Cronaca
Casa della musica, arriva il ricorso al Tar Puglia
Il Comune si oppone in giudizio all'annullamento della delibera che aggiudica i lavori
Molfetta - mercoledì 18 novembre 2015
Arriva davanti al Tribunale Amministrativo Regionale della Puglia "La casa della musica", il centro polifunzionale che l'Amministrazione ha voluto fortemente collocare nello stabile di Piazza delle Erbe, n. 3. Una delle società che ha partecipato alla gara d'appalto per l'aggiudicazione dei lavori, infatti, ha presentato ricorso al Tar per l'annullamento della determinazione dirigenziale n.1140 del 14/10/2015 con cui il Comune di Molfetta ha aggiudicato definitivamente i lavori e di altri provvedimenti ad essa corredati.
"Rilevato che le censure addotte dalla società ricorrente si attagliano sostanzialmente nella circostanza che l'a.t.i. aggiudicataria ha attestato, in sede di verifica della congruità dell'offerta proposta, di avere considerato un costo della manodopera di € 289.590,40 di gran lunga inferiore a quello di € 655.852,20 predeterminato dalla stazione appaltante e da questa espressamente sottratto al ribasso come da art. 4 del bando di gara, per cui -a dire della ricorrente- tale circostanza avrebbe alterato la "par condicio" dei concorrenti, avvantaggiando illegittimamente l'a.t.i. aggiudicataria grazie al ribasso praticato nel costo della manodopera vietato, però, dal bando di gara", si legge nella determina dirigenziale 1300, apparsa sull'albo pretorio comunale.
Dunque, il Comune di Molfetta ha deciso di costituirsi in giudizio. La parola adesso passerà ai giudici e agli avvocati.
"Rilevato che le censure addotte dalla società ricorrente si attagliano sostanzialmente nella circostanza che l'a.t.i. aggiudicataria ha attestato, in sede di verifica della congruità dell'offerta proposta, di avere considerato un costo della manodopera di € 289.590,40 di gran lunga inferiore a quello di € 655.852,20 predeterminato dalla stazione appaltante e da questa espressamente sottratto al ribasso come da art. 4 del bando di gara, per cui -a dire della ricorrente- tale circostanza avrebbe alterato la "par condicio" dei concorrenti, avvantaggiando illegittimamente l'a.t.i. aggiudicataria grazie al ribasso praticato nel costo della manodopera vietato, però, dal bando di gara", si legge nella determina dirigenziale 1300, apparsa sull'albo pretorio comunale.
Dunque, il Comune di Molfetta ha deciso di costituirsi in giudizio. La parola adesso passerà ai giudici e agli avvocati.