Cronaca
Aveva compiuto due rapine nello stesso mese a Molfetta: arrestato a Rimini
Gli inquirenti sono arrivati a lui attraverso la visione delle immagini di videosorveglianza
Molfetta - sabato 16 giugno 2018
18.37
Si era reso responsabile di almeno due rapine, nel mese di gennaio di quest'anno, entrambe a Molfetta. La prima ai danni di una malcapitata commerciante, mentre la seconda aveva visto come vittima un giovane, costretto a prelevare denaro contante da un bancomat per consegnarlo al rapinatore.
Il giovane Cosimo Mirko Bernardi, un 33enne di Molfetta, già conosciuto alle forze dell'ordine, è stato arrestato a Rimini dai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Molfetta, coadiuvati dai colleghi della locale Compagnia; l'uomo si era trasferito da poco tempo per cercare lavoro.
Le indagini avviate dai Carabinieri, effettuate anche grazie all'analisi dei sistemi di videosorveglianza, hanno consentito di individuare l'autore di una rapina perpetrata a gennaio, in danno di un ristorante del centro cittadino, quando un giovane, a volto scoperto, aveva dietro la minaccia di una pistola, celata nella cintola, costretto la cassiera e la proprietaria a consegnare un magro bottino: appena 20 euro.
Pochi giorni e il rapinatore era tornato a colpire, prendendo di mira un appartamento ove si stava per svolgere una festa privata. Sempre celando una pistola, aveva minacciato di morte il proprietario dell'immobile e, dopo essersi fatto consegnare il denaro contenuto nel portafoglio, lo aveva costretto a recarsi presso il più vicino sportello bancomat per effettuare un prelievo di 250 euro.
Il tutto, però, era stato ripreso dalle telecamere di sorveglianza dell'istituto di credito. Passate poche ore, e su indicazione della vittima e di alcuni testimoni, il giovane rapinatore fu bloccato per strada, con ancora addosso parte del bottino, che fu recuperato e restituito al proprietario.
Dalla visione delle telecamere, acquisite nel primo episodio, è stato possibile verificare che l'autore del reato era lo stesso del secondo evento e, quindi, gli investigatori, diretti dal capitano Vito Ingrosso, sono riusciti a dare un nome al rapinatore seriale, che si suppone abbia compiuto altri reati del genere.
L'Autorità Giudiziaria di Trani, analizzate le ricostruzioni investigative, ha emesso un'ordinanza di custodia cautelare a carico del rapinatore, ritenendolo colpevole delle due rapine, aggravate nel secondo episodio dal fatto che si era introdotto all'interno di una abitazione privata e in seguito per aver commesso il fatto nei confronti di persona che aveva appena fruito dei servizi di sportelli automatici adibiti al prelievo di denaro.
Accertamenti, condotti unitamente ai militari di Rimini, ha consentito di individuare il 33enne molfettese in un albergo della cittadina romagnola, ove lo stesso si era trasferito da pochi giorni per la stagione estiva.
L'arrestato, quindi, su disposizione dell'Autorità Giudiziaria tranese, è stato condotto presso la casa circondariale di Rimini.
Il giovane Cosimo Mirko Bernardi, un 33enne di Molfetta, già conosciuto alle forze dell'ordine, è stato arrestato a Rimini dai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Molfetta, coadiuvati dai colleghi della locale Compagnia; l'uomo si era trasferito da poco tempo per cercare lavoro.
Le indagini avviate dai Carabinieri, effettuate anche grazie all'analisi dei sistemi di videosorveglianza, hanno consentito di individuare l'autore di una rapina perpetrata a gennaio, in danno di un ristorante del centro cittadino, quando un giovane, a volto scoperto, aveva dietro la minaccia di una pistola, celata nella cintola, costretto la cassiera e la proprietaria a consegnare un magro bottino: appena 20 euro.
Pochi giorni e il rapinatore era tornato a colpire, prendendo di mira un appartamento ove si stava per svolgere una festa privata. Sempre celando una pistola, aveva minacciato di morte il proprietario dell'immobile e, dopo essersi fatto consegnare il denaro contenuto nel portafoglio, lo aveva costretto a recarsi presso il più vicino sportello bancomat per effettuare un prelievo di 250 euro.
Il tutto, però, era stato ripreso dalle telecamere di sorveglianza dell'istituto di credito. Passate poche ore, e su indicazione della vittima e di alcuni testimoni, il giovane rapinatore fu bloccato per strada, con ancora addosso parte del bottino, che fu recuperato e restituito al proprietario.
Dalla visione delle telecamere, acquisite nel primo episodio, è stato possibile verificare che l'autore del reato era lo stesso del secondo evento e, quindi, gli investigatori, diretti dal capitano Vito Ingrosso, sono riusciti a dare un nome al rapinatore seriale, che si suppone abbia compiuto altri reati del genere.
L'Autorità Giudiziaria di Trani, analizzate le ricostruzioni investigative, ha emesso un'ordinanza di custodia cautelare a carico del rapinatore, ritenendolo colpevole delle due rapine, aggravate nel secondo episodio dal fatto che si era introdotto all'interno di una abitazione privata e in seguito per aver commesso il fatto nei confronti di persona che aveva appena fruito dei servizi di sportelli automatici adibiti al prelievo di denaro.
Accertamenti, condotti unitamente ai militari di Rimini, ha consentito di individuare il 33enne molfettese in un albergo della cittadina romagnola, ove lo stesso si era trasferito da pochi giorni per la stagione estiva.
L'arrestato, quindi, su disposizione dell'Autorità Giudiziaria tranese, è stato condotto presso la casa circondariale di Rimini.