Cronaca
Assolta la dott.ssa Donno: nessun danneggiamento alla Cooperativa Shalom di Molfetta
L’ha sentenziato il tribunale collegiale di Trani a favore della dirigente del settore servizi sociali del Comune di Barletta
Molfetta - lunedì 15 gennaio 2018
18.52
Assolta con formula piena "perché il fatto non sussiste".
Non commise, dunque, abuso d'ufficio la dirigente del settore servizi sociali del Comune di Barletta Maria Rosaria Donno accusata d'aver danneggiato, con alcuni suoi provvedimenti, la cooperativa Shalom di Molfetta che svolgeva i servizi di assistenza domiciliare integrata e di assistenza domiciliare disabili.
L'ha sentenziato il tribunale collegiale di Trani accogliendo la linea difensiva dell'avvocato Rinaldo Alvisi.
La Procura (pubblico ministero d'udienza Silvia Curione; le indagini furono invece condotte dall'ex collega Giuseppe Maralfa, ora alla Procura di Bari) aveva chiesto pure l'assoluzione ma con formula dubitativa; mente la Cooperativa, costituita parte civile con l'avvocato Mario Malcangi, aveva ritenuto sussistenti le accuse inizialmente mosse dall'ufficio inquirente tranese.
Secondo l'originaria contestazione, la dirigente barlettana avrebbe disposto il cosiddetto recupero ore lavorative piuttosto che liquidare la somma di circa a 28mila euro in favore della cooperativa. La società si adeguò a formulare la relativa proposta dirigenziale di recupero ore per evitare di compromettere i rapporti col Comune in previsione della partecipazione a future gare. Però, poi, denunciò il danno subito alle proprie casse per la mancata liquidazione dei 28mila euro.
Le contestazioni andavano da giugno 2010 a luglio 2011. Nell'ultima nota dirigenziale veniva precisato che "nulla è dovuto dall'amministrazione comunale per il recupero delle ore nei giorni festivi". Tra novanta giorni il deposito delle motivazioni della sentenza pienamente assolutoria.
Non commise, dunque, abuso d'ufficio la dirigente del settore servizi sociali del Comune di Barletta Maria Rosaria Donno accusata d'aver danneggiato, con alcuni suoi provvedimenti, la cooperativa Shalom di Molfetta che svolgeva i servizi di assistenza domiciliare integrata e di assistenza domiciliare disabili.
L'ha sentenziato il tribunale collegiale di Trani accogliendo la linea difensiva dell'avvocato Rinaldo Alvisi.
La Procura (pubblico ministero d'udienza Silvia Curione; le indagini furono invece condotte dall'ex collega Giuseppe Maralfa, ora alla Procura di Bari) aveva chiesto pure l'assoluzione ma con formula dubitativa; mente la Cooperativa, costituita parte civile con l'avvocato Mario Malcangi, aveva ritenuto sussistenti le accuse inizialmente mosse dall'ufficio inquirente tranese.
Secondo l'originaria contestazione, la dirigente barlettana avrebbe disposto il cosiddetto recupero ore lavorative piuttosto che liquidare la somma di circa a 28mila euro in favore della cooperativa. La società si adeguò a formulare la relativa proposta dirigenziale di recupero ore per evitare di compromettere i rapporti col Comune in previsione della partecipazione a future gare. Però, poi, denunciò il danno subito alle proprie casse per la mancata liquidazione dei 28mila euro.
Le contestazioni andavano da giugno 2010 a luglio 2011. Nell'ultima nota dirigenziale veniva precisato che "nulla è dovuto dall'amministrazione comunale per il recupero delle ore nei giorni festivi". Tra novanta giorni il deposito delle motivazioni della sentenza pienamente assolutoria.