Conferenza dell'antiracket a Molfetta: «Usura ormai dilagante in tutto il Sud»
Le parole del presidente Renato De Scisciolo
Molfetta - sabato 18 febbraio 2023
Il presidente antiracket regionale di Molfetta e vice presidente nazionale della Fai, Renato De Scisciolo, ha presentato in conferenza stampa una panoramica della situazione pugliese: «Il 2022 è stato l'anno in cui l'usura è letteralmente dilagata nel mezzogiorno a seguito della grave situazione di difficoltà economica in cui versano le famiglie e le piccole imprese. L'indebitamento familiare al sud è cresciuto del 10,2% rispetto all'anno precedente e l'usura è aumentata addirittura del 117,6%. Nell'Italia meridionale sono a rischio d'usura 681mila famiglie e 716mila piccoli imprenditori, con un debito medio che per i nuclei familiari ha raggiunto la cifra di 31.200 euro mentre per i piccoli imprenditori ha raggiunto il tetto dei 49.300 euro. Tra le regioni più esposte a questo rischio troviamo la Campania, seguita proprio dalla Puglia e poi da Sicilia, Calabria, Basilicata e Molise».
In particolare, è stato poi presentato un focus in merito ai principali target colpiti dagli usurai nell'ultimo anno: «Si evidenzia – ha spiegato sempre il presidente dell'associazione antiracket – l'interesse delle mafie sui centri commerciali, funzionali al riciclaggio di denaro sporco. Molto seguito dai criminali è ancora il settore dei giochi e delle scommesse oltre all'industria del divertimento. Una vera miniera è poi rappresentata dai mercati ortofrutticoli e florovivaistici che da sempre hanno rappresentato un luogo naturale per gli affari delle mafie. L'intero comparto agricolo, anche a causa della grave crisi economica che porta al sud migliaia di immigrati senza lavoro, rischia più di altri di essere aggredito dalle mafie».
Oltre all'analisi dell'aspetto numerico, corroborato dalla presenza di un vero e proprio report sui dati raccolti nel corso del 2022, è stato messo in evidenza un ulteriore problema cioè il numero ancora ridotto di denunce: «I numeri ci dicono che ancora troppo spesso imprenditori e commercianti, anche se vessati da usurai e taglieggiatori, non reagiscono per timore di ripercussioni sulla loro attività e sulla loro persona. I dati attuali, dunque, non sono ancora in grado di fornire un quadro esaustivo su un fenomeno complesso che, stando alle proiezioni per il 2023, è destinato a crescere ulteriormente e in modo sempre più drammatico».
In particolare, è stato poi presentato un focus in merito ai principali target colpiti dagli usurai nell'ultimo anno: «Si evidenzia – ha spiegato sempre il presidente dell'associazione antiracket – l'interesse delle mafie sui centri commerciali, funzionali al riciclaggio di denaro sporco. Molto seguito dai criminali è ancora il settore dei giochi e delle scommesse oltre all'industria del divertimento. Una vera miniera è poi rappresentata dai mercati ortofrutticoli e florovivaistici che da sempre hanno rappresentato un luogo naturale per gli affari delle mafie. L'intero comparto agricolo, anche a causa della grave crisi economica che porta al sud migliaia di immigrati senza lavoro, rischia più di altri di essere aggredito dalle mafie».
Oltre all'analisi dell'aspetto numerico, corroborato dalla presenza di un vero e proprio report sui dati raccolti nel corso del 2022, è stato messo in evidenza un ulteriore problema cioè il numero ancora ridotto di denunce: «I numeri ci dicono che ancora troppo spesso imprenditori e commercianti, anche se vessati da usurai e taglieggiatori, non reagiscono per timore di ripercussioni sulla loro attività e sulla loro persona. I dati attuali, dunque, non sono ancora in grado di fornire un quadro esaustivo su un fenomeno complesso che, stando alle proiezioni per il 2023, è destinato a crescere ulteriormente e in modo sempre più drammatico».