Challenge social sui binari, l’assessore Capurso: «Nessuna segnalazione ai servizi sociali, ma c’è massima disponibilità a intervenire»
Le dichiarazioni dell’assessore alla Socialità dopo le precisazioni diramate dal Comune di Molfetta
Molfetta - giovedì 14 novembre 2024
10.47
Alla precisazione del Comune di Molfetta diramata questa mattina in merito alla notizia sulla challenge social che riguarderebbe un 15enne di Molfetta, che avrebbe attraversato i binari mentre il treno era in corsa, si aggiungono le dichiarazioni dell'assessore comunale alla Socialità, Anna Capurso.
«I servizi sociali non hanno ricevuto alcuna segnalazione in merito né la mamma del ragazzo, di cui si parla nell'articolo pubblicato sulla Gazzetta del Mezzogiorno, si è mai rivolta ai servizi sociali - spiega - per acquisire più informazioni gli uffici hanno contattato i Carabinieri e la Polizia Municipale, che hanno confermato di non aver ricevuto segnalazioni e che non hanno effettuato interventi in merito».
In questi giorni, per l'opportuna verifica dei fatti che hanno allarmato anche la Procura della Repubblica per il Tribunale dei Minorenni, i servizi sociali comunali hanno preso contatti anche con i dirigenti scolastici e gli psicologi delle scuole, che hanno confermato che nessuna famiglia si è rivolta a loro per informarli dell'accaduto. Prosegue l'assessore: «Lavoriamo in perfetta sinergia con le scuole e certamente saremmo intervenuti, se ci fosse stata una segnalazione. Da parte dei servizi sociali c'è sempre massima disponibilità ad intervenire in favore dei nostri cittadini».
«Ribadiamo l'invito alla famiglia in questione, e alle famiglie che dovessero riscontrare difficoltà analoghe, a rivolgersi ai servizi sociali – conclude Capurso – i servizi offerti sul territorio in favore dei minori sono molteplici, a partire dal servizio degli psicologi nelle scuole, ai centri per minori, passando per il servizio educativo domiciliare , le comunità per minori, il doposcuola cittadino e tanti altri. Tutti svolgono attività educative per i nostri ragazzi».
«I servizi sociali non hanno ricevuto alcuna segnalazione in merito né la mamma del ragazzo, di cui si parla nell'articolo pubblicato sulla Gazzetta del Mezzogiorno, si è mai rivolta ai servizi sociali - spiega - per acquisire più informazioni gli uffici hanno contattato i Carabinieri e la Polizia Municipale, che hanno confermato di non aver ricevuto segnalazioni e che non hanno effettuato interventi in merito».
In questi giorni, per l'opportuna verifica dei fatti che hanno allarmato anche la Procura della Repubblica per il Tribunale dei Minorenni, i servizi sociali comunali hanno preso contatti anche con i dirigenti scolastici e gli psicologi delle scuole, che hanno confermato che nessuna famiglia si è rivolta a loro per informarli dell'accaduto. Prosegue l'assessore: «Lavoriamo in perfetta sinergia con le scuole e certamente saremmo intervenuti, se ci fosse stata una segnalazione. Da parte dei servizi sociali c'è sempre massima disponibilità ad intervenire in favore dei nostri cittadini».
«Ribadiamo l'invito alla famiglia in questione, e alle famiglie che dovessero riscontrare difficoltà analoghe, a rivolgersi ai servizi sociali – conclude Capurso – i servizi offerti sul territorio in favore dei minori sono molteplici, a partire dal servizio degli psicologi nelle scuole, ai centri per minori, passando per il servizio educativo domiciliare , le comunità per minori, il doposcuola cittadino e tanti altri. Tutti svolgono attività educative per i nostri ragazzi».