Commercio: il 3 novembre si decide il futuro dei piccoli ambulanti
Ben 20.000 piccole e medie imprese pugliesi a rischio a causa della Direttiva Bolkestein
Molfetta - mercoledì 2 novembre 2016
Comunicato Stampa
La data fondamentale per il futuro degli ambulanti italiani è fissata per il prossimo 3 novembre. Parliamo di circa 200.000 piccole e medie imprese a rischio, oltre 400.000 posti di lavoro, ben 20.000 pugliesi. La loro minaccia si chiama "Direttiva Bolkestein" che sarà al centro del tavolo tecnico che si terrà giovedì prossimo presso il Ministero dello sviluppo economico, al quale parteciperanno Regioni, ANCI, Governo e parti sociali per cercare di trovare una soluzione: si punta allo slittamento dell'attuazione o allo stralcio degli ambulanti dal recepimento della Bolkestein.
Ma cosa prevede la tanto temuta direttiva comunitaria?
«Paragonando il suolo pubblico ad una risorsa naturale limitata e permettendo la possibilità di partecipare alle gare a società di capitale significa favorire le grandi imprese, l'ingresso nei mercati delle S.p.a. e l'assoluta assenza di tutela per tutti i piccoli ambulanti italiani», dichiarano i deputati Giuseppe L'Abbate ed Emanuele Scagliusi (M5S).
«Non comprendiamo, poi, come mai l'Italia sia l'unico Stato membro UE che ha inteso applicare tale disciplina al settore del commercio su aree pubbliche. Una scelta che mette a grave rischio la natura, la tradizione e la qualità del commercio ambulante che il M5S ha da sempre sostenuto con fatti concreti, facendo approvare una serie di mozioni nelle varie regioni d'Italia (Puglia inclusa) e presentando una proposta di legge ad hoc. La nostra battaglia al fianco dei piccoli ambulanti italiani continua».
Ma cosa prevede la tanto temuta direttiva comunitaria?
«Paragonando il suolo pubblico ad una risorsa naturale limitata e permettendo la possibilità di partecipare alle gare a società di capitale significa favorire le grandi imprese, l'ingresso nei mercati delle S.p.a. e l'assoluta assenza di tutela per tutti i piccoli ambulanti italiani», dichiarano i deputati Giuseppe L'Abbate ed Emanuele Scagliusi (M5S).
«Non comprendiamo, poi, come mai l'Italia sia l'unico Stato membro UE che ha inteso applicare tale disciplina al settore del commercio su aree pubbliche. Una scelta che mette a grave rischio la natura, la tradizione e la qualità del commercio ambulante che il M5S ha da sempre sostenuto con fatti concreti, facendo approvare una serie di mozioni nelle varie regioni d'Italia (Puglia inclusa) e presentando una proposta di legge ad hoc. La nostra battaglia al fianco dei piccoli ambulanti italiani continua».