Festa del Ringraziamento agricolo
Festa del Ringraziamento agricolo

Coldiretti, a Molfetta la Festa del Ringraziamento agricolo 2022

Dal presidente de Ruvo la proposta di un consorzio interamente molfettese

"Un mestiere che vive sotto il cielo", così si può definire il lavoro nel settore dell'agricoltura, da sempre esposto alle intemperie, alle annate più o meno favorevoli, ai cicli delle stagioni di una natura che un giorno è alleata e amica e il giorno dopo invece diventa ostile e avversa.

Ringraziare per i momenti in cui la natura regala copiosamente i suoi frutti all'uomo è il senso della Festa del Ringraziamento agricolo, celebrata domenica 18 dicembre nella Parrocchia Madonna della Rosa, alla presenza del sindaco Tommaso Minervini, di parte dell'amministrazione comunale, del gruppo direttivo dell'associazione Coldiretti, di rappresentanti del Consorzio Guardie Campestri e di coltivatori e imprenditori agricoli molfettesi.
Il rito, officiato dal parroco don Beppe de Ruvo, è stata l'occasione per un momento di comunione e incontro tra i rappresentanti di questo settore così vitale per la nostra economia, ma che più di tutti risente delle conseguenze della congiuntura sfavorevole e del cambiamento climatico. Se i rincari energetici e delle materie prime avevano già inferto un duro colpo al primo settore, a dare il cosiddetto colpo di grazia sono arrivati gli eventi climatici estremi, oramai una consuetudine nella vita delle campagne molfettesi, in una roulette russa di danni e disagi che possono interessare qualsiasi azienda agricola.
Recente è stato il caso della violenta grandinata della notte del 17 dicembre che ha devastato ortaggi e colture, ma anche impianti esposti alla furia del fortunale.
In questo l'omelia di don Beppe de Ruvo non ha mancato di stabilire un parallelismo tra la figura di S. Giuseppe, sposo di Maria, il quale viene raggiunto in sogno da Dio che gli preannuncia la nascita di Gesù Cristo, e i lavoratori del settore agricolo che, come lui, hanno il dovere nella loro vita di realizzare i propri sogni, istillati da Dio e cresciuti nella passione per la terra.

Il momento dell'offertorio è stata l'occasione per una lunga processione di imprenditori, coltivatori e rappresentanti della Coldiretti di recare all'altare ceste di prodotti della terra molfettese, dalle cicorie ai cavolfiori, dalle lattine di olio fino ai mandarini e arance. I prodotti così generosamente raccolti e messi a disposizione dalle realtà agricole cittadine saranno donati alla mensa di San Domenico per i poveri della nostra città.

Sul finale, il segretario di zona della Coldiretti Molfetta, Tiziano Scagliola, ha letto come da rito in quest'occasione la Preghiera del Coltivatore, ringraziando "per il sole e per l'acqua; per la bella e per la triste stagione; per l'abbondanza del raccolto e per le avversità della natura che ci stimolano a guardare con più fiducia alla provvidenza".

La preghiera è stata seguita dall'intervento del presidente dell'Associazione Coldiretti di Molfetta, Mauro Giuseppe de Ruvo, il quale ha rinunciato all'idea di fare bilanci dell'annata appena trascorsa, preferendo invece proiettarsi già nel futuro e nelle sfide che esso porterà nell'ormai prossimo 2023, come quella dell'ingresso di prodotti agroalimentari sintetici all'interno dei nostri mercati.

Per combattere questa e tutte le altre battaglie che questo mestiere così esposto si troverà ad affrontare, il presidente de Ruvo ha rilanciato sulla necessità di creare un consorzio tutto molfettese che riunisca in sé i coltivatori e gli imprenditori agricoli cittadini, all'insegna di una maggiore unità di intenti e visioni, al di là di ogni particolarismo e contrapposizione.
La proposta di questo futuro consorzio è stata accolta positivamente nel suo saluto dal sindaco Tommaso Minervini che ha definito il comparto agricolo come "l'asse portante dell'economia italiana e pugliese", sottolineando quanto sia importante che esso venga rafforzato dall'apporto dei giovani che, con la loro fantasia e intraprendenza, possono dare energia e vitalità a questo settore, così da riafferrare le fila dei sogni di intere generazioni di padri e nonni che li hanno preceduti e rendere quegli stessi sogni di nuovo realtà, ma sotto cieli nuovi.
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