Politica
Consiglio Comunale, edilizia e ospedale i temi caldi che accendono le parti
Un lungo Consiglio che ha anche affrontato la questione delle società partecipate
Molfetta - martedì 17 ottobre 2017
3.29
Si è tenuto nella giornata di ieri il lungo Consiglio Comunale convocato in seduta straordinaria che prevedeva all'ordine del giorno la questione inerente le società partecipate comunali, l'adeguamento del Regolamento Edilizio, il prelevamento del fondo di riserva in merito alla delibera di Giunta n.35 del 26/09/2017, la prospezione dei fondali marini e la costituzione dei un tavolo congiunto dei Comuni interessati sull'attività della Global Petroleum e il piano di riordino ospedaliero.
Un Consiglio che, visto il peso e l'importanza degli argomenti trattati, si preannunciava già di lunga durata temporale e con qualche scintilla in aula.
In apertura gli interventi dei consiglieri di minoranza Amato, Natalicchio e Porta a cui si è aggiunto quello della Minuto, rispettivamente su alcuni fatti definiti gravi accaduti: il piano di sicurezza in occasione del fatto di cronaca avvenuto l'8 settembre alla Secca dei Pali nel bel mezzo della Fiera; il rinnovo della convenzione con Tennis Club di Molfetta per 8 anni per la gestione dei campi da tennis presso il P. Poli e la gestione degli impianti in particolare del PalaPoli con richiesta di chiarimenti sul rientro del debito del Consorzio PalaPoli nei confronti del Comune; mancata costituzione di parte civile da parte del Comune nel processo per la distruzione di Piazza Minuto Pesce; la prenotazione dei pasti alla mensa scolastica attraverso la nuova metodologia di trasmissione.
A far entrare nel vivo il Consiglio è stata l'interpellanza a firma dei consiglieri di minoranza Porta, Natalicchio e Zaza, presentata all'indomani dell'insediamento della massima Assise cittadina il 10 agosto scorso, in merito al canone d'integrazione agli affitti, dunque il sostegno alle locazioni con l'integrazione del bando regionale con fondi comunali pari al 20% del contributo già assegnato, l'apertura di uno sportello comunale per la compilazione gratuita delle domande e l'intenzione di aprire termini del bando per almeno 30 giorni. Domande cui il sindaco ha risposto rimandando agli atti interni e confermando che il Comune ha predisposto la contribuzione come prescritto dalla norma, corrispondendo "al massimo delle possibilità quelle che sono le aspettative dei soggetti residenti in questo Comune in termini di assistenza e contribuzione". Risposta "scarna" scritta e ricevuta che, però, non ha soddisfatto il consigliere Porta anche per una questione di "stile, di cortesia e compostezza istituzionale".
È la volta, poi, del secondo punto all'ordine del giorno, la dibattuta questione delle società partecipate e la loro forma di governance che il testo unico prevede possa essere decisa dall'ente proprietario. Proposto, infatti, il ripristino della forma collegiale di amministrazione dopo la parentesi commissariale con un amministratore unico; provvedimento che – ad esclusione per la Mtm per cui si attende esito del processo di risanamento varato qualche tempo fa dalla stessa Amministrazione – secondo quanto riportato nella relazione del sindaco Minervini porterebbe all'alleggerimento dei costi nonostante l'allargamento organico e a una consona pluralità della figure coerentemente con la pluralità delle competenze delle aziende. Provvedimento che passa son voto favorevole della maggioranza così come tutti gli emendamenti proposti.
Ma è il punto 3 a scaldare il clima dell'aula consiliare, accendendo soprattutto gli animi dei consiglieri di minoranza. A prendere la parola è l'assessore all'Urbanistica Pietro Mastropasqua che chiede all'Assise il rinvio del punto su "Adeguamento del Regolamento Edilizio allo schema di Regolamento Edilizio Tipo (RET), di cui alla Conferenza Unificata Stato - Regioni - Comuni del 20 ottobre 2016". "Motivazioni di partecipazione allargata sul punto", questa in sintesi la giustificazione addotta dall'assessore per il rinvio, manifestando la volontà di condividere il testo con personalità, tecnici e professionisti in materia, nonostante la scadenza dei termini; questo per vagliare i numerosissimi emendamenti e richieste giunte all'assessore e altresì per una probabile deroga che potrebbe giungere dalla Regione in merito al regolamento edilizio. Una richiesta accolta non certo positivamente dai consiglieri de Bari – che ha visto nel rinvio un "escamotage" perché il tutto passasse al dirigente di competenza visto il termine perentorio per l'approvazione da parte del Consiglio Comunale e una immotivata inadempienza dello stesso assessore – e Natalicchio che ha fortemente richiesto chiarimenti a riguardo considerando l'urbanistica un "argomento tabù" di quell'aula consiliare nelle varie amministrazioni succedute, una "buccia di banana" su cui scivola un assessorato a cui si voleva dar fiducia. Provvedimento di rinvio che passa a maggioranza.
Rapido invece l'esaurimento del punto 4 che prevedeva una mera comunicazione da parte del sindaco Minervini poiché «la Giunta con delibera n.35 del 26/09/2017 con oggetto l'adesione al bando per avvio di attività di costruzione del distretto urbano del commercio, ha effettuato un prelievo di 10.000 euro dal fondo di riserva al fine di impinguare il capitolo relativo per la promozione del commercio locale la cui dotazione si è rivelata insufficiente, perché nel bilancio non previsto, per far fronte alla spesa necessaria all'adesione al bando».
Al punto 5 approvato l'ordine del giorno con la proposta da parte dei consiglieri di minoranza Porta, Nataliccio e Zaza, di costituzione di un tavolo congiunto con altri Comuni costieri interessati da eventuali prospezioni finalizzate alla ricerca di idrocarburi dei fondali marini: la maggioranza dell'assise cittadina ha infatti confermato convintamente il proprio "no" alle trivellazioni che arrecherebbero solo danni al sistema mare-costa locali.
Infine ultimo punto, il sesto, affrontato dal Consiglio è stato l'ordine del giorno in merito al piano regionale di riordino ospedaliero con una consultazione popolare sull'Ospedale Unico di I livello del Nord barese su proposta del consigliere di maggioranza la Forgia. Una raccolta di firme multipla e contemporanea altresì nei comuni di Giovinazzo, Terlizzi, Ruvo e Corato che dando voce al volere popolare possa fornire alla Regione Puglia uno strumento decisionale in più per l'individuazione dell'ospedale di primo livello. Un ordine del giorno a cui la consigliera Natalicchio ha risposto con la presentazione di un ulteriore punto di discussione maturato in seno alle due opposizioni, ovvero "modifica del piano regionale del riordino ospedaliero per il finanziamento dell'Ospedale del Nord barese per il potenziamento dei servizi territoriali del distretto Asl", che però è stato considerato come non pertinente alla contingenza e dunque solo acquisito dal presidente Piergiovanni e rinviato a successiva discussione. Deciso l'intervento del consigliere Porta che ha espresso le proprie perplessità sulla validità, incidenza e finalità di tale iniziativa che a suo parere sembra giungere dal di fuori il contesto cittadino. Intervento che la consigliera de Bari ha affermato di sottoscrivere proponendo maggior tempo per ragionare sulla discussione, dunque rinviandola al prossimo Consiglio, per indicare gli aspetti positivi che l'ospedale di Molfetta potrebbe avere rispetto a quello di Corato, il "maggior antagonista". Una battaglia condivisa dalle opposizioni che hanno anche richiesto il controllo del numero legale dell'assemblea. La discussione si è conclusa con la votazione degli emendamenti del consigliere Zaza non accolti e con l'approvazione favorevole da parte della maggioranza dell'ordine del giorno.
Un Consiglio che, visto il peso e l'importanza degli argomenti trattati, si preannunciava già di lunga durata temporale e con qualche scintilla in aula.
In apertura gli interventi dei consiglieri di minoranza Amato, Natalicchio e Porta a cui si è aggiunto quello della Minuto, rispettivamente su alcuni fatti definiti gravi accaduti: il piano di sicurezza in occasione del fatto di cronaca avvenuto l'8 settembre alla Secca dei Pali nel bel mezzo della Fiera; il rinnovo della convenzione con Tennis Club di Molfetta per 8 anni per la gestione dei campi da tennis presso il P. Poli e la gestione degli impianti in particolare del PalaPoli con richiesta di chiarimenti sul rientro del debito del Consorzio PalaPoli nei confronti del Comune; mancata costituzione di parte civile da parte del Comune nel processo per la distruzione di Piazza Minuto Pesce; la prenotazione dei pasti alla mensa scolastica attraverso la nuova metodologia di trasmissione.
A far entrare nel vivo il Consiglio è stata l'interpellanza a firma dei consiglieri di minoranza Porta, Natalicchio e Zaza, presentata all'indomani dell'insediamento della massima Assise cittadina il 10 agosto scorso, in merito al canone d'integrazione agli affitti, dunque il sostegno alle locazioni con l'integrazione del bando regionale con fondi comunali pari al 20% del contributo già assegnato, l'apertura di uno sportello comunale per la compilazione gratuita delle domande e l'intenzione di aprire termini del bando per almeno 30 giorni. Domande cui il sindaco ha risposto rimandando agli atti interni e confermando che il Comune ha predisposto la contribuzione come prescritto dalla norma, corrispondendo "al massimo delle possibilità quelle che sono le aspettative dei soggetti residenti in questo Comune in termini di assistenza e contribuzione". Risposta "scarna" scritta e ricevuta che, però, non ha soddisfatto il consigliere Porta anche per una questione di "stile, di cortesia e compostezza istituzionale".
È la volta, poi, del secondo punto all'ordine del giorno, la dibattuta questione delle società partecipate e la loro forma di governance che il testo unico prevede possa essere decisa dall'ente proprietario. Proposto, infatti, il ripristino della forma collegiale di amministrazione dopo la parentesi commissariale con un amministratore unico; provvedimento che – ad esclusione per la Mtm per cui si attende esito del processo di risanamento varato qualche tempo fa dalla stessa Amministrazione – secondo quanto riportato nella relazione del sindaco Minervini porterebbe all'alleggerimento dei costi nonostante l'allargamento organico e a una consona pluralità della figure coerentemente con la pluralità delle competenze delle aziende. Provvedimento che passa son voto favorevole della maggioranza così come tutti gli emendamenti proposti.
Ma è il punto 3 a scaldare il clima dell'aula consiliare, accendendo soprattutto gli animi dei consiglieri di minoranza. A prendere la parola è l'assessore all'Urbanistica Pietro Mastropasqua che chiede all'Assise il rinvio del punto su "Adeguamento del Regolamento Edilizio allo schema di Regolamento Edilizio Tipo (RET), di cui alla Conferenza Unificata Stato - Regioni - Comuni del 20 ottobre 2016". "Motivazioni di partecipazione allargata sul punto", questa in sintesi la giustificazione addotta dall'assessore per il rinvio, manifestando la volontà di condividere il testo con personalità, tecnici e professionisti in materia, nonostante la scadenza dei termini; questo per vagliare i numerosissimi emendamenti e richieste giunte all'assessore e altresì per una probabile deroga che potrebbe giungere dalla Regione in merito al regolamento edilizio. Una richiesta accolta non certo positivamente dai consiglieri de Bari – che ha visto nel rinvio un "escamotage" perché il tutto passasse al dirigente di competenza visto il termine perentorio per l'approvazione da parte del Consiglio Comunale e una immotivata inadempienza dello stesso assessore – e Natalicchio che ha fortemente richiesto chiarimenti a riguardo considerando l'urbanistica un "argomento tabù" di quell'aula consiliare nelle varie amministrazioni succedute, una "buccia di banana" su cui scivola un assessorato a cui si voleva dar fiducia. Provvedimento di rinvio che passa a maggioranza.
Rapido invece l'esaurimento del punto 4 che prevedeva una mera comunicazione da parte del sindaco Minervini poiché «la Giunta con delibera n.35 del 26/09/2017 con oggetto l'adesione al bando per avvio di attività di costruzione del distretto urbano del commercio, ha effettuato un prelievo di 10.000 euro dal fondo di riserva al fine di impinguare il capitolo relativo per la promozione del commercio locale la cui dotazione si è rivelata insufficiente, perché nel bilancio non previsto, per far fronte alla spesa necessaria all'adesione al bando».
Al punto 5 approvato l'ordine del giorno con la proposta da parte dei consiglieri di minoranza Porta, Nataliccio e Zaza, di costituzione di un tavolo congiunto con altri Comuni costieri interessati da eventuali prospezioni finalizzate alla ricerca di idrocarburi dei fondali marini: la maggioranza dell'assise cittadina ha infatti confermato convintamente il proprio "no" alle trivellazioni che arrecherebbero solo danni al sistema mare-costa locali.
Infine ultimo punto, il sesto, affrontato dal Consiglio è stato l'ordine del giorno in merito al piano regionale di riordino ospedaliero con una consultazione popolare sull'Ospedale Unico di I livello del Nord barese su proposta del consigliere di maggioranza la Forgia. Una raccolta di firme multipla e contemporanea altresì nei comuni di Giovinazzo, Terlizzi, Ruvo e Corato che dando voce al volere popolare possa fornire alla Regione Puglia uno strumento decisionale in più per l'individuazione dell'ospedale di primo livello. Un ordine del giorno a cui la consigliera Natalicchio ha risposto con la presentazione di un ulteriore punto di discussione maturato in seno alle due opposizioni, ovvero "modifica del piano regionale del riordino ospedaliero per il finanziamento dell'Ospedale del Nord barese per il potenziamento dei servizi territoriali del distretto Asl", che però è stato considerato come non pertinente alla contingenza e dunque solo acquisito dal presidente Piergiovanni e rinviato a successiva discussione. Deciso l'intervento del consigliere Porta che ha espresso le proprie perplessità sulla validità, incidenza e finalità di tale iniziativa che a suo parere sembra giungere dal di fuori il contesto cittadino. Intervento che la consigliera de Bari ha affermato di sottoscrivere proponendo maggior tempo per ragionare sulla discussione, dunque rinviandola al prossimo Consiglio, per indicare gli aspetti positivi che l'ospedale di Molfetta potrebbe avere rispetto a quello di Corato, il "maggior antagonista". Una battaglia condivisa dalle opposizioni che hanno anche richiesto il controllo del numero legale dell'assemblea. La discussione si è conclusa con la votazione degli emendamenti del consigliere Zaza non accolti e con l'approvazione favorevole da parte della maggioranza dell'ordine del giorno.