Eventi e folklore
Carosello, venti anni di televisione e di storia
Al Teatro del Carro ad ingresso libero
Molfetta - venerdì 9 maggio 2014
19.23
Sabato 10 maggio 2014, alle ore 20.00, il Teatro del Carro di Molfetta (via Giovene 23) ospita un evento speciale a ingresso libero. A distanza di 57 anni, infatti, sul palcoscenico torna Carosello, una escursione a colpi di spot di quegli incredibili venti anni dal 1957 al 1977, in cui è andato in onda.
L'incontro è una riflessione sul mondo della comunicazione televisiva, ma anche un modo per leggere le trasformazioni sociali che hanno segnato il nostro Paese. Non a caso, l'incontro è costruito perché possa essere in grado di catturare l'interesse di chi ha già conosciuto l'esperienza di Carosello ma anche di coloro che, nati dopo, non conoscono affatto l'arte e l'ingegno in esso contenuti.
Ad accompagnare il pubblico in questo viaggio è Franco Liuzzi, che è docente al corso di laurea in Scienze della Comunicazione dell'Università di Bari nonché Direttore di Moscabianca, impresa di comunicazione.
L'incontro e fa parte di una serie di conferenze-spettacolo in cui si ripercorre un pezzo della Storia del Paese attraverso la storia della Televisione. Dopo Carosello, a partire da settembre, sarà la volta de "La Linea è libera", omaggio a Osvaldo Cavandoli, inventore de La Linea per le pentole Lagostina; a cui seguirà "QuizQuilia", appuntamento dedicato al quiz, un genere che ha segnato la Televisione e che ha insegnato agli italiani.
Quello di sabato prossimo è un appuntamento per tutti coloro che conoscono o che desiderano conoscere Carosello, ma anche un modo per seguire - attraverso gli spot - il cambiamento di un Paese e della televisione italiana.
La conferenza spettacolo racconta letteralmente la storia di un'esperienza attraverso le slides animate commentate dallo speaker e corredate di inserti filmati in grado di contribuire ad inquadrare un'epoca segnata da eventi anche tragici: le interruzioni note risalgono al 22 novembre 1963 (l'assassinio di Kennedy) e al 12 dicembre 1969 (la strage di Piazza Fontana).
Il racconto di Carosello si muove lungo i fronti della creatività con una specifica attenzione a mettere in relazione l'impegno profuso in un Paese in cui l'eccesso di vincoli e l'assenza di tecnologie sofisticate inducevano i "carosellari" a produrre un oggettivo sforzo per inseguire soluzioni a volte geniali ed altre volte meno significative.
E come in tutte le storie, anche in questa si percepisce l'affresco un'Italia diversa, pronta a far leva sui suoi migliori riferimenti per dare vita a un grande fermento industriale e culturale. In Carosello appaiono evidenti i fili che collegano la Pubblicità al Teatro, alla Musica, al Cinema. In questo laboratorio televisivo confluiscono oltretutto talenti consolidati e giovani promesse, ma anche applicazioni innovative assolutamente moderne.
Carosello, con i suoi 42.000 spot, è uno strepitoso archivio in cui è possibile reperire le prove tecniche di artisti allora giovanissimi ed oggi affermati e la riluttanza di alcuni eccellenti interpreti (non sempre la partecipazione a Carosello era considerata qualificante). Alcuni, come Mastroianni e la Magnani, ne rimarranno a debita distanza.
Un aspetto interessante è anche la nascita di personaggi storici a cui ottimi attori rimarranno profondamente legati: in alcuni casi senza più riuscire a liberarsi del personaggio (Cesare Polacco e l'ispettore Rock per brillantina Linetti); in altri con un passaggio ad altro prodotto che non mancherà di sollevare polemiche (Calindri per China Martini e poi per Cynar).
In verità sul palcoscenico televisivo di Carosello appaiono molti personaggi che dimostrano, anche in uno spot, il loro talento. Perché allora, per interpretare uno spot, occorreva conoscere il mestiere.
L'incontro è una riflessione sul mondo della comunicazione televisiva, ma anche un modo per leggere le trasformazioni sociali che hanno segnato il nostro Paese. Non a caso, l'incontro è costruito perché possa essere in grado di catturare l'interesse di chi ha già conosciuto l'esperienza di Carosello ma anche di coloro che, nati dopo, non conoscono affatto l'arte e l'ingegno in esso contenuti.
Ad accompagnare il pubblico in questo viaggio è Franco Liuzzi, che è docente al corso di laurea in Scienze della Comunicazione dell'Università di Bari nonché Direttore di Moscabianca, impresa di comunicazione.
L'incontro e fa parte di una serie di conferenze-spettacolo in cui si ripercorre un pezzo della Storia del Paese attraverso la storia della Televisione. Dopo Carosello, a partire da settembre, sarà la volta de "La Linea è libera", omaggio a Osvaldo Cavandoli, inventore de La Linea per le pentole Lagostina; a cui seguirà "QuizQuilia", appuntamento dedicato al quiz, un genere che ha segnato la Televisione e che ha insegnato agli italiani.
Quello di sabato prossimo è un appuntamento per tutti coloro che conoscono o che desiderano conoscere Carosello, ma anche un modo per seguire - attraverso gli spot - il cambiamento di un Paese e della televisione italiana.
La conferenza spettacolo racconta letteralmente la storia di un'esperienza attraverso le slides animate commentate dallo speaker e corredate di inserti filmati in grado di contribuire ad inquadrare un'epoca segnata da eventi anche tragici: le interruzioni note risalgono al 22 novembre 1963 (l'assassinio di Kennedy) e al 12 dicembre 1969 (la strage di Piazza Fontana).
Il racconto di Carosello si muove lungo i fronti della creatività con una specifica attenzione a mettere in relazione l'impegno profuso in un Paese in cui l'eccesso di vincoli e l'assenza di tecnologie sofisticate inducevano i "carosellari" a produrre un oggettivo sforzo per inseguire soluzioni a volte geniali ed altre volte meno significative.
E come in tutte le storie, anche in questa si percepisce l'affresco un'Italia diversa, pronta a far leva sui suoi migliori riferimenti per dare vita a un grande fermento industriale e culturale. In Carosello appaiono evidenti i fili che collegano la Pubblicità al Teatro, alla Musica, al Cinema. In questo laboratorio televisivo confluiscono oltretutto talenti consolidati e giovani promesse, ma anche applicazioni innovative assolutamente moderne.
Carosello, con i suoi 42.000 spot, è uno strepitoso archivio in cui è possibile reperire le prove tecniche di artisti allora giovanissimi ed oggi affermati e la riluttanza di alcuni eccellenti interpreti (non sempre la partecipazione a Carosello era considerata qualificante). Alcuni, come Mastroianni e la Magnani, ne rimarranno a debita distanza.
Un aspetto interessante è anche la nascita di personaggi storici a cui ottimi attori rimarranno profondamente legati: in alcuni casi senza più riuscire a liberarsi del personaggio (Cesare Polacco e l'ispettore Rock per brillantina Linetti); in altri con un passaggio ad altro prodotto che non mancherà di sollevare polemiche (Calindri per China Martini e poi per Cynar).
In verità sul palcoscenico televisivo di Carosello appaiono molti personaggi che dimostrano, anche in uno spot, il loro talento. Perché allora, per interpretare uno spot, occorreva conoscere il mestiere.