“Coop Estense” : indetto lo sciopero per il 4 giugno
A rischio 220 posti di lavoro, 9 all’ipermercato di Molfetta
Molfetta - giovedì 28 maggio 2015
17.47
Il 4 giugno sarà una giornata di sciopero per gli addetti alla vendita di tutti gli ipermercati di Puglia e Basilicata che fanno capo alla "Coop Estense". Una giornata quasi storica per un gruppo che tra la nostra regione e i vicini lucani conta 13 punti vendita. Tutti di grandi dimensioni naturalmente.
Anche la "Coop" molfettese sarà allineata allo sciopero. A rischio sarebbero al momento 9 dipendenti sui circa 100 attualmente impiegati. Motivo? I paventati esuberi che vedrebbero essere a rischio licenziamento 147 addetti al rifornimento degli scaffali e altri 80 addetti ai banconi e alla vendita delle pescherie. Perché, questa la motivazione secondo i vertici della cooperativa riportata dalle organizzazioni sindacali, gli ipermercati del sud sono in perdita di circa 13 milioni di euro all'anno. Una cifra esorbitante che sempre secondo le organizzazioni sindacali, non tiene conto del patrimonio immobiliare della "Estense", del portafoglio clienti accumulato attraverso i servizi bancari che la coop offre, i distributori di benzina di sua proprietà le agenzie di assicurazione sempre del loro gruppo.
Insomma per i sindacati quella perdita sarebbe ampliamente ammortizzabile, anzi addirittura prevista. Ma quello che i sindacati vogliono denunciare è il fatto che l'annuncio sulla volontà della cooperativa siano arrivati attraverso una conferenza stampa «mantenendo nel frattempo all'oscuro i lavoratori di quanto la direzione stesse decidendo in barba a quei patti che prevedono quanto meno un avviso da rivolgere alle organizzazioni dei lavoratori». Un annuncio che risale al 19 febbraio scorso. Da quel momento è cominciata una serrata trattativa. Da una parte la "Estense" che vorrebbe rientrare di 4milioni di euro l'anno attraverso i tagli del personale da sostituire con lavoratori di cooperative esterne. Dall'altro i dipendenti della "Coop", pronti a sacrificare le maggiorazioni per il lavoro festivo e altri accessori contrattuali pur di mantenere il loro posto di lavoro, arrivando persino a offrire contratti di solidarietà che sono stati esclusi a priori dall'azienda.
Una operazione, quella proposta dai sindacati che farebbe scendere il debito della cooperativa di 1milione 800mila euro annui. Un accordo possibile secondo i vertici della società, che continuano però a insistere sull'impiego di lavoratori esterni. «Un modo per creare nuovamente esuberi e per giustificare la mobilità interna – ribattono le organizzazioni sindacali – Cosa farebbero infatti gli addetti agli scaffali durante la loro giornata di lavoro se al loro posto il servizio lo svolgeranno gli "esterni"?. La loro presa di posizione appare essere una furbata visto che siamo disposti anche a rinunciare a quella parte di contratto che è interno all'azienda». In effetti questo parte dell'accordo riguarderebbe solo gli ipermercati di Puglia e Basilicata. I punti vendita del nord Italia manterrebbero i livelli salariali attuali. «I vertici della Estense – affermano ancora le rappresentanze sindacali – lamentano la concorrenza sleale del lavoro nero. Su questo misurerebbero le loro perdite finanziarie. Ma non si rendono conto che esternalizzare le nostre mansioni probabilmente non faranno altro che alimentare il lavoro nero o quantomeno sottopagato». Intanto i termini della richiesta di messa in mobilità avanzata dalla "Coop" scadono proprio il 4 giugno, per questo è stata scelta quella data per lo sciopero.
«Saremo a Roma – concludono i sindacati – a far sentire, nel corso dell'incontro previsto tra le nostre organizzazioni e i vertici aziendali, la nostra voce».
Anche la "Coop" molfettese sarà allineata allo sciopero. A rischio sarebbero al momento 9 dipendenti sui circa 100 attualmente impiegati. Motivo? I paventati esuberi che vedrebbero essere a rischio licenziamento 147 addetti al rifornimento degli scaffali e altri 80 addetti ai banconi e alla vendita delle pescherie. Perché, questa la motivazione secondo i vertici della cooperativa riportata dalle organizzazioni sindacali, gli ipermercati del sud sono in perdita di circa 13 milioni di euro all'anno. Una cifra esorbitante che sempre secondo le organizzazioni sindacali, non tiene conto del patrimonio immobiliare della "Estense", del portafoglio clienti accumulato attraverso i servizi bancari che la coop offre, i distributori di benzina di sua proprietà le agenzie di assicurazione sempre del loro gruppo.
Insomma per i sindacati quella perdita sarebbe ampliamente ammortizzabile, anzi addirittura prevista. Ma quello che i sindacati vogliono denunciare è il fatto che l'annuncio sulla volontà della cooperativa siano arrivati attraverso una conferenza stampa «mantenendo nel frattempo all'oscuro i lavoratori di quanto la direzione stesse decidendo in barba a quei patti che prevedono quanto meno un avviso da rivolgere alle organizzazioni dei lavoratori». Un annuncio che risale al 19 febbraio scorso. Da quel momento è cominciata una serrata trattativa. Da una parte la "Estense" che vorrebbe rientrare di 4milioni di euro l'anno attraverso i tagli del personale da sostituire con lavoratori di cooperative esterne. Dall'altro i dipendenti della "Coop", pronti a sacrificare le maggiorazioni per il lavoro festivo e altri accessori contrattuali pur di mantenere il loro posto di lavoro, arrivando persino a offrire contratti di solidarietà che sono stati esclusi a priori dall'azienda.
Una operazione, quella proposta dai sindacati che farebbe scendere il debito della cooperativa di 1milione 800mila euro annui. Un accordo possibile secondo i vertici della società, che continuano però a insistere sull'impiego di lavoratori esterni. «Un modo per creare nuovamente esuberi e per giustificare la mobilità interna – ribattono le organizzazioni sindacali – Cosa farebbero infatti gli addetti agli scaffali durante la loro giornata di lavoro se al loro posto il servizio lo svolgeranno gli "esterni"?. La loro presa di posizione appare essere una furbata visto che siamo disposti anche a rinunciare a quella parte di contratto che è interno all'azienda». In effetti questo parte dell'accordo riguarderebbe solo gli ipermercati di Puglia e Basilicata. I punti vendita del nord Italia manterrebbero i livelli salariali attuali. «I vertici della Estense – affermano ancora le rappresentanze sindacali – lamentano la concorrenza sleale del lavoro nero. Su questo misurerebbero le loro perdite finanziarie. Ma non si rendono conto che esternalizzare le nostre mansioni probabilmente non faranno altro che alimentare il lavoro nero o quantomeno sottopagato». Intanto i termini della richiesta di messa in mobilità avanzata dalla "Coop" scadono proprio il 4 giugno, per questo è stata scelta quella data per lo sciopero.
«Saremo a Roma – concludono i sindacati – a far sentire, nel corso dell'incontro previsto tra le nostre organizzazioni e i vertici aziendali, la nostra voce».