Politica
Azzollini: "Il referendum del 17 aprile non riguarda nuove trivellazioni, ma quelle già esistenti"
"Se vincessero i SI ci saranno altre perdite di posti di lavoro e lunghi conteziosi"
Molfetta - lunedì 11 aprile 2016
"Il referendum del 17 aprile non riguarda le nuove trivellazioni, entro le 12 miglia, queste sono già vietate dalla legge". Così il senatore Antonio Azzollini spiega la sua posizione politica rispetto alla consultazione referendaria di domenica prossima.
Azzollini, che nei giorni scorsi aveva esternato la sua scelta di non recarsi alle urne, spiega il perché di questa sua posizione: "Il referendum si riferisce soltanto alle concessioni esistenti; e vuole che esse non siano rinnovate oltre la loro scadenza; oggi invece esse possono essere rinnovate fino all'esaurimento del giacimento.
"E' chiaro — aggiunge il parlamentare molfettese — che una simile norma, ove mai dovessero prevalere i SI, causerebbe soltanto nuove perdite di posti di lavoro e probabilmente contenziosi con lo Stato che poi tutti i cittadini sarebbero tenuti a pagare. La questione delle nuove trivelle, entro le 12 miglia, come ripeto, è invece inesistente, e già vietata. Ora, perché un simile quesito sganciato da qualsiasi contesto? Perché all'inizio sottoposti ai referendum erano 6 quesiti; solo uno di essi ha superato il vaglio della Cassazione e pertanto siamo di fronte ad una domanda inutile e pasticciata. Ecco le ragioni per le quali è del tutto inutile che questo referendum abbia un esito favorevole ai Si".
Azzollini, che nei giorni scorsi aveva esternato la sua scelta di non recarsi alle urne, spiega il perché di questa sua posizione: "Il referendum si riferisce soltanto alle concessioni esistenti; e vuole che esse non siano rinnovate oltre la loro scadenza; oggi invece esse possono essere rinnovate fino all'esaurimento del giacimento.
"E' chiaro — aggiunge il parlamentare molfettese — che una simile norma, ove mai dovessero prevalere i SI, causerebbe soltanto nuove perdite di posti di lavoro e probabilmente contenziosi con lo Stato che poi tutti i cittadini sarebbero tenuti a pagare. La questione delle nuove trivelle, entro le 12 miglia, come ripeto, è invece inesistente, e già vietata. Ora, perché un simile quesito sganciato da qualsiasi contesto? Perché all'inizio sottoposti ai referendum erano 6 quesiti; solo uno di essi ha superato il vaglio della Cassazione e pertanto siamo di fronte ad una domanda inutile e pasticciata. Ecco le ragioni per le quali è del tutto inutile che questo referendum abbia un esito favorevole ai Si".