Cultura, Eventi e Spettacolo
Con l'energia di Tony Esposito Molfetta chiude la Festa Patronale
Ieri sera il concerto su Corso Dante
Molfetta - martedì 10 settembre 2019
9.59
Come lo scorso anno, anche per questa edizione la Festa patronale di Molfetta ha potuto contare sul concerto gratuito di un grande artista italiano a ideale chiusura dei festeggiamenti per la Madonna dei Martiri.
Se nel 2018 era stata la volta del gruppo dei Neri per caso, quest'anno sul palco è salito Tony Esposito che, con la sua band, si è esibito lunedì 9 settembre davanti alla Chiesa del Purgatorio, portando la sua originalissima musica nel cuore di Molfetta.
L'artista napoletano ha bisogno di poche presentazioni: Tony Esposito ha contribuito, durante gli anni settanta, al "sound ritmico" di diversi artisti italiani quali Bennato, Sorrenti, Dalla, De Gregori, Paoli, Vecchioni per citarne solo qualcuno, contribuendo a creare il termine "blues metropolitano", nato dall'innesto dei ritmi quasi tribali delle percussioni all'interno della traduzione cantautorale italiana. Il sodalizio però più fecondo della sua carriera, sarà quello con Pino Daniele, una collaborazione che durerà più di quaranta anni e che Tony Esposito non smette di portare all'interno dei suoi concerti, come accaduto anche a Molfetta con un lungo e struggente tributo all'amico scomparso nel 2015. Altro climax dell'esibizione dell'artista è stata la celeberrima "Kalimba de Luna" che, riproposta anche dal gruppo Boney M, fece ballare tutta l'Europa a metà degli anni '80 con il suo caratteristico "tamborder", strumento inventato proprio per il brano stesso.
A tessere le fila della musica di Esposito sono appunto le percussioni che, come accennato dall'artista, sono una sorta di tavolozza di colori primari che accomunano tutta la musica, dai ritmi dell'Africa, la culla di ogni melodia umana, fino ad arrivare alla tarantella napoletana e alla pizzica pugliese, riscoperta quest'ultima assieme all'intera regione negli ultimi dieci anni: non a caso un concerto dapprima marginale come "La notte della Taranta" è diventato un evento nazionale trasmesso anche dalla RAI. In questo elogio della tradizione del mezzogiorno, Tony Esposito non ha mancato di esaltare la stessa Molfetta, definendone la festa patronale come una delle più belle a cui sia stato, permeata di quel "lusso" visivo che è una cifra estetica del sud Italia.
Se nel 2018 era stata la volta del gruppo dei Neri per caso, quest'anno sul palco è salito Tony Esposito che, con la sua band, si è esibito lunedì 9 settembre davanti alla Chiesa del Purgatorio, portando la sua originalissima musica nel cuore di Molfetta.
L'artista napoletano ha bisogno di poche presentazioni: Tony Esposito ha contribuito, durante gli anni settanta, al "sound ritmico" di diversi artisti italiani quali Bennato, Sorrenti, Dalla, De Gregori, Paoli, Vecchioni per citarne solo qualcuno, contribuendo a creare il termine "blues metropolitano", nato dall'innesto dei ritmi quasi tribali delle percussioni all'interno della traduzione cantautorale italiana. Il sodalizio però più fecondo della sua carriera, sarà quello con Pino Daniele, una collaborazione che durerà più di quaranta anni e che Tony Esposito non smette di portare all'interno dei suoi concerti, come accaduto anche a Molfetta con un lungo e struggente tributo all'amico scomparso nel 2015. Altro climax dell'esibizione dell'artista è stata la celeberrima "Kalimba de Luna" che, riproposta anche dal gruppo Boney M, fece ballare tutta l'Europa a metà degli anni '80 con il suo caratteristico "tamborder", strumento inventato proprio per il brano stesso.
A tessere le fila della musica di Esposito sono appunto le percussioni che, come accennato dall'artista, sono una sorta di tavolozza di colori primari che accomunano tutta la musica, dai ritmi dell'Africa, la culla di ogni melodia umana, fino ad arrivare alla tarantella napoletana e alla pizzica pugliese, riscoperta quest'ultima assieme all'intera regione negli ultimi dieci anni: non a caso un concerto dapprima marginale come "La notte della Taranta" è diventato un evento nazionale trasmesso anche dalla RAI. In questo elogio della tradizione del mezzogiorno, Tony Esposito non ha mancato di esaltare la stessa Molfetta, definendone la festa patronale come una delle più belle a cui sia stato, permeata di quel "lusso" visivo che è una cifra estetica del sud Italia.