Cercare di non essere un leader

«Uno dei miei primi obiettivi da segretario sarà cercare di non essere un leader. La fatica di questi giorni, del confronto, era tesa a questo cioè a far riemergere il valore della comunità, dove tutti quanto si sentissero rappresentati, garantiti e potessero esprimere il meglio di se stessi». Questa è la dichiarazione d'intenti del neo segretario del Partito Democratico, Antonio Di Gioia, subito dopo la sua elezione per acclamazione.

Una nomina "lampo", dunque, considerando che - secondo programma - il congresso unitario del Partito Democratico prevedeva nella giornata di domani le fasi del voto. In realtà dopo un'attenta opera di mediazione si è giunti a un'unica mozione.
Essendoci un solo candidato, sostenuto da tutte le anime del Partito Democratico, Domenico Pecorella, membro della segreteria provinciale, non ha avuto dubbi nell'approvare la nomina del nuovo Segretario.

Essenzialmente rispettate le regole congressuali, partendo dall'insediamento della Commissione elettorale, composta dal presidente Mimmo Casamassima e dai componenti Alberto Damato e Antonio Tucci. A seguire la relazione del Segretario uscente Piero De Nicolo, che ha rimarcato la necessità di «guardare oltre... la città deve andare avanti... bisogna fare i conti con un'analisi dei bisogni» e gli interventi dei rappresentanti delle forze politiche e delle associazioni invitate.
A tale invito hanno risposto quasi tutti gli esponenti delle forze che gravitano nel centrosinistra cittadino: Tommaso Minervini, Silvio Salvemini, Davide De Candia, Beppe Zanna, Mauro De Robertis, Bepi Maralfa, Robert Amato, Nicola Piergiovanni, Matteo Petruzzella, Roberto la Grasta, Giuseppe Percoco, Mauro Spadavecchia, Saverio Di Gioia, Erika Cormio, Annalisa Altomare, Leo Amato, Pietro Capurso, Adriano Failli.
Unanimi - sia pure con alcuni distinguo - gli auspici espressi nei vari interventi che si sono susseguiti. Essenzialmente si possono sintetizzare nella volontà di ripartire dalla politica e non dalle persone; nella volontà di ripartire dalle esigenze concrete della città, dai bisogni dei cittadini. Mimmo Casamassima, in particolare, ha avanzato una serie di punti sui quali innestare un "programma progressista, rivoluzionario", come lo ha definito lui stesso e che approfondiremo nei prossimi giorni.

Ma torniamo all'elezione di Antonio Di Gioia: «Penso che questa sera, con questa mozione, con questi interventi abbiamo dimostrato il valore di questo partito» - ha affermato il neo Segretario, che ha precisato come si sia giunti al congresso dopo il confronto teso nei giorni precedenti ma si sia trovata la sintesi tra le varie idee.
«Oggi si dà un occasione per mettersi alle spalle il passato e gli errori commessi - ha aggiunto - e guardare avanti. Una nuova fase in cui sarà imprescindibile l'ascolto della città...»
Una delle prime azioni sarà creare una occasione pubblica in cui ricordare il lavoro fatto e l'impegno messo dal partito nell'amministrazione Natalicchio.

Tre gli step previsti nell'intervento del neo segretario, in vista delle prossime amministrative: ascolto della città, sintesi, proposta amministrativa.
Altri punti fermi nelle intenzioni di Antonio Di Gioia sono la collaborazione con i circoli dei comuni vicini e la volontà di lavorare su progetti.
In merito alle alleanze, all'identità di sinistra e ai veti incrociati tra esponenti politici ha fortemente sottolineato l'assenza di qualsivoglia «pregiudiziale che non sia programmatica...». D'altra parte anche il Segretario uscente Piero De Nicolo ha fatto riferimento al deliberato dell'Assemblea Regionale, che auspica la scelta a livello locale delle alleanze sottoscritte per la Regione Puglia eventualmente allargandole a coloro che sottoscrivono il programma.