Politica
Azzollini contro il M5S:«Il limite del fallimento»
«Gli italiani pensino a come rimettere in moto lo sviluppo»
Molfetta - sabato 10 settembre 2016
E' un Antonio Azzollini sugli scudi quello che commenta, attraverso la propria pagina Facebook, le caldissime ore che stanno interessando il Movimento 5 Stelle.
«In questi giorni una riflessione si impone a tutti. Alla prova del governo, in particolare quello della città di Roma, ma non solo, il Movimento Cinque Stelle evidenzia i suoi limiti, il limite del fallimento», afferma il Senatore, tornato da poco in Forza Italia.
«La cifra del suo operato è facile a dirsi: il clientelismo, una gestione quasi familistica della cosa pubblica e, udite udite, al momento di una inchiesta giudiziaria di un assessore della giunta Raggi ecco i Cinque Stelle che dicono: prima dobbiamo vedere le carte, dopo aver crocifisso il mondo intero nei confronti di tutti coloro che hanno subito una qualsiasi inchiesta giudiziaria», continua.
«Era difficile, anche per me, prevedere che questi limiti emergessero così presto, ma la verità è più forte di ogni chiacchiera e di ogni fumo, ecco perché gli italiani devono ben pensare in questo momento come rimettere in moto lo sviluppo delle città e dell'Italia intera», conclude.
«In questi giorni una riflessione si impone a tutti. Alla prova del governo, in particolare quello della città di Roma, ma non solo, il Movimento Cinque Stelle evidenzia i suoi limiti, il limite del fallimento», afferma il Senatore, tornato da poco in Forza Italia.
«La cifra del suo operato è facile a dirsi: il clientelismo, una gestione quasi familistica della cosa pubblica e, udite udite, al momento di una inchiesta giudiziaria di un assessore della giunta Raggi ecco i Cinque Stelle che dicono: prima dobbiamo vedere le carte, dopo aver crocifisso il mondo intero nei confronti di tutti coloro che hanno subito una qualsiasi inchiesta giudiziaria», continua.
«Era difficile, anche per me, prevedere che questi limiti emergessero così presto, ma la verità è più forte di ogni chiacchiera e di ogni fumo, ecco perché gli italiani devono ben pensare in questo momento come rimettere in moto lo sviluppo delle città e dell'Italia intera», conclude.