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Sociale

Attestati per i detenuti del progetto “Ripartiamo dalla Pasta”

Conclusa la terza edizione per progetto promosso da Granoro e Factory del Gusto

Si è concluso con la consegna degli attestati il progetto denominato "Ripartiamo dalla pasta" che ha coinvolto alcuni detenuti del settore maschile della Casa Circondariale di Trani, promosso da importanti realtà come il pastificio Granoro e la scuola di cucina molfettese Factory del Gusto.

Il progetto giunto alla terza edizione – dopo quelle degli anni precedenti che avevano coinvolto la sezione femminile del penitenziario tranese – ha visto quest'anno protagonisti i detenuti della sezione maschile, con storie e trascorsi di vita differenti, e che si sono cimentati con entusiasmo con materie prime del territorio e fornelli in un percorso della durata complessiva di sei lezioni a cadenza settimanale.

Presenti alla conferenza stampa di chiusura la direttrice del carcere, la dottoressa Bruna Piarulli, l'amministratore delegato di Granoro, la dottoressa Marina Mastromauro, l'amministratore delegato della Factory del Gusto, lo chef Salvatore Turturo; sono altresì intervenute la responsabile area trattamentale del penitenziario maschile di Trani, la dottoressa Elisabetta Pellegrini, il direttore U.E.P.E. (Ufficio Esecuzione Penale Esterna) di Bari dott.ssa Paola Ruggieri, il vice comandante dell'istituto penitenziale di Trani, Felice Nazareno De Pinto.

Novità di questa terza edizione è stato sicuramente il connubio cucina-letteratura grazie alla presenza del Presidio del Libro di Corato e alla professoressa Pisicchio: tra una preparazione e l'altra i detenuti hanno assaporato le parole di brani tratti da libri dedicati al settore agroalimentare, libri legati alle tipicità gastronomiche pugliesi, affinché attraverso i libri potessero essere partecipi del territorio che li circonda.

Un progetto ambizioso, che ha avuto come obiettivo preponderante un percorso formativo e informativo per la trasmissione di competenze professionali nell'ambito della ristorazione, spendibili soprattutto al di fuori dell'ambito penitenziale: coloro che diventeranno i futuri ex detenuti avranno dunque la possibilità di entrare a pieno diritto e con giuste credenziali nel circuito lavorativo della ristorazione.

Lo chef Turturo della Factory, che ha operato in cucina a stretto contatto con i detenuti e coadiuvato dalla chef Lucia Viggiano, ha fortemente sottolineato l'entusiasmo che i partecipanti hanno da subito manifestato, mantenendo un comportamento consono e rispettoso che ha contribuito alla creazione di un clima lavorativo sereno tanto che è stato palese il dispiacere dei detenuti alla fine del corso.
Ciò è stato messo in luce nel momento della consegna degli attestati, nelle espressioni orgogliose di quegli uomini che nella consapevolezza dell'errore passato, vedono una speranza per il futuro.

Commozione generale c'è stata alla lettura di alcuni pensieri che i detenuti hanno scritto nel corso degli incontri grazie all'aiuto della professoressa Pisicchio che ha confermato l'importanza di progetti di questo tipo – capaci di rappresentare una efficace strategia di prevenzione della recidiva e un'importante occasione per promuovere la cultura della legalità –, in cui si sviluppa un ciclo continuo e spontaneo di "dare e avere" e di ristrutturazione dei valori della persona.
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