Centro polivalente per disabili, oggi sit in di protesta del personale
Per ventuno dipendenti avviata la procedura di mobilità
Molfetta - mercoledì 3 agosto 2016
11.16 Comunicato Stampa
Si svolge oggi dalle ore 9 alle ore 12 il sit-in di protesta di tutto il personale impiegato nel Centro Polivalente per disabili di Molfetta, dinanzi al Comune di Molfetta in Piazza Garibaldi (ingresso Villa comunale fronte Distributore I.P.).
Ad annunciarlo Luigi De Ceglie della Fisascat Cisl Bari, che spiega in merito all'appalto del centro Polivalente per disabili di Molfetta nell'interesse dei lavoratori tutti.
«Siamo alle solite, tutte le volte che vi è un cambio di appalto! E' del 28 giugno scorso l'aggiudicazione in favore del Consorzio Metropolis dell'affidamento "provvisorio" del fondamentale servizio di assistenza ai disabili della Città di Molfetta, servizio reso per tanti anni dalla coop. GEA. Il Consorzio, nonostante la fresca aggiudicazione della gara avendo offerto un "(...) rialzo del 60% sul canone a base d'asta (...)", come si legge nel sito del Comune di Molfetta, cosa che presuppone la piena conoscenza degli atti di gara e della situazione in fatto ed in diritto del servizio che si andava a giudicare, ha per prima cosa "girato" l'appalto alla consorziata La Bottega dell'Arte - coop. a r.l. di Giovinazzo e questa, a sua volta, in chiara violazione della Determina Dirigenziale n. 444 del 12.05.2016 - che al n. 5 prevede che "Dare atto, altresì, che l'affidatario si impegnerà a garantire gli attuali livelli occupazionali del personale (art. 50 del dlgs 50/2016)" ha provveduto ad aprire una procedura di mobilità per licenziare tutti i 21 lavoratori impiegati alla fine dell'affidamento provvisorio, senza valutare altre soluzioni occupazionali o di ammortizzatori sociali».
«A questa drastica soluzione - continua De Ceglie - non è assolutamente estraneo, anzi appare essere l'unico responsabile il Comune di Molfetta, oggi Commissariato...» prosegue il comunicato di De Ceglie che lamenta di non aver ancora incontrato la massima autorità cittadina «...per la verifica sia di una soluzione per la salvaguardia dei posti di lavoro in previsione della auspicata aggiudicazione definitiva del servizio, sia perchè chiudendo definitivamente lo stesso dal 1° agosto 2016, arrecherà un disagio considerevole anche alle famiglie dei disabili assistiti, i quali trovavano nel Centro e nei suoi lavoratori una amorevole e competente assistenza che andava ben oltre quella al paziente, in quanto coinvolgeva anche la sfera della sensibilità e dell'aiuto morale e spirituale delle famiglie tutte».
«E' inammissibile che un Comune civile ed operoso come quello di Molfetta, debba essere privato, dalla sera alla mattina, di un servizio così enormemente importante e primario, il quale è normalmente il fiore all'occhiello di ogni amministratore che si rispetti, e sintomo della chiara e concreta attenzione ai bisogni della collettività e dei soggetti più svantaggiati. Non è un caso che i disabili assistiti dal Centro, normalmente, vengono da famiglie con problematiche anche di natura economica, sè è vero che esse stesse sono svantaggiate e non possono permettersi di sopportare e/o di sobbarcarsi delle rette esose presso strutture private: tutto ciò è insostenibile», commenta De Ceglie, il quale auspica che «...i risparmi di spesa colpiscano soltanto gli SPRECHI, e non i soggetti ammalati, svantaggiati e con handicap fisici e psichiatrici, tali da renderli disabili, sarebbe come penalizzarli due volte».
Conclude richiedendo che venga rivista la volontà di chiudere il Centro «...sia nell'interesse degli utenti, che delle 21 famiglie dei lavoratori ivi impiegati, i quali resteranno senza lavoro e senza stipendio dal 1 agosto 2016, con invito al Consorzio ed alla sua consorziata, a rivedere la volontà rescissoria dei contratti di lavoro, mediante l'utilizzo di ammortizzatori sociali nel tempo che sarà necessario per l'auspicata risoluzione di questa vertenza.
Reiterando la richiesta di incontro sia al Commissario Prefettizio che al Consorzio Metropolis ed alla sua consorziata, si resta in attesa di urgente riscontro, preannunciandosi manifestazioni a sostegno di tutte le parti, con invito ai familiari degli assistiti a volere partecipare».
Ad annunciarlo Luigi De Ceglie della Fisascat Cisl Bari, che spiega in merito all'appalto del centro Polivalente per disabili di Molfetta nell'interesse dei lavoratori tutti.
«Siamo alle solite, tutte le volte che vi è un cambio di appalto! E' del 28 giugno scorso l'aggiudicazione in favore del Consorzio Metropolis dell'affidamento "provvisorio" del fondamentale servizio di assistenza ai disabili della Città di Molfetta, servizio reso per tanti anni dalla coop. GEA. Il Consorzio, nonostante la fresca aggiudicazione della gara avendo offerto un "(...) rialzo del 60% sul canone a base d'asta (...)", come si legge nel sito del Comune di Molfetta, cosa che presuppone la piena conoscenza degli atti di gara e della situazione in fatto ed in diritto del servizio che si andava a giudicare, ha per prima cosa "girato" l'appalto alla consorziata La Bottega dell'Arte - coop. a r.l. di Giovinazzo e questa, a sua volta, in chiara violazione della Determina Dirigenziale n. 444 del 12.05.2016 - che al n. 5 prevede che "Dare atto, altresì, che l'affidatario si impegnerà a garantire gli attuali livelli occupazionali del personale (art. 50 del dlgs 50/2016)" ha provveduto ad aprire una procedura di mobilità per licenziare tutti i 21 lavoratori impiegati alla fine dell'affidamento provvisorio, senza valutare altre soluzioni occupazionali o di ammortizzatori sociali».
«A questa drastica soluzione - continua De Ceglie - non è assolutamente estraneo, anzi appare essere l'unico responsabile il Comune di Molfetta, oggi Commissariato...» prosegue il comunicato di De Ceglie che lamenta di non aver ancora incontrato la massima autorità cittadina «...per la verifica sia di una soluzione per la salvaguardia dei posti di lavoro in previsione della auspicata aggiudicazione definitiva del servizio, sia perchè chiudendo definitivamente lo stesso dal 1° agosto 2016, arrecherà un disagio considerevole anche alle famiglie dei disabili assistiti, i quali trovavano nel Centro e nei suoi lavoratori una amorevole e competente assistenza che andava ben oltre quella al paziente, in quanto coinvolgeva anche la sfera della sensibilità e dell'aiuto morale e spirituale delle famiglie tutte».
«E' inammissibile che un Comune civile ed operoso come quello di Molfetta, debba essere privato, dalla sera alla mattina, di un servizio così enormemente importante e primario, il quale è normalmente il fiore all'occhiello di ogni amministratore che si rispetti, e sintomo della chiara e concreta attenzione ai bisogni della collettività e dei soggetti più svantaggiati. Non è un caso che i disabili assistiti dal Centro, normalmente, vengono da famiglie con problematiche anche di natura economica, sè è vero che esse stesse sono svantaggiate e non possono permettersi di sopportare e/o di sobbarcarsi delle rette esose presso strutture private: tutto ciò è insostenibile», commenta De Ceglie, il quale auspica che «...i risparmi di spesa colpiscano soltanto gli SPRECHI, e non i soggetti ammalati, svantaggiati e con handicap fisici e psichiatrici, tali da renderli disabili, sarebbe come penalizzarli due volte».
Conclude richiedendo che venga rivista la volontà di chiudere il Centro «...sia nell'interesse degli utenti, che delle 21 famiglie dei lavoratori ivi impiegati, i quali resteranno senza lavoro e senza stipendio dal 1 agosto 2016, con invito al Consorzio ed alla sua consorziata, a rivedere la volontà rescissoria dei contratti di lavoro, mediante l'utilizzo di ammortizzatori sociali nel tempo che sarà necessario per l'auspicata risoluzione di questa vertenza.
Reiterando la richiesta di incontro sia al Commissario Prefettizio che al Consorzio Metropolis ed alla sua consorziata, si resta in attesa di urgente riscontro, preannunciandosi manifestazioni a sostegno di tutte le parti, con invito ai familiari degli assistiti a volere partecipare».