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Coordinamento territoriale per la Palestina: «Chiediamo presa di posizione»

La nota: «Le città del nord barese hanno già espresso la loro idea in merito»

Le città di Molfetta, Giovinazzo, Terlizzi, Bisceglie, Bitonto e Corato, che con determinazione e unità hanno già approvato all'unanimità ordini del giorno per il cessate il fuoco e il riconoscimento dello Stato di Palestina, non restano in silenzio di fronte all'ennesima escalation di violenza che ha colpito la popolazione palestinese. A seguire, la nota stampa:

"Lunedì 17 marzo 2025, Israele ha interrotto unilateralmente la tregua con una serie di raid aerei che hanno causato la morte di oltre 400 persone nella striscia di Gaza, di cui oltre 150 bambini, portando a una nuova tragica spirale di violenza e sofferenza. Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha avvertito che l'ondata di attacchi aerei che ha ucciso centinaia di palestinesi a Gaza durante la notte è "solo l'inizio". In un discorso televisivo martedì 18 Marzo, Netanyahu ha affermato che le forze israeliane avrebbero colpito Hamas con "forza crescente" e che i futuri negoziati per il cessate il fuoco "avrebbero avuto luogo solo sotto il fuoco nemico".

"Questa violazione del cessate il fuoco e la volontà dichiarata di un escalation militare sono inaccettabili poichè non solo minano ogni speranza di pace, ma aggravano ulteriormente una situazione già devastante. Come Coordinamento Territoriale per la Palestina chiediamo alle amministrazioni dei Comuni di Molfetta, Giovinazzo, Terlizzi, Bisceglie, Bitonto e Corato - e di quanti sentono l'urgenza di spingere verso posizioni umanitarie non più procrastinabili - di esprimersi con fermezza contro questa violenza ingiustificabile e di richiedere un'immediata reazione da parte del governo italiano e della comunità internazionale alle azioni criminali del governo Israeliano".

"Le nostre città hanno già manifestato il loro impegno per la pace e la giustizia. Chiediamo che le istituzioni locali, in quanto rappresentanti diretti dei cittadini, alzino la voce per chiedere la fine immediata dei bombardamenti e l'instaurazione di un dialogo duraturo, spingano per l'applicazione di sanzioni immediate verso chiunque minacci e metta a rischio la vita dei civili per garantire una pace giusta e sostenibile per il popolo palestinese".

"Non possiamo più restare indifferenti di fronte a questa carneficina. La pace si costruisce fuori dal silenzio".
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