Centro "Annamaria Bufi", indetta la gara d'appalto
La struttura garantirà assistenza alle vittime di abuso e violenza
Molfetta - martedì 2 agosto 2016
E' tutto pronto per la gara d'appalto per la realizzazione della struttura intitolata ad Annamaria Bufi che fungerà da centro socio assistenziale a ciclo diurno per le vittime di abuso e violenza in piazza Rosa Luxemburg.
Il progetto avrà un costo attorno al mezzo milione di euro e sarà finanziato dalla Regione Puglia. Infatti, attraverso l'ambito territoriale Molfetta-Giovinazzo, fu candidato a finanziamento regionale, richiesta poi accolta tanto che lo scorso 12 aprile la Regione e il Comune di Molfetta hanno sottoscritto il disciplinare per la realizzazione.
Invece, l'intitolazione ad Annamaria Bufi è stata decisa dalla Giunta comunale riunitasi lo scorso 19 maggio.
La morte della ventitreenne è tra le pagine più cupe e tristi della cronaca nera molfettese: il femminicidio sconvolse la città intera nell'inverno del 1992.
La notte tra il 3 e il 4 febbraio il corpo senza vita fu ritrovato sulla strada statale 16 bis tra Molfetta e Bisceglie, allo svincolo per la zona industriale. La ragazza era uscita di casa attorno alle 20.15 e nulla riferì ai parenti di un possibile ritardo nel rincasare.
La sua auto venne trovata regolarmente chiusa a chiave su Viale Pio XI mentre dall'autopsia emerse che la giovane era stata barbaramente uccisa in un luogo diverso da quello del ritrovamento ma aveva strenuamente combattuto con il suo assassino.
L'intitolazione è un gesto in memoria di questo terribile avvenimento.
Il progetto avrà un costo attorno al mezzo milione di euro e sarà finanziato dalla Regione Puglia. Infatti, attraverso l'ambito territoriale Molfetta-Giovinazzo, fu candidato a finanziamento regionale, richiesta poi accolta tanto che lo scorso 12 aprile la Regione e il Comune di Molfetta hanno sottoscritto il disciplinare per la realizzazione.
Invece, l'intitolazione ad Annamaria Bufi è stata decisa dalla Giunta comunale riunitasi lo scorso 19 maggio.
La morte della ventitreenne è tra le pagine più cupe e tristi della cronaca nera molfettese: il femminicidio sconvolse la città intera nell'inverno del 1992.
La notte tra il 3 e il 4 febbraio il corpo senza vita fu ritrovato sulla strada statale 16 bis tra Molfetta e Bisceglie, allo svincolo per la zona industriale. La ragazza era uscita di casa attorno alle 20.15 e nulla riferì ai parenti di un possibile ritardo nel rincasare.
La sua auto venne trovata regolarmente chiusa a chiave su Viale Pio XI mentre dall'autopsia emerse che la giovane era stata barbaramente uccisa in un luogo diverso da quello del ritrovamento ma aveva strenuamente combattuto con il suo assassino.
L'intitolazione è un gesto in memoria di questo terribile avvenimento.