Atto vandalico al bene confiscato di via Arco Catecombe
Distrutta la targa con il logo del Comune di Molfetta, apposta nel 2016
Molfetta - venerdì 8 dicembre 2017
20.47
Un gravissimo atto vandalico è stato perpetrato nei giorni scorsi all'immobile sito in via Arco Catecombe (civici n. 12 e n. 14), un locale al pianterreno confiscato nel 1999 a Michele Parisi e presente nel patrimonio indisponibile del Comune di Molfetta dal lontano 2001.
Nei giorni scorsi, infatti, il Presidio Libera di Molfetta e il Liberatorio Politico, recandosi presso l'immobile, con meraviglia hanno appreso dell'assenza della targa, apposta dall'Azione Cattolica diocesana il 22 maggio 2016, con il logo del Comune di Molfetta, nell'ambito dell'iniziativa "Se parlasse la città… ", una passeggiata della legalità finalizzata a riappropriarsi in maniera consapevole della città e dei beni sequestrati alla mafia.
Un atto deplorevole e sconsiderato. Il locale Presidio di Libera, l'associazione di promozione sociale che si occupa di sensibilizzazione e contrasto al fenomeno delle mafie, «già da tempo si è attivata nel dialogo con le istituzioni comunali» sull'episodio avvenuto ai danni dell'immobile di via Arco Catecombe, preso di mira da un grave atto di vandalismo, e «proseguirà in merito ad una sospetta manomissione della porta d'accesso al locale».
Il Liberatorio Politico, invece, «dopo aver verificato, che la porta d'accesso al bene confiscato di via Arco Catacombe è stata manomessa con l'apposizione di una catena ed un lucchetto» ha chiesto al sindaco Tommaso Minervini, in un esposto protocollato a Palazzo di Città, «di verificare se estranei avessero occupato abusivamente il bene comune» segnalando altresì «che era stata divelta la targa». Entrambi non hanno ancora ottenuto risposte.
Molfetta, su questi aspetti, ha lavorato molto negli ultimi anni. Eppure c'è ancora qualcuno che tenta di ostacolare questo percorso di legalità, attraverso atti di questo genere. L'auspicio è che il Comune di Molfetta, a fronte di questo vigliacco atto vandalico, si possa immediatamente attivare.
Nei giorni scorsi, infatti, il Presidio Libera di Molfetta e il Liberatorio Politico, recandosi presso l'immobile, con meraviglia hanno appreso dell'assenza della targa, apposta dall'Azione Cattolica diocesana il 22 maggio 2016, con il logo del Comune di Molfetta, nell'ambito dell'iniziativa "Se parlasse la città… ", una passeggiata della legalità finalizzata a riappropriarsi in maniera consapevole della città e dei beni sequestrati alla mafia.
Un atto deplorevole e sconsiderato. Il locale Presidio di Libera, l'associazione di promozione sociale che si occupa di sensibilizzazione e contrasto al fenomeno delle mafie, «già da tempo si è attivata nel dialogo con le istituzioni comunali» sull'episodio avvenuto ai danni dell'immobile di via Arco Catecombe, preso di mira da un grave atto di vandalismo, e «proseguirà in merito ad una sospetta manomissione della porta d'accesso al locale».
Il Liberatorio Politico, invece, «dopo aver verificato, che la porta d'accesso al bene confiscato di via Arco Catacombe è stata manomessa con l'apposizione di una catena ed un lucchetto» ha chiesto al sindaco Tommaso Minervini, in un esposto protocollato a Palazzo di Città, «di verificare se estranei avessero occupato abusivamente il bene comune» segnalando altresì «che era stata divelta la targa». Entrambi non hanno ancora ottenuto risposte.
Molfetta, su questi aspetti, ha lavorato molto negli ultimi anni. Eppure c'è ancora qualcuno che tenta di ostacolare questo percorso di legalità, attraverso atti di questo genere. L'auspicio è che il Comune di Molfetta, a fronte di questo vigliacco atto vandalico, si possa immediatamente attivare.