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Associazione Pandora e commercianti insieme per “Posto occupato”

L’iniziativa era tesa a far riflettere sulla violenza di genere

"Io ci sono! O meglio io c'ero, fino a quando la mano dell'uomo che diceva di amarmi non mi ha uccisa". Questo il principio ispiratore dell'iniziativa "Posto occupato", realizzato a Molfetta dall'associazione "Pandora", con la collaborazione degli esercizi commerciali del centro storico e non solo.

Tale evento nasce da una sinergia tra l'associazione "Pandora" e il gruppo di "Donne e uomini molfettesi contro la violenza sulle donne", coordinato dalla sociologa Marina Mastropierro, ed ha avuto l'intendo di riaccendere l'attenzione sul fenomeno del femminicidio, o comunque sulla violenza di genere. Un'iniziativa semplice: delle tovagliette con frasi contro la violenza di genere e un posto allestito per ricordare chi non c'è più, ma di grande impatto, perché porta alla riflessione in un momento di svago e divertimento.

Tutti gli esercenti hanno aderito subito e senza esitazioni, finanziando le tovagliette.
Positivo il riscontro che l'associazione "Pandora" ha ricevuto attraverso i social, questo sta ad indicare che la campagna di sensibilizzazione ha sortito il suo effetto.

La vice presidente dell'associazione "Pandora", Francesca Bisceglia, che si occupa a Molfetta anche dello sportello antiviolenza e antistalking, ci tiene a sottolineare che «il fenomeno del femminicidio è solo la punta dell'iceberg della violenza di genere. Quello è il gesto estremo, ma prima la donna quasi certamente ha subito violenze verbali, psicologiche, economiche, fisiche e sessuali».

Non è possibile fare un identikit preciso della donna che subisce violenza, in quanto il fenomeno è trasversale anche se il percorso di violenza subito è molto simile per tutte. Mentre l'identikit del maltrattante, pur trasversale dal punto di vista socio-culturale, dal punto di vista psicologico solitamente presenta tratti di "egocentrismo, aggressività, possessività".

Lo sportello antiviolenza è nato a Molfetta nel 2013 ed è operativo nella sede di via Preti n. 29 (presso Palazzo Turtur) il martedì e il giovedì dalle ore 10 alle ore 12 e mercoledì e venerdì dalle ore 16.30 alle ore 18.30.

L'associazione "Pandora", quindi lo sportello, si avvale della consulenza di due avvocate penaliste (Valeria Scardigno e Maria Teresa Sasso), una civilista (Francesca Bisceglia) e tre psicologhe (Egle Alfarano, Carmen Zelano e Miriam Cassandra).

La vice presidente precisa che «lo sportello funziona sia per consulenza legale che per assistenza psicologica. Non vi è obbligo di denuncia, la donna deve fare le sue scelte con consapevolezza senza alcuna imposizione. Il nostro intento è quello di accompagnare le donne in un percorso di fuoriuscita consapevole dalla violenza, rispettando i tempi di ciascuna. Seminiamo strumenti perché si possano rendere conto di quella che è la loro condizione in quel momento e delle eventuali possibili alternative».

Ed aggiunge: «in fondo si tratta di far comprendere che l'atteggiamento violento del maltrattante nulla a ha che vedere con l'amore; si può parlare di attrazione, bisogno, dipendenza, potere, ma mai di amore perché amore è prendersi cura dell'altro, in queste relazioni invece la donna viene isolata, abusata, denigrata, annullata. Comunque spesso sin dall'inizio della relazione ci sono dei campanelli d'allarme che non dovrebbero mai essere sottovalutati».

Sino a ora si sono avvicinate allo sportello antiviolenza circa una ventina di donne e non solo molfettesi, ad ognuna è garantito l'assoluto anonimato, e ci sono professioniste preparate e formate per la loro accoglienza, ognuna sarà seguita in un percorso personale.

L'invito della responsabile dell'associazione "Pandora" è quello «di non farsi sopraffare dalla paura, ma di spezzare la catena di isolamento chiamando 3911640360, operativo 24 ore su 24 risponderà sempre una professionista qualificata disposta ad aiutare le donna in difficoltà».
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