Territorio e Ambiente
Cimitero al collasso. Ridotti all'osso gli spazi per le sepolture
Appello al sindaco di Mariano Caputo, consigliere comunale Molfetta Futura
Molfetta - giovedì 12 giugno 2014
14.23
Cimitero al collasso. Non c'è più posto per seppellire i defunti. A disposizione dell'utenza è rimasto poco più di un fazzoletto di terra, uno spazio troppo limitato per contenere tutte le sepolture necessarie. E questo a fronte del fatto che da anni, tre, forse quattro, non ci sono più loculi disponibili e che ormai stanno esplodendo anche le cappelle delle confraternite e quelle private dove, provvisoriamente, i cofani funebri di chi non vuol finire sottoterra, vengono di consuetudine, sistemati in verticale, in piedi, così da occupare meno spazio. Una vergogna le cui responsabilità sono da spalmare negli anni.
A giugno del 2012 erano quasi cinquecento i defunti sistemati provvisoriamente qua e là in attesa di una collocazione definitiva. Da allora sono trascorsi due anni.
E proprio entro giugno 2012 era stata assicurata, dai vertici del comune, la costruzione di quattrocentoventi loculi, un numero comunque insufficiente rispetto alle richieste. E invece niente. Di quei loculi e siamo a giugno del 2014 non c'è neppure l'ombra, qualche traccia sbiadita si ritrova in qualche delibera datata con cui si approvava una perizia suppletiva e di variante ai lavori di realizzazione dei loculi affidati in gara, ad aprile del 2011, sulla base di un progetto esecutivo approvato ad ottobre del 2010, in considerazione del fatto che il piano delle opere pubbliche del 2010 prevedeva la realizzazione di ulteriori 1.100 loculi (da aggiungersi ai 420).
Sulla questione interviene, con una nota, Mariano Caputo, consigliere comunale di Molfetta Futura, assessore ai lavori pubblici nella precedente amministrazione.
«A nome del mio gruppo politico e dei cittadini di Molfetta faccio un appello al Sindaco Natalicchio. Dica subito ai cittadini come intende arginare l'emergenza e proceda immediatamente a far elaborare uno studio di fattibilità da parte dei nostri tecnici comunali che individui una rosa di soluzioni possibili da discutere urgentemente in un prossimo Consiglio Comunale convocato ad hoc. A nostro giudizio, va preliminarmente valutata la possibilità di utilizzare, per questa finalità, spazi nell'attuale area cimiteriale oppure, se questi non dovessero risultare idonei allo scopo a giudizio del Consiglio comunale procedere a eventuali espropri di aree private».
A giugno del 2012 erano quasi cinquecento i defunti sistemati provvisoriamente qua e là in attesa di una collocazione definitiva. Da allora sono trascorsi due anni.
E proprio entro giugno 2012 era stata assicurata, dai vertici del comune, la costruzione di quattrocentoventi loculi, un numero comunque insufficiente rispetto alle richieste. E invece niente. Di quei loculi e siamo a giugno del 2014 non c'è neppure l'ombra, qualche traccia sbiadita si ritrova in qualche delibera datata con cui si approvava una perizia suppletiva e di variante ai lavori di realizzazione dei loculi affidati in gara, ad aprile del 2011, sulla base di un progetto esecutivo approvato ad ottobre del 2010, in considerazione del fatto che il piano delle opere pubbliche del 2010 prevedeva la realizzazione di ulteriori 1.100 loculi (da aggiungersi ai 420).
Sulla questione interviene, con una nota, Mariano Caputo, consigliere comunale di Molfetta Futura, assessore ai lavori pubblici nella precedente amministrazione.
«A nome del mio gruppo politico e dei cittadini di Molfetta faccio un appello al Sindaco Natalicchio. Dica subito ai cittadini come intende arginare l'emergenza e proceda immediatamente a far elaborare uno studio di fattibilità da parte dei nostri tecnici comunali che individui una rosa di soluzioni possibili da discutere urgentemente in un prossimo Consiglio Comunale convocato ad hoc. A nostro giudizio, va preliminarmente valutata la possibilità di utilizzare, per questa finalità, spazi nell'attuale area cimiteriale oppure, se questi non dovessero risultare idonei allo scopo a giudizio del Consiglio comunale procedere a eventuali espropri di aree private».