Politica
Calvani: "Annalisa Altomare parla a titolo personale"
Il segretario Pd: «Ad ascoltarla solo avanzi di una vecchia stagione politica»
Molfetta - lunedì 10 novembre 2014
16.53
«Altomare parla a titolo personale». Sempre più distanti le posizioni tra il Partito Democratico e la consigliera comunale Annalisa Altomare che qualche giorno fa, in una conferenza stampa, aveva ribadito la necessità di offrire risultati concreti alla città dopo un anno e mezzo di amministrazione Natalicchio. «Desta stupore – è la risposta del segretario cittadino Giulio Calvani – che la consigliera Altomare scelga, per esporre le sue discutibili posizioni politiche, i salotti ovattati di un circolo privato, dinnanzi ad una platea trasversale composta in larghissima parte da esponenti di centrodestra, residuati della Prima Repubblica e avanzi rancorosi di una stagione che non tornerà più.» Parole durissime che confermano una spaccatura profonda tutta interna al Partito Democratico che, viste le parole grosse che volano da una parte e dell'altra, sarebbe forse riduttivo attribuire solo alle fisiologiche tensioni pre-primarie. Per di più Calvani, al di là delle valutazioni politiche, nel suo lungo comunicato stampa non rinuncia a battute sui "vecchi amici" e sul salotto "demodè" in cui si è svolta la conferenza stampa di Altomare .
Si discute ancora sulla revoca dell'assessore Serena La Ghezza e sul flop del Pd alla recente consultazione per il Consiglio Metropolitano: «Mi sarei aspettato che nel corso della conversazione la consigliera Altomare rispondesse al mio appello di qualche giorno fa, finalizzato a chiarire una volta per tutte il dubbio su chi abbia fatto mancare il proprio appoggio a Saverio Patimo, candidato scelto all'unanimità dal nostro gruppo consiliare» afferma Calvani, lasciando intuire, nemmeno troppo sottilmente, che i sospetti ufficiosi del Pd su chi sia stato a tradire Patimo ricadono proprio sull'Altomare. «Come a tutti noto se il gruppo consiliare del nostro partito fosse stato coeso, oggi avremmo un nostro rappresentante nel Consiglio metropolitano, ed è davvero sorprendente che Annalisa Altomare, pur avendo avuto molte occasioni per farlo (tra conferenze stampa, riunioni del direttivo e assemblee di partito), non abbia ancora dichiarato esplicitamente, né all'interno del PD (come hanno fatto altri consiglieri) né pubblicamente, a chi sia andata la sua preferenza. Questo imbarazzato silenzio vorrà dire qualcosa?"
Per il caso La Ghezza, Calvani conferma che si è trattato di una mossa politica necessaria «per evitare che potesse proseguire l'anomalia di una stessa area politica che esprimeva, da un lato, una esponente in Giunta, e, dall'altro, una consigliera comunale che non perde occasione per contrapporsi a quella stessa amministrazione, facendo anche ripetutamente mancare il suo voto in Consiglio Comunale.»
Invece, sulle risposte alla città che secondo Annalisa Altomare dopo 18 mesi non ci sarebbero ancora «non abbiamo bisogno di grilli parlanti.»
Si discute ancora sulla revoca dell'assessore Serena La Ghezza e sul flop del Pd alla recente consultazione per il Consiglio Metropolitano: «Mi sarei aspettato che nel corso della conversazione la consigliera Altomare rispondesse al mio appello di qualche giorno fa, finalizzato a chiarire una volta per tutte il dubbio su chi abbia fatto mancare il proprio appoggio a Saverio Patimo, candidato scelto all'unanimità dal nostro gruppo consiliare» afferma Calvani, lasciando intuire, nemmeno troppo sottilmente, che i sospetti ufficiosi del Pd su chi sia stato a tradire Patimo ricadono proprio sull'Altomare. «Come a tutti noto se il gruppo consiliare del nostro partito fosse stato coeso, oggi avremmo un nostro rappresentante nel Consiglio metropolitano, ed è davvero sorprendente che Annalisa Altomare, pur avendo avuto molte occasioni per farlo (tra conferenze stampa, riunioni del direttivo e assemblee di partito), non abbia ancora dichiarato esplicitamente, né all'interno del PD (come hanno fatto altri consiglieri) né pubblicamente, a chi sia andata la sua preferenza. Questo imbarazzato silenzio vorrà dire qualcosa?"
Per il caso La Ghezza, Calvani conferma che si è trattato di una mossa politica necessaria «per evitare che potesse proseguire l'anomalia di una stessa area politica che esprimeva, da un lato, una esponente in Giunta, e, dall'altro, una consigliera comunale che non perde occasione per contrapporsi a quella stessa amministrazione, facendo anche ripetutamente mancare il suo voto in Consiglio Comunale.»
Invece, sulle risposte alla città che secondo Annalisa Altomare dopo 18 mesi non ci sarebbero ancora «non abbiamo bisogno di grilli parlanti.»