Polizia Locale "in comune" tra Molfetta, Giovinazzo e Terlizzi: verso la seconda fase della sperimentazione
La Giunta Minervini dà l'ok per la bozza dell'intesa. Adesso si attende la firma dei Sindaci
Molfetta - giovedì 15 marzo 2018
La Giunta Minervini, riunitasi il 7 marzo 2018, ha dato la propria approvazione circa lo schema di convenzione che attua la seconda fase del progetto sperimentale che vede la gestione delle forze di Polizia Locale "in comune" tra Molfetta, Terlizzi e Giovinazzo.
L'obiettivo è sempre uno: più agenti sul territorio, più controllo e dunque maggiore sicurezza per i centri abitati.
La prima fase ha avuto riguardo ai vertici dei comandi individuando nel Tenente Colonello Giovanni Di Capua il referente.
Adesso si punta alla organizzazione delle attività.
Come si apprende dalla bozza, pubblicata sull'albo pretorio, viene istituita l'assemblea dei sindaci con il compito di coordinamento attuativo, indirizzo operativo e controllo di primo livello delle decisioni prese sul tema dalla Giunta di ciascun Comune coinvolto.
L'assemblea potrà contare anche sull'assistenza giuridica del Segretario Generale di uno dei tre Enti che sarà scelto nelle prossime settimane.
Inoltre si istituisce il coordinamento dei comandanti con funzione di coordinamento operativo e funzionale; a questo organismo il compito di dare conto all'assemblea dei sindaci degli strumenti già a disposizione di ogni Comando e di redigere un piano di intervento da effettuarsi in quattro mesi, vagliato dall'organo collegiale sindacale che può apportare modifiche e che ha poi il potere di renderlo esecutivo mentre ogni mese sarà l'assemblea dei comandanti a relazionare su quanto fatto ai primi cittadini.
Tutto tenendo conto del contesto cioè di quanto ogni Comando deve comunque realizzare sul proprio territorio di prima competenza.
L'accordo varrà per nove mesi a decorrere dal momento in cui Tommaso Minervini, Nicola Gemmato e Tommaso Depalma andranno a siglarlo.
Tuttavia ciascun Comune potrà venirne meno per mezzo di apposito atto della propria Giunta alla quale è dato anche il potere di prorogare di altri nove mesi il progetto.
L'obiettivo è sempre uno: più agenti sul territorio, più controllo e dunque maggiore sicurezza per i centri abitati.
La prima fase ha avuto riguardo ai vertici dei comandi individuando nel Tenente Colonello Giovanni Di Capua il referente.
Adesso si punta alla organizzazione delle attività.
Come si apprende dalla bozza, pubblicata sull'albo pretorio, viene istituita l'assemblea dei sindaci con il compito di coordinamento attuativo, indirizzo operativo e controllo di primo livello delle decisioni prese sul tema dalla Giunta di ciascun Comune coinvolto.
L'assemblea potrà contare anche sull'assistenza giuridica del Segretario Generale di uno dei tre Enti che sarà scelto nelle prossime settimane.
Inoltre si istituisce il coordinamento dei comandanti con funzione di coordinamento operativo e funzionale; a questo organismo il compito di dare conto all'assemblea dei sindaci degli strumenti già a disposizione di ogni Comando e di redigere un piano di intervento da effettuarsi in quattro mesi, vagliato dall'organo collegiale sindacale che può apportare modifiche e che ha poi il potere di renderlo esecutivo mentre ogni mese sarà l'assemblea dei comandanti a relazionare su quanto fatto ai primi cittadini.
Tutto tenendo conto del contesto cioè di quanto ogni Comando deve comunque realizzare sul proprio territorio di prima competenza.
L'accordo varrà per nove mesi a decorrere dal momento in cui Tommaso Minervini, Nicola Gemmato e Tommaso Depalma andranno a siglarlo.
Tuttavia ciascun Comune potrà venirne meno per mezzo di apposito atto della propria Giunta alla quale è dato anche il potere di prorogare di altri nove mesi il progetto.