Associazione Elena e Beniamino Finocchiaro, ecco i premiati con le borse di studio
Riconoscimento per 15 studenti di Molfetta
Molfetta - lunedì 29 maggio 2023
0.43
La palestra del Liceo classico Da Vinci, stracolma. Con studenti giunti anche da fuori città accompagnati dai loro docenti. Di fronte a loro un grande backdrop ed eminenti personalità del mondo della cultura di caratura nazionale, anzi oltre. Si apre così il convegno voluto dall'Associazione Elena e Beniamino Finocchiaro in occasione del 150esimo anniversario della nascita di Gaetano Salvemini (che tanta parte ebbe anche nella istituzione del liceo classico a Molfetta) e del centesimo anniversario della nascita di Beniamino Finocchiaro.
Si apre con uno sguardo rivolto ai più giovani, alle menti fertili che, con attenzione, hanno ascoltato le prolusioni di Renato Camurri, Professore Ordinario di Storia contemporanea presso l'Università degli Studi di Verona che ha parlato di "Gaetano Salvemini e la rivoluzione liberale di Piero Gobetti"; della professoressa Patricia Chiantera, Docente di Storia del pensiero politico presso Università di Bari "Federalismo e questione meridionale in Gaetano Salvemini e Beniamino Finocchiaro"; e della professoressa Domenica Porcaro, già direttrice della Soprintendenza archivistica per la Puglia "Gli archivi di persone nel Novecento". A coordinare i lavori un illustre storico il professor Angelantonio Spagnoletti.
Ad aprire i lavori è Angela Amato, vice presidente dell'Associazione. In platea, con gli studenti, i docenti, c'è la dirigente scolastica del Liceo, la professoressa Giuseppina Bassi, c'è il presidente dell'Associazione Finocchiaro, Tommaso Minervini, salveminiano da sempre, pupillo di Finocchiaro. E ci sono rappresentanti dell'amministrazione comunale.
In tre ore circa, tanto dura la prima sessione del convegno, il professor Renato Camurri e la professoressa Patricia Chiantera disegnano una figura precisa, puntuale di Gaetano Salvemini che, ad un certo punto, interviene in video con un filmato. Lui intransigente nei confronti del fascismo. Esule in patria, come diceva Pietro Gobetti, anche dopo il suo rientro dall'esilio. Lui che non mise più piede, fino alla morte, nella sua Molfetta, quella che lo aveva mandato via.
Emerge dalle parole del professor Camurri il rapporto simmetrico tra Salvemini politico che guarda a Piero Gobetti uomo di cultura e viceversa. Emerge la figura di Salvemini "americano" in continua evoluzione. E poi il dolore di Gaetano Salvemini che, nel 1926, di fronte alla morte di Gobetti scrive di aver perduto una radice, perché "Qualcosa di me era passata in lui".
Su tutto si impone l'attualità del pensiero di Salvemini, ripreso, condiviso e sviluppato da Beniamino Finocchiaro, legato al concetto di rafforzamento delle autonomie locali e del federalismo che verrà ripreso anche nella sessione serale del convegno dal dottor Roberto Garofoli, Presidente di Sezione del Consiglio di Stato. Già Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri del governo Draghi, e dal Professor Vito Antonio Leuzzi, Presidente Istituto pugliese per la Storia dell'Antifascismo.
Viene affrontato il dibattito sulla Questione meridionale, una questione strutturale nazionale. Perché, da sempre, il mezzogiorno è banco di prova della politica. Viene ribadito il pensiero di Salvemini che vede lo Stato accentratore, divoratore, una classe borghese inconsistente. La sua acuta capacità analitica dei fenomeni sociali. Identità politica, il socialismo liberale che denuncia la politica dei compromessi. L'inadeguata capacità di governarsi da parte del sud. Il concetto di Autonomia finanziaria che poi Finocchiaro metterà in pratica puntando anche sul ruolo gestionale delle regioni e andando oltre parlando di Questioni meridionali non più di questione meridionale.
E in conclusione di sessione è la professoressa Domenica Porcaro ad evidenziare l'importanza dell'esistenza degli archivi e, nel caso specifico, dell'archivio Finocchiaro che può aiutare alla costruzione della memoria storica e che, pertanto, deve essere conservato, in modo adeguato, digitalizzato e messo a disposizione dei posteri.
Nella sessione serale, nel chiostro della fabbrica di San Domenico, che si è aperto con la distribuzione ai presenti di una cartolina con annullo filatelico dedicato, cambia l'uditorio. Per lo più c'è un pubblico adulto che ha fame di ascoltare gli interventi dei relatori e che viene rapito dagli interventi video proposti, con Finocchiaro, Sylos Labini, De Gennaro, testimoni del secolo scorso e attualissimi; dalle parole di Arturo Finocchiaro, fratello di Beniamino, che racconta di una parte un po' più intima e familiare di una delle menti più illustri del secolo scorso, e del rapporto splendido tra Beniamino Finocchiaro e Gaetano Salvemini, il discepolo e il maestro.
Intervengono il professor Leuzzi e il presidente Garofoli. Si parla, in modo puntuale, di democrazia e autonomismo ma anche dell'attualità di Salvemini nel 75esimo anniversario della Costituzione. Ed è il Presidente Garofoli a sottolineare il rischio di coesione sociale che comporta un'autonomia non rispettosa dei comuni.
Particolarmente interessante l'intervento del Dott. Daniele Franco, già Ragioniere Generale dello Stato, Vicedirettore Generale e Direttore Generale della Banca d'Italia, Ministro dell'economia e delle finanze nel governo Draghi, che parla del "rapporto" tra Beniamino Finocchiaro e le regole di bilancio e mette in evidenza quello che negli anni è cambiato nel bilancio dello Stato.
Il convegno si chiude con la consegna delle Borse di studio, 15 in tutto, da 1.000, 500 e 300 euro, con la partecipazione di 26 studenti del Liceo classico, del Liceo Scientifico, del Ferraris, del monsignor Bello, del Liceo Fornari.
La giuria composta dal professor Angelantonio Spagnoletti, presidente, dalla professoressa Linda Panunzio e dal dottor Adriano Antonucci, componenti, ha assegnato le borse di studio da 1.000 euro a:
- Catalano Rocco, de Chirico Giorgia, Martucci Dario, Henvi Peci - Liceo Fornari
- Innominato Andrea - Liceo Scientifico
- Lovino Vincenzo - Liceo Classico;
le borse di studio da 500 euro a:
- Altamura Graziosa - Liceo Classico
- de Bari Angelica - Liceo Fornari
- Romanazzi Antonio - IISS Ferraris
- Tambone Antonio - Liceo Classico
- Trione Marco - Liceo Classico
- de Palma Noemi, Gadaleta Palma, Mastrofilippo Vanessa - IISS Mons. Bello;
le borse di studio da 300 euro (per l'impegno dimostrato) a:
- Catalano Mirco - IISS Ferraris
- Cuocci Teodata, Rana Romina - IISS Ferraris
- Piccininni Rossella - Liceo Fornari
- de Ceglia Gabriella, de Gennaro Aurora, Pisani Ottavia, Valla Luana
- Lorusso Letizia, Magrone Luca, Minervini Doriana - Liceo Fornari
- Montanarella Chiara - Liceo Classico.
Prezioso è stato il contributo fornito dalle docenti di riferimento Annamaria Russo (per il Liceo Fornari), Anastasia Balacco (per il Monsignor Bello), Antonella Camporeale, Lella Salvemini (per il Liceo classico), Betty Salvemini (per il Ferraris) e Lucrezia Giancaspro (per il Liceo scientifico).
Ed è da qui, dal 26 maggio 2023, che si riparte. Dall'entusiasmo dei giovani che hanno incontrato due menti brillanti del secolo scorso e che, con loro, affronteranno il futuro.
Si apre con uno sguardo rivolto ai più giovani, alle menti fertili che, con attenzione, hanno ascoltato le prolusioni di Renato Camurri, Professore Ordinario di Storia contemporanea presso l'Università degli Studi di Verona che ha parlato di "Gaetano Salvemini e la rivoluzione liberale di Piero Gobetti"; della professoressa Patricia Chiantera, Docente di Storia del pensiero politico presso Università di Bari "Federalismo e questione meridionale in Gaetano Salvemini e Beniamino Finocchiaro"; e della professoressa Domenica Porcaro, già direttrice della Soprintendenza archivistica per la Puglia "Gli archivi di persone nel Novecento". A coordinare i lavori un illustre storico il professor Angelantonio Spagnoletti.
Ad aprire i lavori è Angela Amato, vice presidente dell'Associazione. In platea, con gli studenti, i docenti, c'è la dirigente scolastica del Liceo, la professoressa Giuseppina Bassi, c'è il presidente dell'Associazione Finocchiaro, Tommaso Minervini, salveminiano da sempre, pupillo di Finocchiaro. E ci sono rappresentanti dell'amministrazione comunale.
In tre ore circa, tanto dura la prima sessione del convegno, il professor Renato Camurri e la professoressa Patricia Chiantera disegnano una figura precisa, puntuale di Gaetano Salvemini che, ad un certo punto, interviene in video con un filmato. Lui intransigente nei confronti del fascismo. Esule in patria, come diceva Pietro Gobetti, anche dopo il suo rientro dall'esilio. Lui che non mise più piede, fino alla morte, nella sua Molfetta, quella che lo aveva mandato via.
Emerge dalle parole del professor Camurri il rapporto simmetrico tra Salvemini politico che guarda a Piero Gobetti uomo di cultura e viceversa. Emerge la figura di Salvemini "americano" in continua evoluzione. E poi il dolore di Gaetano Salvemini che, nel 1926, di fronte alla morte di Gobetti scrive di aver perduto una radice, perché "Qualcosa di me era passata in lui".
Su tutto si impone l'attualità del pensiero di Salvemini, ripreso, condiviso e sviluppato da Beniamino Finocchiaro, legato al concetto di rafforzamento delle autonomie locali e del federalismo che verrà ripreso anche nella sessione serale del convegno dal dottor Roberto Garofoli, Presidente di Sezione del Consiglio di Stato. Già Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri del governo Draghi, e dal Professor Vito Antonio Leuzzi, Presidente Istituto pugliese per la Storia dell'Antifascismo.
Viene affrontato il dibattito sulla Questione meridionale, una questione strutturale nazionale. Perché, da sempre, il mezzogiorno è banco di prova della politica. Viene ribadito il pensiero di Salvemini che vede lo Stato accentratore, divoratore, una classe borghese inconsistente. La sua acuta capacità analitica dei fenomeni sociali. Identità politica, il socialismo liberale che denuncia la politica dei compromessi. L'inadeguata capacità di governarsi da parte del sud. Il concetto di Autonomia finanziaria che poi Finocchiaro metterà in pratica puntando anche sul ruolo gestionale delle regioni e andando oltre parlando di Questioni meridionali non più di questione meridionale.
E in conclusione di sessione è la professoressa Domenica Porcaro ad evidenziare l'importanza dell'esistenza degli archivi e, nel caso specifico, dell'archivio Finocchiaro che può aiutare alla costruzione della memoria storica e che, pertanto, deve essere conservato, in modo adeguato, digitalizzato e messo a disposizione dei posteri.
Nella sessione serale, nel chiostro della fabbrica di San Domenico, che si è aperto con la distribuzione ai presenti di una cartolina con annullo filatelico dedicato, cambia l'uditorio. Per lo più c'è un pubblico adulto che ha fame di ascoltare gli interventi dei relatori e che viene rapito dagli interventi video proposti, con Finocchiaro, Sylos Labini, De Gennaro, testimoni del secolo scorso e attualissimi; dalle parole di Arturo Finocchiaro, fratello di Beniamino, che racconta di una parte un po' più intima e familiare di una delle menti più illustri del secolo scorso, e del rapporto splendido tra Beniamino Finocchiaro e Gaetano Salvemini, il discepolo e il maestro.
Intervengono il professor Leuzzi e il presidente Garofoli. Si parla, in modo puntuale, di democrazia e autonomismo ma anche dell'attualità di Salvemini nel 75esimo anniversario della Costituzione. Ed è il Presidente Garofoli a sottolineare il rischio di coesione sociale che comporta un'autonomia non rispettosa dei comuni.
Particolarmente interessante l'intervento del Dott. Daniele Franco, già Ragioniere Generale dello Stato, Vicedirettore Generale e Direttore Generale della Banca d'Italia, Ministro dell'economia e delle finanze nel governo Draghi, che parla del "rapporto" tra Beniamino Finocchiaro e le regole di bilancio e mette in evidenza quello che negli anni è cambiato nel bilancio dello Stato.
Il convegno si chiude con la consegna delle Borse di studio, 15 in tutto, da 1.000, 500 e 300 euro, con la partecipazione di 26 studenti del Liceo classico, del Liceo Scientifico, del Ferraris, del monsignor Bello, del Liceo Fornari.
La giuria composta dal professor Angelantonio Spagnoletti, presidente, dalla professoressa Linda Panunzio e dal dottor Adriano Antonucci, componenti, ha assegnato le borse di studio da 1.000 euro a:
- Catalano Rocco, de Chirico Giorgia, Martucci Dario, Henvi Peci - Liceo Fornari
- Innominato Andrea - Liceo Scientifico
- Lovino Vincenzo - Liceo Classico;
le borse di studio da 500 euro a:
- Altamura Graziosa - Liceo Classico
- de Bari Angelica - Liceo Fornari
- Romanazzi Antonio - IISS Ferraris
- Tambone Antonio - Liceo Classico
- Trione Marco - Liceo Classico
- de Palma Noemi, Gadaleta Palma, Mastrofilippo Vanessa - IISS Mons. Bello;
le borse di studio da 300 euro (per l'impegno dimostrato) a:
- Catalano Mirco - IISS Ferraris
- Cuocci Teodata, Rana Romina - IISS Ferraris
- Piccininni Rossella - Liceo Fornari
- de Ceglia Gabriella, de Gennaro Aurora, Pisani Ottavia, Valla Luana
- Lorusso Letizia, Magrone Luca, Minervini Doriana - Liceo Fornari
- Montanarella Chiara - Liceo Classico.
Prezioso è stato il contributo fornito dalle docenti di riferimento Annamaria Russo (per il Liceo Fornari), Anastasia Balacco (per il Monsignor Bello), Antonella Camporeale, Lella Salvemini (per il Liceo classico), Betty Salvemini (per il Ferraris) e Lucrezia Giancaspro (per il Liceo scientifico).
Ed è da qui, dal 26 maggio 2023, che si riparte. Dall'entusiasmo dei giovani che hanno incontrato due menti brillanti del secolo scorso e che, con loro, affronteranno il futuro.