Territorio e Ambiente
Centrale biomassa a Molfetta: ecco il progetto approvato dalla Provincia
Il 10 giugno la Conferenza di Servizi al Comune di Molfetta
Molfetta - giovedì 29 maggio 2014
15.36
Un'altra centrale a biomassa a Molfetta, dopo la Powerflor sulla via per Bitonto? Molto probabilmente. Infatti, il Dirigente del Settore Territorio ha convocato per il prossimo 10 giugno una Conferenza di Servizi per l'istanza di Procedura Abilitativa Semplificata (PAS) in merito alla costruzione di una centrale termoelettrica a biomasse da costruire in Via degli Industriali (al confine con il Comune di Bisceglie, nei pressi del canale dei reflui a cielo aperto).
Il progetto è stato elaborato dalla Renovo Bioenergy srl che ha già ottenuto lo scorso 7 aprile l'autorizzazione dalla Provincia di bari a «emettere in atmosfera le emissioni rivenienti da rivenienti da una centrale termoelettrica a biomasse».
La Renovo Bioenergy è la controllata che nasce nel 2009 contestualmente al progetto «Energia a chilometro zero» con l'obiettivo di realizzare una rete di centrali termoelettriche cogenerative di piccola taglia, alimentate usando come combustibile la biomassa legnosa ottenuta da scarti agricoli, agroindustriali e agro forestali.
La finalità principale del progetto «Energia a ChilometroZero» è, appunto, la creazione di un sistema di produzione diffusa di energia elettrica e termica che valorizzi risorse locali altrimenti inutilizzate, quando non additate dalle aziende come causa di passività di bilancio legate ai costi per lo smaltimento a norma dei rifiuti biodegradabili.
Tra l'altro, la Renovo ha firmato nel dicembre 2010 un accordo con Legambiente che prevede una collaborazione per la corretta informazione e la promozione delle piccole centrali termoelettriche alimentate a biomassa, ottenuta da intese di filiera corta, impegnandosi a promuovere le centrali a biomassa a filiera corta che non superino il megawatt di potenza.
Due saranno i cicli produttivi della centrale: preparazione del combustibile per la produzione di energia elettrica e produzione di energia elettrica.
Il combustibile per la centrale sarà costituito da biomassa legnosa proveniente da potature di ulivi, vigneti ed alberi da frutta, da vinacce vergini (incluso raspo) e cippato vergine da manutenzione forestale. Questo materiale potrà poi essere conferito come legno già cippato/frantumato o in tronchi di dimensioni varie, cortecce triturate, potature, ramaglie, ceppaie, vinacce vergini e sansa da processi a tre fasi.
La seconda fase, quella relativa alla produzione di energia elettrica, sarà divisa in sottofasi: la combustione delle biomasse, il trattamento dei fumi di combustione, la produzione di energia elettrica, il trattamento delle acque (piogge e servizi), la gestione dei rifiuti solidi.
L'attività di produzione sarà continua (8mila ore all'anno), interrotta solo nei periodi di fermata relativi alla manutenzione (in media 2 volte per anno) o per cause straordinarie.
In base al progetto presentato alla Provincia di Bari, la sezione della centrale dedicata alla combustione delle biomasse sarà composta da una serie di componenti. sistema di alimentazione biomassa alla tramoggia di carico, caldaia ad olio diatermico alimentata a biomassa, elettropompe di circolazione del fluido diatermico, pompa diesel per circolazione fluido di emergenza, quadri di controllo, serbatoi di stoccaggio, sistema di estrazione e trasporto ceneri, sistema trattamento fumi costituiti da cicloni, reattore e filtro a maniche, ventilatore aspiratore fumi, camino, condotti fumi, centralina di analisi fumi.
L'impianto sarà dotato di un punto di emissione convogliato che convoglierà verso l'ambiente esterno i fumi depurati provenienti dalla camera di combustione delle biomasse (le tabelle riportano i vari dati, così come presentati alla Provincia di Bari). Il CIAP (Comitato Contro l'Inquinamento Atmosferico Provinciale) ha sì espresso parere favorevole alle emissioni, ma ha imposto delle limitazioni, relative anche alla struttura e all'inquinamento acustico.
Naturalmente, è stata esclusa dal parere provinciale qualunque valutazione urbanistica ed ambientale, che sarà elaborata dal Comune di Molfetta.
Resta da accertare e valutare il possibile impatto sull'ambiente e sull'ecosistema dell'area, considerato che nelle immediate vicinanze, oltre all'ecosistema marino, è anche presente l'Oasi Torre Calderina. Numerose furono le polemiche per la realizzazione della Powerflor, anche a livello politico. Sarà interessante capire quale sarà la posizione di quei partiti politici che, oggi al governo, in moltissimi casi hanno negativamente additato la centrale sulla Strada Provinciale per Bitonto.
Il progetto è stato elaborato dalla Renovo Bioenergy srl che ha già ottenuto lo scorso 7 aprile l'autorizzazione dalla Provincia di bari a «emettere in atmosfera le emissioni rivenienti da rivenienti da una centrale termoelettrica a biomasse».
La Renovo Bioenergy è la controllata che nasce nel 2009 contestualmente al progetto «Energia a chilometro zero» con l'obiettivo di realizzare una rete di centrali termoelettriche cogenerative di piccola taglia, alimentate usando come combustibile la biomassa legnosa ottenuta da scarti agricoli, agroindustriali e agro forestali.
La finalità principale del progetto «Energia a ChilometroZero» è, appunto, la creazione di un sistema di produzione diffusa di energia elettrica e termica che valorizzi risorse locali altrimenti inutilizzate, quando non additate dalle aziende come causa di passività di bilancio legate ai costi per lo smaltimento a norma dei rifiuti biodegradabili.
Tra l'altro, la Renovo ha firmato nel dicembre 2010 un accordo con Legambiente che prevede una collaborazione per la corretta informazione e la promozione delle piccole centrali termoelettriche alimentate a biomassa, ottenuta da intese di filiera corta, impegnandosi a promuovere le centrali a biomassa a filiera corta che non superino il megawatt di potenza.
Due saranno i cicli produttivi della centrale: preparazione del combustibile per la produzione di energia elettrica e produzione di energia elettrica.
Il combustibile per la centrale sarà costituito da biomassa legnosa proveniente da potature di ulivi, vigneti ed alberi da frutta, da vinacce vergini (incluso raspo) e cippato vergine da manutenzione forestale. Questo materiale potrà poi essere conferito come legno già cippato/frantumato o in tronchi di dimensioni varie, cortecce triturate, potature, ramaglie, ceppaie, vinacce vergini e sansa da processi a tre fasi.
La seconda fase, quella relativa alla produzione di energia elettrica, sarà divisa in sottofasi: la combustione delle biomasse, il trattamento dei fumi di combustione, la produzione di energia elettrica, il trattamento delle acque (piogge e servizi), la gestione dei rifiuti solidi.
L'attività di produzione sarà continua (8mila ore all'anno), interrotta solo nei periodi di fermata relativi alla manutenzione (in media 2 volte per anno) o per cause straordinarie.
In base al progetto presentato alla Provincia di Bari, la sezione della centrale dedicata alla combustione delle biomasse sarà composta da una serie di componenti. sistema di alimentazione biomassa alla tramoggia di carico, caldaia ad olio diatermico alimentata a biomassa, elettropompe di circolazione del fluido diatermico, pompa diesel per circolazione fluido di emergenza, quadri di controllo, serbatoi di stoccaggio, sistema di estrazione e trasporto ceneri, sistema trattamento fumi costituiti da cicloni, reattore e filtro a maniche, ventilatore aspiratore fumi, camino, condotti fumi, centralina di analisi fumi.
L'impianto sarà dotato di un punto di emissione convogliato che convoglierà verso l'ambiente esterno i fumi depurati provenienti dalla camera di combustione delle biomasse (le tabelle riportano i vari dati, così come presentati alla Provincia di Bari). Il CIAP (Comitato Contro l'Inquinamento Atmosferico Provinciale) ha sì espresso parere favorevole alle emissioni, ma ha imposto delle limitazioni, relative anche alla struttura e all'inquinamento acustico.
Naturalmente, è stata esclusa dal parere provinciale qualunque valutazione urbanistica ed ambientale, che sarà elaborata dal Comune di Molfetta.
Resta da accertare e valutare il possibile impatto sull'ambiente e sull'ecosistema dell'area, considerato che nelle immediate vicinanze, oltre all'ecosistema marino, è anche presente l'Oasi Torre Calderina. Numerose furono le polemiche per la realizzazione della Powerflor, anche a livello politico. Sarà interessante capire quale sarà la posizione di quei partiti politici che, oggi al governo, in moltissimi casi hanno negativamente additato la centrale sulla Strada Provinciale per Bitonto.