Cronaca
Assenteismo all'ospedale di Molfetta, 30 indagati dalla Procura di Trani
Tra dirigenti medici, personale paramedico e impiegati: dodici dipendenti agli arresti, uno con obbligo di dimora
Molfetta - lunedì 8 luglio 2019
13.54
Timbravano il cartellino, ma in realtà erano assenti durante l'orario di lavoro all'ospedale monsignor Antonio Bello di Molfetta.
Scoperto dai finanzieri della Tenenza di Molfetta, al termine di complesse ed articolate indagini, un sistema di fraudolenta solidarietà per timbrare il cartellino ed assentarsi dal lavoro durante l'orario di servizio all'ospedale monsignor Antonio Bello di Molfetta.
30 gli indagati, tra dirigenti medici, personale paramedico, impiegati amministrativi, tecnici manutentori nonché un soggetto esterno all'Azienda Sanitaria Locale. I reati contestati, a vario titolo, sono truffa aggravata ai danni di Ente pubblico, falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale, abuso d'ufficio e peculato.
L'Ente, intanto, ha già sospeso i 12 arrestati. «Noi siamo parte offesa - le parole del direttore generale dell'Azienda Sanitaria Locale di Bari, Antonio Sanguedolce - e abbiamo collaborato alle indagini fornendo tutto quanto ci è stato richiesto dagli inquirenti».
Maggiori dettagli nel corso di una conferenza stampa che si terrà presso la Procura della Repubblica di Trani, nell'ufficio del Procuratore Capo, a partire dalle ore 11.00 odierne.
Scoperto dai finanzieri della Tenenza di Molfetta, al termine di complesse ed articolate indagini, un sistema di fraudolenta solidarietà per timbrare il cartellino ed assentarsi dal lavoro durante l'orario di servizio all'ospedale monsignor Antonio Bello di Molfetta.
30 gli indagati, tra dirigenti medici, personale paramedico, impiegati amministrativi, tecnici manutentori nonché un soggetto esterno all'Azienda Sanitaria Locale. I reati contestati, a vario titolo, sono truffa aggravata ai danni di Ente pubblico, falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale, abuso d'ufficio e peculato.
L'Ente, intanto, ha già sospeso i 12 arrestati. «Noi siamo parte offesa - le parole del direttore generale dell'Azienda Sanitaria Locale di Bari, Antonio Sanguedolce - e abbiamo collaborato alle indagini fornendo tutto quanto ci è stato richiesto dagli inquirenti».
Maggiori dettagli nel corso di una conferenza stampa che si terrà presso la Procura della Repubblica di Trani, nell'ufficio del Procuratore Capo, a partire dalle ore 11.00 odierne.