incidente mortale sul lavoro che su larga scala ha trovato asilo nuovamente nella nostra Molfetta, deve farci capire che non si può ricondurre tutto a un fenomeno di mera casualità; che Molfetta sta entrando inesorabilmente prigioniera in una maglia di rete che tutti abbiamo contribuito a cucire; che non basta un sopralluogo delle autorità politiche e giudiziarie sul luogo dell'incidente per manifestare solidarietà o ricostruire le dinamiche dello stesso incidente; che non è sufficiente alimentare oggi un dibattito e dimenticare domani l'episodio fino a un nuovo potenziale replay».