
Chiesa locale
Cinque Misteri, nuove emozioni: importanti novità per Giovedì e Venerdì Santo
La tradizione si rinnova con rispetto e devozione per uno dei momenti più intensi dell'anno
Molfetta - giovedì 17 aprile 2025
La tradizione si rinnova con rispetto e devozione. L'Arciconfraternita di Santo Stefano ha annunciato una serie di novità che interesseranno l'imminente processione del Venerdì Santo, uno dei momenti più intensi e sentiti della settimana Santa molfettese.
Due le novità a cominciare dalla sera del Giovedì Santo: nella esposizione delle statue presso la Chiesa di Santo Stefano oltre alle cinque statue dei Misteri sarà esposta anche la statua di Maria Addolorata, che simboleggia il dolore di tutte le madri che hanno perso i propri figli; in più, nel consueto concerto di marce funebri a piè fermo, una toccante novità musicale accompagnerà i fedeli: sarà infatti eseguita la marcia funebre comunemente chiamata "La Tradita", scritta dal molfettese Sergio Panunzio basata sui motivi della Messa Funebre composta nel 1859 dal musicista molfettese e rielaborata dal M° Pasquale Turturro. Un brano di rara intensità emotiva, che promette di amplificare la solennità e il raccoglimento che caratterizzano la vigilia della processione.
Un'attenzione particolare è stata riservata anche al patrimonio artistico e devozionale: sono stati recentemente rifatti gli ornamenti in argento che impreziosiscono la base della statua del Cristo Morto. I motivi iconografici floreali apposti sui basamenti dei fanali hanno tutti un significato ben definito: la foglia d'acanto, simbolo di forza e tenacia (è una pianta sempreverde) che nell'iconografia cristiana assume il significato della Resurrezione e della vittoria sulla morte; in basso si scorge il fiore del melograno, legato alla passione e al martirio nonché simbolo dell'unità della Chiesa stessa; si scorge anche l'uva con foglie e tralci: essi simboleggiano il sangue di Cristo; infine è ben visibile la foglia della palma, simbolo del martirio per eccellenza, che non a caso si ritrova anche a decorazione degli Arma Christi (ovvero gli strumenti utilizzati per la crocifissione di Gesù) riprodotti sulla coltre del simulacro di Cristo Morto.
Con riferimento invece alla processione del Venerdì Santo, l'Arciconfraternita annuncia ufficialmente che in alcuni punti ben definiti del percorso il tradizionale canto del Ti-Tè sarà eseguito nella versione antica (via Amente, imbocco P.zza Municipio, via Ten. Ragno ang. Via Annunziata, via Roma ang. via Carlo Alberto, Corso Margherita alt. Cappella de Candia, via Sigismondo ang. Via Sant'Angelo). Un suono carico di memoria e spiritualità, che arricchirà ulteriormente l'atmosfera già densa di significati della sacra rappresentazione.
Un segno concreto dell'attenzione con cui l'Arciconfraternita continua a valorizzare una delle più antiche espressioni della fede popolare molfettese.
Due le novità a cominciare dalla sera del Giovedì Santo: nella esposizione delle statue presso la Chiesa di Santo Stefano oltre alle cinque statue dei Misteri sarà esposta anche la statua di Maria Addolorata, che simboleggia il dolore di tutte le madri che hanno perso i propri figli; in più, nel consueto concerto di marce funebri a piè fermo, una toccante novità musicale accompagnerà i fedeli: sarà infatti eseguita la marcia funebre comunemente chiamata "La Tradita", scritta dal molfettese Sergio Panunzio basata sui motivi della Messa Funebre composta nel 1859 dal musicista molfettese e rielaborata dal M° Pasquale Turturro. Un brano di rara intensità emotiva, che promette di amplificare la solennità e il raccoglimento che caratterizzano la vigilia della processione.
Un'attenzione particolare è stata riservata anche al patrimonio artistico e devozionale: sono stati recentemente rifatti gli ornamenti in argento che impreziosiscono la base della statua del Cristo Morto. I motivi iconografici floreali apposti sui basamenti dei fanali hanno tutti un significato ben definito: la foglia d'acanto, simbolo di forza e tenacia (è una pianta sempreverde) che nell'iconografia cristiana assume il significato della Resurrezione e della vittoria sulla morte; in basso si scorge il fiore del melograno, legato alla passione e al martirio nonché simbolo dell'unità della Chiesa stessa; si scorge anche l'uva con foglie e tralci: essi simboleggiano il sangue di Cristo; infine è ben visibile la foglia della palma, simbolo del martirio per eccellenza, che non a caso si ritrova anche a decorazione degli Arma Christi (ovvero gli strumenti utilizzati per la crocifissione di Gesù) riprodotti sulla coltre del simulacro di Cristo Morto.
Con riferimento invece alla processione del Venerdì Santo, l'Arciconfraternita annuncia ufficialmente che in alcuni punti ben definiti del percorso il tradizionale canto del Ti-Tè sarà eseguito nella versione antica (via Amente, imbocco P.zza Municipio, via Ten. Ragno ang. Via Annunziata, via Roma ang. via Carlo Alberto, Corso Margherita alt. Cappella de Candia, via Sigismondo ang. Via Sant'Angelo). Un suono carico di memoria e spiritualità, che arricchirà ulteriormente l'atmosfera già densa di significati della sacra rappresentazione.
Un segno concreto dell'attenzione con cui l'Arciconfraternita continua a valorizzare una delle più antiche espressioni della fede popolare molfettese.