
Cultura, Eventi e Spettacolo
«Caro Pino ti scrivo», Ettore Bassi ricorda Daniele tra parole e musica
Venerdì 4 aprile per la rassegna «Waves 25» della Fondazione Valente
Molfetta - lunedì 31 marzo 2025
9.16
Dieci anni senza Pino Daniele, voce graffiante, sound unico e cuore blues. Nel 2025 avrebbe compiuto settant'anni. E a ricordarlo con il concerto-racconto «Caro Pino ti scrivo», in programma venerdì 4 aprile (ore 20.30) nell'auditorium Regina Pacis di Molfetta nell'ambito della stagione «Waves 25» firmata da Pietro Laera per la Fondazione Valente, sono il popolare attore Ettore Bassi e la cantante Debora Iannotta con una band composta da Daniele Scannapieco al sax, Lino Pariota al pianoforte, Filippo de Salvo al basso e Saverio Petruzzellis alla batteria. Insieme accompagneranno il pubblico in un viaggio emozionante tra musica e parole pensato in forma di omaggio al grande cantautore partenopeo che, con il suo inconfondibile intreccio di musica, cultura e sentimento, ha ammaliato intere generazioni di appassionati.
Ettore Bassi e Debora Iannotta ripercorrono l'universo poetico e sonoro di Pino Daniele in un dialogo tra narrazione e melodia introducendo ogni canzone con un racconto intenso e toccante, ricco di aneddoti sulle origini e le fonti di ispirazione di ognuno dei brani, da «Napule è» a tutti gli altri più grandi successi. Pertanto, con la delicatezza delle parole e la potenza della musica, lo spettacolo offre uno sguardo al tempo stesso intimo e universale su Pino Daniele, capace di parlare ai cuori di tutti attraverso un tributo di emozioni e ricordi: celebrazione non solo dell'artista, ma anche dell'uomo e del suo modo di raccontare Napoli e il mondo.
«Caro Pino ti scrivo», che con quel titolo strizza l'occhio alla canzone di un altro grande interprete della canzone, si rivela, così, una lettera d'amore in musica, un dialogo senza tempo con un artista che continua a vivere attraverso le sue inconfondibili e meravigliose canzoni, un unicum nel panorama della musica italiana. Perché Pino Daniele è stato capace di creare un linguaggio innovativo, intrecciando la tradizione napoletana con generi provenienti da altre culture. Un meltin' pot di sonorità presente sin dal disco d'esordio «Terra Mia» (1977) e il successivo «Pino Daniele» (1979). Ma è con «Nero a Metà» (1980) che l'artista raggiunge improvvisamente il grande pubblico, mescolando la Napoli più viscerale con il soul, il blues e il jazz dentro una cifra stilistica profondamente personale, consolidata con gli album «Vai Mo'» (1981) e «Bella 'mbriana» (1982), le collaborazioni altisonanti con i giganti del jazz Alphonso Johnson e Wayne Shorter e un altro paio di dischi in studio, «Musicante» (1984) e «Ferryboat» (1985), intervallati dal doppio live «Sciò», in parte registrato nel Petruzzelli di Bari.
La sfilza di dischi che ne segue, insieme alle colonne sonore per i film di Massimo Troisi, e le collaborazioni con i big della canzone italiana, da Eros Ramazzotti a Giorgia, da Francesco De Gregori a Fiorella Mannoia, oltre ai sodalizi artistici con alcuni mostri sacri del jazz e del rock, da Chick Corea e Pat Metheny a Eric Clapton, raccontano la storia di un artista inimitabile, la cui scomparsa improvvisa, avvenuta il 4 gennaio 2015, ha lasciato un vuoto incolmabile nel panorama della musica non solo italiana, ma internazionale.
La stagione «Waves 25» della Fondazione Musicale Valente è sostenuta dal Ministero della Cultura, dalla Regione Puglia e dal Comune di Molfetta.
Ettore Bassi e Debora Iannotta ripercorrono l'universo poetico e sonoro di Pino Daniele in un dialogo tra narrazione e melodia introducendo ogni canzone con un racconto intenso e toccante, ricco di aneddoti sulle origini e le fonti di ispirazione di ognuno dei brani, da «Napule è» a tutti gli altri più grandi successi. Pertanto, con la delicatezza delle parole e la potenza della musica, lo spettacolo offre uno sguardo al tempo stesso intimo e universale su Pino Daniele, capace di parlare ai cuori di tutti attraverso un tributo di emozioni e ricordi: celebrazione non solo dell'artista, ma anche dell'uomo e del suo modo di raccontare Napoli e il mondo.
«Caro Pino ti scrivo», che con quel titolo strizza l'occhio alla canzone di un altro grande interprete della canzone, si rivela, così, una lettera d'amore in musica, un dialogo senza tempo con un artista che continua a vivere attraverso le sue inconfondibili e meravigliose canzoni, un unicum nel panorama della musica italiana. Perché Pino Daniele è stato capace di creare un linguaggio innovativo, intrecciando la tradizione napoletana con generi provenienti da altre culture. Un meltin' pot di sonorità presente sin dal disco d'esordio «Terra Mia» (1977) e il successivo «Pino Daniele» (1979). Ma è con «Nero a Metà» (1980) che l'artista raggiunge improvvisamente il grande pubblico, mescolando la Napoli più viscerale con il soul, il blues e il jazz dentro una cifra stilistica profondamente personale, consolidata con gli album «Vai Mo'» (1981) e «Bella 'mbriana» (1982), le collaborazioni altisonanti con i giganti del jazz Alphonso Johnson e Wayne Shorter e un altro paio di dischi in studio, «Musicante» (1984) e «Ferryboat» (1985), intervallati dal doppio live «Sciò», in parte registrato nel Petruzzelli di Bari.
La sfilza di dischi che ne segue, insieme alle colonne sonore per i film di Massimo Troisi, e le collaborazioni con i big della canzone italiana, da Eros Ramazzotti a Giorgia, da Francesco De Gregori a Fiorella Mannoia, oltre ai sodalizi artistici con alcuni mostri sacri del jazz e del rock, da Chick Corea e Pat Metheny a Eric Clapton, raccontano la storia di un artista inimitabile, la cui scomparsa improvvisa, avvenuta il 4 gennaio 2015, ha lasciato un vuoto incolmabile nel panorama della musica non solo italiana, ma internazionale.
La stagione «Waves 25» della Fondazione Musicale Valente è sostenuta dal Ministero della Cultura, dalla Regione Puglia e dal Comune di Molfetta.