A Molfetta un mare di bombe: dal 2009 al 2019 oltre 500 ordigni bonificati
Scatta oggi la nuova operazione che si concluderà il prossimo febbraio
Molfetta - martedì 27 novembre 2018
Scatta oggi, come ormai noto, l'operazione di bonifica (l'ennesima,ndr) degli ordigni risalenti alla Seconda Guerra Mondiale e depositati sui fondali di Molfetta, a ridosso del Rione Madonna dei Martiri e in prossimità del cantiere del nuovo porto.
Da oggi e fino a fine febbraio 2019, secondo un calendario già predisposto, saranno complessivamente ottantaquattro gli ordigni a caricamento speciale prelevati, trasportati e poi fatti brillare in una cava a Corato dal nucleo Sdai della Marina Militare e dai militari del XI Reggimento Genio Guastatori di Foggia.
Nello specifico sui fondali del nuovo porto si trovano 49 bombe d'aereo inglesi da trenta libre, un ordigno caricato con fosforo bianco e un altro probabilmente caricato al fosforo bianco nonchè 32 piat (proietti anticarro) e una bomba d'aereo da 30 libre statunitense.
A tanto si è arrivato a seguito del lavoro meticoloso degli esperti dello SDAI i quali hanno concluso il 19 aprile 2018 la bonifica della zona, propedeutica a quanto inizierà oggi e con l'obiettivo di far riprendere l'attività al cantiere del nuovo porto in piena sicurezza.
Ma, sempre a detto dello SDAI, dal 2009 al 2014 sono stati eliminati 435 ordigni a caricamento speciale: in tutto, entro la primavera 2019, saranno complessivamente oltre 500 quelli fatti brillare e non è possibile affermare l'assenza o l'ulteriore presenza di bombe.
"Il nostro mare torna a respirare", riferiscono dal Comune con la piena soddisfazione di Tommaso Minervini che, ieri nel corso di una conferenza stampa, ha anche spiegato di voler far sì che la storia legata a queste bombe non vada dispersa ma rimanga soprattutto nelle giovani generazioni, ignare di quanto accaduto a Molfetta autentica discarica di ordigni per gli Alleati.
Da oggi e fino a fine febbraio 2019, secondo un calendario già predisposto, saranno complessivamente ottantaquattro gli ordigni a caricamento speciale prelevati, trasportati e poi fatti brillare in una cava a Corato dal nucleo Sdai della Marina Militare e dai militari del XI Reggimento Genio Guastatori di Foggia.
Nello specifico sui fondali del nuovo porto si trovano 49 bombe d'aereo inglesi da trenta libre, un ordigno caricato con fosforo bianco e un altro probabilmente caricato al fosforo bianco nonchè 32 piat (proietti anticarro) e una bomba d'aereo da 30 libre statunitense.
A tanto si è arrivato a seguito del lavoro meticoloso degli esperti dello SDAI i quali hanno concluso il 19 aprile 2018 la bonifica della zona, propedeutica a quanto inizierà oggi e con l'obiettivo di far riprendere l'attività al cantiere del nuovo porto in piena sicurezza.
Ma, sempre a detto dello SDAI, dal 2009 al 2014 sono stati eliminati 435 ordigni a caricamento speciale: in tutto, entro la primavera 2019, saranno complessivamente oltre 500 quelli fatti brillare e non è possibile affermare l'assenza o l'ulteriore presenza di bombe.
"Il nostro mare torna a respirare", riferiscono dal Comune con la piena soddisfazione di Tommaso Minervini che, ieri nel corso di una conferenza stampa, ha anche spiegato di voler far sì che la storia legata a queste bombe non vada dispersa ma rimanga soprattutto nelle giovani generazioni, ignare di quanto accaduto a Molfetta autentica discarica di ordigni per gli Alleati.