Associazione molfettesi nel mondo, 36 anni al fianco degli emigrati
Amato: «è proprio vero che i molfettesi stanno in ogni parte del mondo»
Molfetta - lunedì 11 settembre 2017
"Benvenuti". In questa parola tutto il senso di questi 36 anni di attività dell'Associazione molfettesi nel mondo, presieduta da pochi mesi da Angela Amato.
Obiettivo del padre fondatore Rodolfo Caputi nel 1981,infatti, era quella di accogliere chi tornava nella sua terra natia dopo anni vissuti a lavorare all'estero e che come ci spiega il presidente Amato «si sentiva un pesce fuor d'acqua nella sua stessa città, non più a casa propria, quindi aveva inteso creare quella che oggi chiamiamo "inclusione sociale". E al contempo si voleva mantenere i rapporti con chi era all'estero, 36 anni fa non era come oggi che siamo supportati dalla tecnologia».
Ed aggiunge: «oggi dire che i molfettesi stanno in ogni parte del mondo non è una esagerazione, è la verità, ci sono manager e non solo che lavorano in Africa, in Cina, in India. Infatti, uno dei nostri prossimi obiettivi è far diventare queste partenze delle risorse per la città e contemporaneamente continuare a far sentire queste persone ancora "molfettesi"».
Quindi non più solo America, Argentina, Venezuela e Australia, oltre ovviamente le nazioni europee, Molfetta e soprattutto i molfettesi da lontano hanno fatto veramente tanto per la nostra città, ognuno nel proprio piccolo ha portato la nostra cultura, le nostre tradizioni, i nostri prodotti all'estero facendoli conoscere in tutto il mondo.
Chi tornava sino a qualche anno fa, soprattutto chi mancava da diversi anni si è trovato di fronte ad una Molfetta diversa, che ha cambiato la sua fisionomia, si è espansa, ma ha mantenuto dei punti fermi: Corso Umberto, la Villa Comunale, il borgo e il suo porto.
«Oggi - come ha precisato Angela Amato- con le nuove tecnologie è possibile vedere quello che accade in città semplicemente con un clic sul pc».
E' lo stesso presidente a spiegarci che ricoprire questo ruolo «è una grande emozione e soprattutto un grande onore, perché ti permette di vedere Molfetta con altri occhi, quelli degli emigrati, di riscoprirne le bellezze e a volte di vivere le loro stesse emozioni».
E' inutile dire, che la Madonna dei Martiri e la sua festa rimangono per i molfettesi nel mondo un punto cardine, una devozione infinita.
Obiettivo del padre fondatore Rodolfo Caputi nel 1981,infatti, era quella di accogliere chi tornava nella sua terra natia dopo anni vissuti a lavorare all'estero e che come ci spiega il presidente Amato «si sentiva un pesce fuor d'acqua nella sua stessa città, non più a casa propria, quindi aveva inteso creare quella che oggi chiamiamo "inclusione sociale". E al contempo si voleva mantenere i rapporti con chi era all'estero, 36 anni fa non era come oggi che siamo supportati dalla tecnologia».
Ed aggiunge: «oggi dire che i molfettesi stanno in ogni parte del mondo non è una esagerazione, è la verità, ci sono manager e non solo che lavorano in Africa, in Cina, in India. Infatti, uno dei nostri prossimi obiettivi è far diventare queste partenze delle risorse per la città e contemporaneamente continuare a far sentire queste persone ancora "molfettesi"».
Quindi non più solo America, Argentina, Venezuela e Australia, oltre ovviamente le nazioni europee, Molfetta e soprattutto i molfettesi da lontano hanno fatto veramente tanto per la nostra città, ognuno nel proprio piccolo ha portato la nostra cultura, le nostre tradizioni, i nostri prodotti all'estero facendoli conoscere in tutto il mondo.
Chi tornava sino a qualche anno fa, soprattutto chi mancava da diversi anni si è trovato di fronte ad una Molfetta diversa, che ha cambiato la sua fisionomia, si è espansa, ma ha mantenuto dei punti fermi: Corso Umberto, la Villa Comunale, il borgo e il suo porto.
«Oggi - come ha precisato Angela Amato- con le nuove tecnologie è possibile vedere quello che accade in città semplicemente con un clic sul pc».
E' lo stesso presidente a spiegarci che ricoprire questo ruolo «è una grande emozione e soprattutto un grande onore, perché ti permette di vedere Molfetta con altri occhi, quelli degli emigrati, di riscoprirne le bellezze e a volte di vivere le loro stesse emozioni».
E' inutile dire, che la Madonna dei Martiri e la sua festa rimangono per i molfettesi nel mondo un punto cardine, una devozione infinita.