Scadenza commessa Ader per Network, 200 lavoratori ad un bivio
I sindacati rimandano al mittente l'indisponibilità di Consorzio Leonardo a mantenere la territorialità del servizio
Molfetta - giovedì 11 novembre 2021
15.00
Nuova tegola per oltre 200 lavoratori impiegati da Comdata/Network Contacs. A fine novembre scade la commessa Ader, e il Consorzio Leonardo non è intenzionato a mantenere la territorialità del servizio. Questo significa che i lavoratori sarebbero costretti a partire dall'1 dicembre a presatre servizio a Roma, ma la cosa è in contrasto con le altre commesse di cui si occupano tipo Inps.
E i sindacati rimandano al mittente la proposta, ritendendola inaccettabile: «Siamo totalmente contrari alle proposte avanzate da Consorzio Leonardo - sottolineano - in quanto non rispettano in alcun modo i requisiti previsti dalla legge n.11 del 2016 (Clausola Sociale) e dal CCNL delle TLC, sia in materia di territorialità che di mantenimento dei medesimi diritti economici e normativi».
«ADER, INPS e CONSIP - proseguono - sono corresponsabili di queste scelte inique e irrispettose di una legge dello Stato, che fanno ricadere esclusivamente sui lavoratori le conseguenze di un cambio appalto, a favore dell'ennesima cooperativa sociale, basato solo sul maggior ribasso possibile. È paradossale che quando la committenza è pubblica non si riescano ad ottenere i medesimi risultati e garantire gli stessi diritti ai lavoratori del settore, aggravando ancora di più una situazione già complessa».
E i sindacati rimandano al mittente la proposta, ritendendola inaccettabile: «Siamo totalmente contrari alle proposte avanzate da Consorzio Leonardo - sottolineano - in quanto non rispettano in alcun modo i requisiti previsti dalla legge n.11 del 2016 (Clausola Sociale) e dal CCNL delle TLC, sia in materia di territorialità che di mantenimento dei medesimi diritti economici e normativi».
«ADER, INPS e CONSIP - proseguono - sono corresponsabili di queste scelte inique e irrispettose di una legge dello Stato, che fanno ricadere esclusivamente sui lavoratori le conseguenze di un cambio appalto, a favore dell'ennesima cooperativa sociale, basato solo sul maggior ribasso possibile. È paradossale che quando la committenza è pubblica non si riescano ad ottenere i medesimi risultati e garantire gli stessi diritti ai lavoratori del settore, aggravando ancora di più una situazione già complessa».