Tragedia Andriani, Molfetta all'ultimo saluto: «Ciao Antonio!»
Cerimonia funebre oggi nella gremitissima Chiesa di Sant’Achille
Molfetta - giovedì 7 luglio 2022
10.59
Oggi è il giorno del silenzio. Oggi è il giorno dell'ultimo saluto ad Antonio Andriani.
E' una gremita Chiesa di Sant'Achille ad abbracciare "per l'eternità" il suo feretro.
Le parole per descrivere l'emozione, le sensazioni di quella Chiesa e di quel sagrato non le hanno ancora inventate, o rimangono lì ferme sulla punta della penna.
Sono gli occhi lucidi degli amici,dei parenti, di quanti lo hanno conosciuto sul palco come il Renato Zero di Molfetta, o nelle commedie in vernacolo, a dare il senso della tragedia. Uno sguardo. Una pacca sulla spalla. Un abbraccio per manifestare tutto il proprio dolore.
Le parole, quelle rimangono sospese nell'aria, lasciano il tempo che trovano. Ora è il momento di tacere, le polemiche le rimandiamo a domani o ai prossimi giorni.
Chi era Antonio lo hanno raccontato in questi giorni i suoi amici su vari post di facebook. Era un ragazzo solare, generoso, divertente, attento al prossimo, quello che potremmo definire un compagnone, quello che con la sua presenza ti cambia una serata.
Un ragazzo vitale, nel senso che amava la vita, che aveva lottato contro un tumore e aveva vinto. Ma poi in pochi secondi dalla festa alla tragedia. Dalla vita alla morte. Destino, si chiama destino, fatale e atroce destino.
Sono gli amici, i parenti, i conoscenti e i tanti molfettesi, che hanno voluto dimostragli ancora una volta il loro amore, la loro amicizia.
Il senso di quanto accaduto lo lasciamo alle parole di "Amico" di Renato Zero:
"Il sole muore già
E di noi questa notte avrà pietà
Dei nostri giochi confusi nell'ipocrisia
Il tempo ruba i contorni a una fotografia
E il vento spazza via
Questa nostra irreversibile follia
Chissà se il seme di un sentimento rivedrà
La luce del giorno che un'altra vita ci darà
…
Che fai se stai lì da solo
In due più azzurro è il tuo volo
Amico è bello
Amico è tutto, è l'eternità
È quello che non passa, mentre tutto va
Amico, amico, amico
Il più fico amico è chi resisterà
Chi resisterà
Chi di noi, chi di noi resisterà".
Ciao Antonio!
E' una gremita Chiesa di Sant'Achille ad abbracciare "per l'eternità" il suo feretro.
Le parole per descrivere l'emozione, le sensazioni di quella Chiesa e di quel sagrato non le hanno ancora inventate, o rimangono lì ferme sulla punta della penna.
Sono gli occhi lucidi degli amici,dei parenti, di quanti lo hanno conosciuto sul palco come il Renato Zero di Molfetta, o nelle commedie in vernacolo, a dare il senso della tragedia. Uno sguardo. Una pacca sulla spalla. Un abbraccio per manifestare tutto il proprio dolore.
Le parole, quelle rimangono sospese nell'aria, lasciano il tempo che trovano. Ora è il momento di tacere, le polemiche le rimandiamo a domani o ai prossimi giorni.
Chi era Antonio lo hanno raccontato in questi giorni i suoi amici su vari post di facebook. Era un ragazzo solare, generoso, divertente, attento al prossimo, quello che potremmo definire un compagnone, quello che con la sua presenza ti cambia una serata.
Un ragazzo vitale, nel senso che amava la vita, che aveva lottato contro un tumore e aveva vinto. Ma poi in pochi secondi dalla festa alla tragedia. Dalla vita alla morte. Destino, si chiama destino, fatale e atroce destino.
Sono gli amici, i parenti, i conoscenti e i tanti molfettesi, che hanno voluto dimostragli ancora una volta il loro amore, la loro amicizia.
Il senso di quanto accaduto lo lasciamo alle parole di "Amico" di Renato Zero:
"Il sole muore già
E di noi questa notte avrà pietà
Dei nostri giochi confusi nell'ipocrisia
Il tempo ruba i contorni a una fotografia
E il vento spazza via
Questa nostra irreversibile follia
Chissà se il seme di un sentimento rivedrà
La luce del giorno che un'altra vita ci darà
…
Che fai se stai lì da solo
In due più azzurro è il tuo volo
Amico è bello
Amico è tutto, è l'eternità
È quello che non passa, mentre tutto va
Amico, amico, amico
Il più fico amico è chi resisterà
Chi resisterà
Chi di noi, chi di noi resisterà".
Ciao Antonio!