Cultura, Eventi e Spettacolo
Cirilli, Simoncelli e Tibaldi e la loro visione di arte
“Segni-Tracce-Memorie” il titolo della mostra evento aperta sino al 28 maggio
Molfetta - giovedì 19 maggio 2016
18.34
Molfetta, Roma e Brasile, tre mondi, tre realtà, tre modi di vivere, di interpretare, unite da un unico filo, quello dell'arte. Da queste differenze nasce la mostra evento "Segni- Tracce- Memorie", degli artisti Anna Cirili, Piero Simoncelli e Roberto Tibaldi, inaugurata nei giorni scorsi nella suggestiva cornice della sala dei Templari, con la collaborazione dell'Associazione archeologico culturale "Antiqua Mater".
La mostra è stata curata dall'archeologa Antonia Sciancalepore e dalla associazione "Arte verso l'Arte".
Ogni artista sulla tela, nelle proprie installazioni parte da un segno, che dopo un lungo studio interiore si trasforma in traccia, per diventare memoria. E' un susseguirsi di colori, di luci ed ombre, i primi lavori partono dalla tela bianca per gli artisti Simoncelli e Cirilli, ma poi evolvono verso altre prospettive, verso altri spazi, da una costante ricerca nasce la voglia di lavorare sul sughero, piuttosto che sulla tela grezza, sulla juta.
E' l'artista romano Piero Simoncelli (romano) a spiegarci che «questa mia scelta di utilizzare la juta nasce da una costante ricerca che faccio per ogni mio lavoro, la tela bianca non mi suscitava più emozioni, non riusciva a far trasparire le mie emozioni, voglio essere io con la mia introspezione a dare il bianco alla tela, dove i miei segni diventano traccia per diventare memoria».
Alla molfettese Anna Cirilli il compito di presentare la mostra evento, «la mostra- dice l'artista- è all'insegna della ricerca contemporanea, sono trattati temi sociali con il filtro dell'artista».
Nel percorso artistico alla sala dei Templari possiamo trovare opere che spaziano dalla reinterpretazione delle antiche porte molfettesi, presenti sui cantieri, alle opere romane, al mare pugliese, ma anche installazioni che riportano il visitatore in altri luoghi oltreoceano, in un mondo lontano all'interno della foresta amazzonica con l'artista italo brasiliano Roberto Tibaldi., che richiamandosi alla proprie origini permette al visitatore di guardare con occhi nuovi la cultura delle tribù amazzoniche, ma più in generale del brasile.
E' un lavoro costante di ricerca quello dei tre artisti, per una mostra evento suggestiva, che lascia molto spazio all'interpretazione personale e a varcare confini inesplorati del proprio essere.
L'amore per l'arte si evince da ogni pennellata. Ogni quadro, ogni tela, cattura il visitatore e lo trasporta in un altro mondo, non solo quello dell'artista, ma quello che richiama al proprio vissuto personale, alla propria sensibilità di fronte ad un'opera d'arte.
Sarà possibile vistare la mostra sino al 28 maggio dalle ore 10 alle ore 13, e dalle ore 17 alle ore 21.
La mostra è stata curata dall'archeologa Antonia Sciancalepore e dalla associazione "Arte verso l'Arte".
Ogni artista sulla tela, nelle proprie installazioni parte da un segno, che dopo un lungo studio interiore si trasforma in traccia, per diventare memoria. E' un susseguirsi di colori, di luci ed ombre, i primi lavori partono dalla tela bianca per gli artisti Simoncelli e Cirilli, ma poi evolvono verso altre prospettive, verso altri spazi, da una costante ricerca nasce la voglia di lavorare sul sughero, piuttosto che sulla tela grezza, sulla juta.
E' l'artista romano Piero Simoncelli (romano) a spiegarci che «questa mia scelta di utilizzare la juta nasce da una costante ricerca che faccio per ogni mio lavoro, la tela bianca non mi suscitava più emozioni, non riusciva a far trasparire le mie emozioni, voglio essere io con la mia introspezione a dare il bianco alla tela, dove i miei segni diventano traccia per diventare memoria».
Alla molfettese Anna Cirilli il compito di presentare la mostra evento, «la mostra- dice l'artista- è all'insegna della ricerca contemporanea, sono trattati temi sociali con il filtro dell'artista».
Nel percorso artistico alla sala dei Templari possiamo trovare opere che spaziano dalla reinterpretazione delle antiche porte molfettesi, presenti sui cantieri, alle opere romane, al mare pugliese, ma anche installazioni che riportano il visitatore in altri luoghi oltreoceano, in un mondo lontano all'interno della foresta amazzonica con l'artista italo brasiliano Roberto Tibaldi., che richiamandosi alla proprie origini permette al visitatore di guardare con occhi nuovi la cultura delle tribù amazzoniche, ma più in generale del brasile.
E' un lavoro costante di ricerca quello dei tre artisti, per una mostra evento suggestiva, che lascia molto spazio all'interpretazione personale e a varcare confini inesplorati del proprio essere.
L'amore per l'arte si evince da ogni pennellata. Ogni quadro, ogni tela, cattura il visitatore e lo trasporta in un altro mondo, non solo quello dell'artista, ma quello che richiama al proprio vissuto personale, alla propria sensibilità di fronte ad un'opera d'arte.
Sarà possibile vistare la mostra sino al 28 maggio dalle ore 10 alle ore 13, e dalle ore 17 alle ore 21.