Politica
Commissione Affari Generali: si dimette il presidente la Grasta
È caos nel PD?
Molfetta - giovedì 31 dicembre 2015
Si aprono nuovi scenari nel Partito Democratico e negli equilibri di Giunta comunale? Sì. Nel Partito Democratico molfettese qualcosa non va, qualcosa pare proprio si sia rotto. La carne al fuoco è tanta nonostante la "Campagna di Tesseramento" in atto tra le file dei democratici. Le cosiddette "truppe cammellate" sono dietro l'angolo pronte a rinnovare il proprio si al Partito del segretario de Nicolo. Ma indiscrezioni parlano di un PD sempre più spaccato, con un segretario dimissionario, un capogruppo dimissionario (Percoco) è una linea politica quasi anonima (come dimostrato nelle ultime Assise Comunali). Che fine abbia fatto la Conferenza Programmatica tanto pubblicizzata a suon di comunicati stampa non è dato saperlo.
L'unica certezza è che in data 23 dicembre in silenzio si è dimesso il Presidente della Commissione Affari Generali del Comune di Molfetta, Roberto la Grasta che ha comunque rinnovato la tessera col PD.
"Prima che qualcuno possa esercitarsi nel solito sport preferito, vi dico io come funziona (secondo me). Quando ci si dimette da un incarico, - dichiara l'avvocato la Grasta - non serve rendere le proprie dimissioni inamovibili, immutabili e irrevocabili. Per assurdo c'è chi pensa che in difetto di uno di questi tre termini, le dimissioni vengano rassegnate per esercitare forzature a cospetto di chi ti chiederà di ritirarle. Non è il mio caso. Ci sono poi dimissioni che vengono rassegnate affinchè lo stesso organo dal quale ci si dimetta possa rinnovare la fiducia a chi si dimette per poi ripresentarsi nello stesso ruolo. Non è il mio caso. Ci sono poi dimissioni immutabili-inamovibili-irrevocabili che vengono ritirate. Non è il mio caso, ma ce ne sono".
L'unica certezza è che in data 23 dicembre in silenzio si è dimesso il Presidente della Commissione Affari Generali del Comune di Molfetta, Roberto la Grasta che ha comunque rinnovato la tessera col PD.
"Prima che qualcuno possa esercitarsi nel solito sport preferito, vi dico io come funziona (secondo me). Quando ci si dimette da un incarico, - dichiara l'avvocato la Grasta - non serve rendere le proprie dimissioni inamovibili, immutabili e irrevocabili. Per assurdo c'è chi pensa che in difetto di uno di questi tre termini, le dimissioni vengano rassegnate per esercitare forzature a cospetto di chi ti chiederà di ritirarle. Non è il mio caso. Ci sono poi dimissioni che vengono rassegnate affinchè lo stesso organo dal quale ci si dimetta possa rinnovare la fiducia a chi si dimette per poi ripresentarsi nello stesso ruolo. Non è il mio caso. Ci sono poi dimissioni immutabili-inamovibili-irrevocabili che vengono ritirate. Non è il mio caso, ma ce ne sono".