Cronaca
Carcassa di tartaruga spiaggiata a cala San Giacomo
L'esemplare, in avanzato stato di decomposizione, è stato recuperato dai volontari del WWF
Molfetta - domenica 16 maggio 2021
10.00
Una tartaruga marina spiaggiata, senza vita, sulle spiagge di Molfetta, l'ennesimo segnale di una strage che ha portato la specie ad essere in via di estinzione. La carcassa è stata ritrovata a 500 metri a nord di cala San Giacomo. Una macabra scoperta da parte di un cittadino che nulla ha potuto fare per il gigante marino.
L'esemplare, della specie caretta caretta ed in avanzato stato di decomposizione, è stato preso in carico dai volontari del centro di recupero tartarughe marine di Molfetta, un vero e proprio ospedale che si adopera per soccorrere gli esemplari dalle pesche a strascico, dai motori delle barche e dall'inquinamento ambientale, giunti sul posto assieme ai militari della Capitaneria di Porto di Molfetta, agli agenti della Polizia Locale ed al veterinario dell'Azienda Sanitaria Locale di Bari.
La tartaruga marina, con una lunghezza del carapace pari a 65 centimetri, stremata, morta al largo e tristemente trasportata dalle correnti marine, è giunta sino a riva. E anche per lei non c'è stato più nulla da fare. «Probabilmente - spiega Pasquale Salvemini, responsabile del centro - l'animale è rimasto aggrovigliato nelle reti da posta, morendo quasi sicuramente per annegamento». Le tartarughe marine, una specie a rischio, sono vittime di catture casuali da parte dei pescatori.
Si stima che ogni anno 150.000 tartarughe finiscano catturate negli attrezzi da pesca nel Mediterraneo e che di queste 40.000 muoiano. Intanto sull'ennesima testuggine priva di vita rinvenuta a Molfetta sono stati effettuati prelievi e due biopsie per studi genetici che saranno effettuati all'Università degli Studi di Pisa.
L'esemplare, della specie caretta caretta ed in avanzato stato di decomposizione, è stato preso in carico dai volontari del centro di recupero tartarughe marine di Molfetta, un vero e proprio ospedale che si adopera per soccorrere gli esemplari dalle pesche a strascico, dai motori delle barche e dall'inquinamento ambientale, giunti sul posto assieme ai militari della Capitaneria di Porto di Molfetta, agli agenti della Polizia Locale ed al veterinario dell'Azienda Sanitaria Locale di Bari.
La tartaruga marina, con una lunghezza del carapace pari a 65 centimetri, stremata, morta al largo e tristemente trasportata dalle correnti marine, è giunta sino a riva. E anche per lei non c'è stato più nulla da fare. «Probabilmente - spiega Pasquale Salvemini, responsabile del centro - l'animale è rimasto aggrovigliato nelle reti da posta, morendo quasi sicuramente per annegamento». Le tartarughe marine, una specie a rischio, sono vittime di catture casuali da parte dei pescatori.
Si stima che ogni anno 150.000 tartarughe finiscano catturate negli attrezzi da pesca nel Mediterraneo e che di queste 40.000 muoiano. Intanto sull'ennesima testuggine priva di vita rinvenuta a Molfetta sono stati effettuati prelievi e due biopsie per studi genetici che saranno effettuati all'Università degli Studi di Pisa.