Vita di città
Com’è stato diventare papà in pieno lockdown: una bella storia da Molfetta
L'intervista a Guglielmo: «La speranza, l'amore e la dedizione hanno primeggiato sulle difficoltà»
Molfetta - domenica 19 marzo 2023
9.31
Diventare papà è sempre una sfida e una fortuna al contempo.
Quest'oggi, per la festa del papà, vi raccontiamo la storia di gratitudine e di difficoltà di Guglielmo, un papà di Molfetta, la cui bimba è nata in quello che sembra un ormai lontano aprile del 2020. Il mese in cui, secondo i dati forniti alla redazione dalla ASL (Azienda Sanitaria Locale) di Bari, ci sono stati 360 parti (dopo i 334 parti di marzo 2020 e prima dei 372 di maggio dello stesso anno).
Come è stato diventare papà in pieno lockdown?
«La pandemia ha avuto un impatto su tutti gli aspetti della vita, tra cui anche la genitorialità. Diventare un neo-papà è un'esperienza straordinaria in qualsiasi momento, ma diventare papà in pieno lockdown è stato particolarmente intenso e complesso. Io ho avuto l'opportunità di vivere questa esperienza unica. La mia compagna è rimasta incinta pochi mesi prima dell'inizio del lockdown e nostra figlia è nata proprio durante il picco della pandemia, aprile 2020. La mia esperienza come neo-papà in pieno lockdown è stata un mix di emozioni contrastanti. Da un lato, la felicità e l'emozione di diventare papà, dall'altro la preoccupazione per la situazione di incertezza e insicurezza che stavamo vivendo. Ci siano stati tanti momenti di sconforto durante i quali le domande "perché proprio a noi?", "perché una pandemia proprio in questo momento della nostra vita?" risuonavano nella testa e animavano i dialoghi nelle quattro mura di casa».
Quali effetti ha avuto il covid sul periodo pre e post nascita della piccola?
«Le conseguenze della pandemia sono state evidenti soprattutto durante i giorni di ospedalizzazione prima della nascita di nostra figlia. La pandemia ha anche limitato le visite ospedaliere e questo ha significato non poter assistere alla nascita di mia figlia. Non ho potuto neanche farle visita durante i suoi primissimi giorni di vita e soprattutto ho dovuto attendere sei lunghi giorni prima di prenderla tra le braccia. In quei giorni abbiamo adottato molta creatività, utilizzando le tecnologie digitali per condividere la gioia della nascita in famiglia. Nonostante le tante difficoltà, ho sempre trovato la forza e il coraggio di sentirmi più fortunato di altri, potendo accogliere la vita in un momento così complesso per tanti di noi».
Ci sono stati anche degli aspetti positivi?
«Devo ammettere che ci sono state anche note positive di quel periodo, come l'opportunità di trascorrere molto tempo con la famiglia a casa. Oggi sono grato per aver vissuto questa esperienza trasformante che mi ha permesso di conoscere meglio me stesso, di potenziare la mia forza interiore e di adattarmi alle circostanze imprevedibili della vita. Molti altri papà come me sono diventati genitori in pieno lockdown e ognuno di noi è indubbiamente un papà straordinario, perché la speranza, l'amore e la dedizione hanno primeggiato sulle difficoltà e sulle limitazioni imposte dalla situazione pandemica. Diventare papà in pieno lockdown è stato un'esperienza intensa, e credo che abbia reso i papà più forti e resilienti».
Ora che sono passati quasi 3 anni, come ricordi il momento della nascita di tua figlia?
«La nascita di un figlio è un momento straordinario per qualsiasi genitore. Come papà di una bambina nata in pieno periodo covid, una delle principali sfide di quel periodo è stata sicuramente l'impossibilità di assistere alla nascita di mia figlia. È uno dei momenti più attesi e più significativi che segnano per sempre, indelebilmente, la vita di un neo-papà. Uno di quei momenti al quale non vorresti rinunciare per nulla al mondo. Eppure le restrizioni imposte dall'emergenza sanitaria mi hanno imposto di rinunciare a quel momento tanto desiderato. Noi papà ci siamo sentiti di serie inferiore, come se i nostri figli non meritassero di averci accanto nel primo giorno di vita e noi non meritassimo di ascoltare il suono del loro primo vagito. Nonostante ciò, ricordo come fosse ieri, la miscela di sensazioni contraddittorie vissute in sala d'attesa. Da un lato, la gioia di immaginare la mia compagna portare al mondo nostra figlia, dall'altro, la preoccupazione per la sua salute e quella di nostra figlia, considerando la situazione eccezionale. Quando poi vidi il volto di mia figlia – mi somigliava già tantissimo, soprattutto le orecchie – in sala d'attesa fui travolto da un'onda di emozioni positive, tra cui felicità, gratitudine e un senso di profonda responsabilità. Il desiderio di proteggere e prendermi cura di una bambina in un mondo così incerto e imprevedibile mi ha fatto sentire ancora più determinato e impegnato a essere un buon padre».
Che valore ha per te la festa del papà?
«La festa del papà è un momento speciale in cui si celebra il ruolo importante che il papà svolge nella vita dei propri figli. È un'occasione per esprimere riconoscenza e apprezzamento per tutto ciò che un papà fa per la famiglia. A me la festa del papà ricorda l'importanza della presenza e del tempo dedicato a mia figlia e alla mia famiglia. Sono consapevole del ruolo fondamentale ricoperto nella crescita e nel benessere di mia figlia, per cui cerco con impegno e dedizione di assolvere a questo bellissimo ruolo. Alla luce dell'esperienza trascorsa in periodo covid, la festa del papà assume ancora maggior valore. La pandemia ci ha costretti ad affrontare sfide inimmaginabili e a fronteggiare incertezze e difficoltà quotidiane. Tutto ciò ci insegna che l'amore e l'impegno dei papà – e di tutti i genitori – può superare ogni criticità e renderci più forti nell'affrontare il domani. La festa del papà ci offre anche l'opportunità di ricordare e ringraziare i papà per l'esempio virtuoso che si sforzano di offrire ai propri figli. In un mondo in cui spesso ci concentriamo sulle differenze e sui conflitti, la festa del papà ci invita a riflettere sulle cose che ci uniscono e a ricordare che la famiglia è un luogo di condivisione, di comprensione reciproca e di sostegno. La festa del papà è una giornata speciale in cui celebrare l'amore e l'impegno di tutti i papà, quindi il mio ultimo pensiero è rivolto e dedicato a tutti quei papà – soprattutto impegnati nei tanti conflitti di guerra - che oggi non avranno la fortuna di festeggiare questo momento abbracciati ai propri figli».
Quest'oggi, per la festa del papà, vi raccontiamo la storia di gratitudine e di difficoltà di Guglielmo, un papà di Molfetta, la cui bimba è nata in quello che sembra un ormai lontano aprile del 2020. Il mese in cui, secondo i dati forniti alla redazione dalla ASL (Azienda Sanitaria Locale) di Bari, ci sono stati 360 parti (dopo i 334 parti di marzo 2020 e prima dei 372 di maggio dello stesso anno).
Come è stato diventare papà in pieno lockdown?
«La pandemia ha avuto un impatto su tutti gli aspetti della vita, tra cui anche la genitorialità. Diventare un neo-papà è un'esperienza straordinaria in qualsiasi momento, ma diventare papà in pieno lockdown è stato particolarmente intenso e complesso. Io ho avuto l'opportunità di vivere questa esperienza unica. La mia compagna è rimasta incinta pochi mesi prima dell'inizio del lockdown e nostra figlia è nata proprio durante il picco della pandemia, aprile 2020. La mia esperienza come neo-papà in pieno lockdown è stata un mix di emozioni contrastanti. Da un lato, la felicità e l'emozione di diventare papà, dall'altro la preoccupazione per la situazione di incertezza e insicurezza che stavamo vivendo. Ci siano stati tanti momenti di sconforto durante i quali le domande "perché proprio a noi?", "perché una pandemia proprio in questo momento della nostra vita?" risuonavano nella testa e animavano i dialoghi nelle quattro mura di casa».
Quali effetti ha avuto il covid sul periodo pre e post nascita della piccola?
«Le conseguenze della pandemia sono state evidenti soprattutto durante i giorni di ospedalizzazione prima della nascita di nostra figlia. La pandemia ha anche limitato le visite ospedaliere e questo ha significato non poter assistere alla nascita di mia figlia. Non ho potuto neanche farle visita durante i suoi primissimi giorni di vita e soprattutto ho dovuto attendere sei lunghi giorni prima di prenderla tra le braccia. In quei giorni abbiamo adottato molta creatività, utilizzando le tecnologie digitali per condividere la gioia della nascita in famiglia. Nonostante le tante difficoltà, ho sempre trovato la forza e il coraggio di sentirmi più fortunato di altri, potendo accogliere la vita in un momento così complesso per tanti di noi».
Ci sono stati anche degli aspetti positivi?
«Devo ammettere che ci sono state anche note positive di quel periodo, come l'opportunità di trascorrere molto tempo con la famiglia a casa. Oggi sono grato per aver vissuto questa esperienza trasformante che mi ha permesso di conoscere meglio me stesso, di potenziare la mia forza interiore e di adattarmi alle circostanze imprevedibili della vita. Molti altri papà come me sono diventati genitori in pieno lockdown e ognuno di noi è indubbiamente un papà straordinario, perché la speranza, l'amore e la dedizione hanno primeggiato sulle difficoltà e sulle limitazioni imposte dalla situazione pandemica. Diventare papà in pieno lockdown è stato un'esperienza intensa, e credo che abbia reso i papà più forti e resilienti».
Ora che sono passati quasi 3 anni, come ricordi il momento della nascita di tua figlia?
«La nascita di un figlio è un momento straordinario per qualsiasi genitore. Come papà di una bambina nata in pieno periodo covid, una delle principali sfide di quel periodo è stata sicuramente l'impossibilità di assistere alla nascita di mia figlia. È uno dei momenti più attesi e più significativi che segnano per sempre, indelebilmente, la vita di un neo-papà. Uno di quei momenti al quale non vorresti rinunciare per nulla al mondo. Eppure le restrizioni imposte dall'emergenza sanitaria mi hanno imposto di rinunciare a quel momento tanto desiderato. Noi papà ci siamo sentiti di serie inferiore, come se i nostri figli non meritassero di averci accanto nel primo giorno di vita e noi non meritassimo di ascoltare il suono del loro primo vagito. Nonostante ciò, ricordo come fosse ieri, la miscela di sensazioni contraddittorie vissute in sala d'attesa. Da un lato, la gioia di immaginare la mia compagna portare al mondo nostra figlia, dall'altro, la preoccupazione per la sua salute e quella di nostra figlia, considerando la situazione eccezionale. Quando poi vidi il volto di mia figlia – mi somigliava già tantissimo, soprattutto le orecchie – in sala d'attesa fui travolto da un'onda di emozioni positive, tra cui felicità, gratitudine e un senso di profonda responsabilità. Il desiderio di proteggere e prendermi cura di una bambina in un mondo così incerto e imprevedibile mi ha fatto sentire ancora più determinato e impegnato a essere un buon padre».
Che valore ha per te la festa del papà?
«La festa del papà è un momento speciale in cui si celebra il ruolo importante che il papà svolge nella vita dei propri figli. È un'occasione per esprimere riconoscenza e apprezzamento per tutto ciò che un papà fa per la famiglia. A me la festa del papà ricorda l'importanza della presenza e del tempo dedicato a mia figlia e alla mia famiglia. Sono consapevole del ruolo fondamentale ricoperto nella crescita e nel benessere di mia figlia, per cui cerco con impegno e dedizione di assolvere a questo bellissimo ruolo. Alla luce dell'esperienza trascorsa in periodo covid, la festa del papà assume ancora maggior valore. La pandemia ci ha costretti ad affrontare sfide inimmaginabili e a fronteggiare incertezze e difficoltà quotidiane. Tutto ciò ci insegna che l'amore e l'impegno dei papà – e di tutti i genitori – può superare ogni criticità e renderci più forti nell'affrontare il domani. La festa del papà ci offre anche l'opportunità di ricordare e ringraziare i papà per l'esempio virtuoso che si sforzano di offrire ai propri figli. In un mondo in cui spesso ci concentriamo sulle differenze e sui conflitti, la festa del papà ci invita a riflettere sulle cose che ci uniscono e a ricordare che la famiglia è un luogo di condivisione, di comprensione reciproca e di sostegno. La festa del papà è una giornata speciale in cui celebrare l'amore e l'impegno di tutti i papà, quindi il mio ultimo pensiero è rivolto e dedicato a tutti quei papà – soprattutto impegnati nei tanti conflitti di guerra - che oggi non avranno la fortuna di festeggiare questo momento abbracciati ai propri figli».