Cronaca
Arresto Spadavecchia: le precisazione degli avvocati Altomare e de Pinto
I difensori: «Ricostruzione dei fatti fuorviante e lontana dalla realtà»
Molfetta - sabato 20 ottobre 2018
11.13
Riceviamo e pubblichiamo integralmente la nota scritta dagli avvocati Maurizio Altomare e Pantaleo de Pinto a proposito dell'arresto del consigliere comunale Fulvio Oberdan Spadavecchia.
«Nella nostra qualità di difensori di Fulvio Oberdan Spadavecchia, - è scritto nella nota pervenuta in redazione - intendiamo effettuare talune precisazioni in relazione ai fatti per i quali lo stesso è accusato. La ricostruzione fornita con il comunicato affidato alla stampa dall'Arma dei Carabinieri, infatti, fornisce una versione decisamente fuorviante e lontana dalla realtà.
Risponde al vero che Spadavecchia abbia conosciuto una studentessa su un sito web dedicato ad incontri intimi, mentre è frutto di fantasia, e non trova alcun riscontro negli atti di indagine, la circostanza secondo la quale "al rifiuto di sottoporsi a pratiche sessuali dalla stessa non gradite, il 45enne l'avrebbe minacciata di divulgare nella rete foto che la ritraevano in atteggiamenti inequivocabili".
Tra i protagonisti di questa vicenda, infatti, v'è stato un primo incontro intimo, durante il quale le parti erano perfettamente consapevoli, lucide e consenzienti, nel corso del quale, però, alcuna fotografia è stata scattata, con la conseguenza che lo Spadavecchia non avrebbe in alcun modo potuto ricattare la studentessa con foto che, si ribadisce, sono assolutamente inesistenti.
L'indagato, durante l'interrogatorio dinanzi al Gip, ha reso una lunga deposizione, con la quale ha chiarito tutti gli aspetti della vicenda ed, in particolare, che dopo il primo incontro vi sono stati ulteriori contatti in chat, nel corso dei quali, evidentemente, si sono creati dei fraintendimenti circa la volontà di proseguire gli incontri intimi che hanno fatto degenerare la situazione e portato ad un epilogo così turbolento.
L'auspicio dell'indagato e dei difensori è che, chiariti questi aspetti alla stampa ed al pubblico, la vicenda possa ritornare ad essere di interesse unicamente della giustizia, riservando all'indagato, già sconvolto dalla vicenda, stante la sua posizione professionale e l'incarico pubblico ricoperto, la possibilità di non essere ulteriormente esposto alla gogna mediatica e per la quale si stanno valutando eventuali azioni nei confronti dei tanti commenti poco piacevoli apparsi sui social network».
«Nella nostra qualità di difensori di Fulvio Oberdan Spadavecchia, - è scritto nella nota pervenuta in redazione - intendiamo effettuare talune precisazioni in relazione ai fatti per i quali lo stesso è accusato. La ricostruzione fornita con il comunicato affidato alla stampa dall'Arma dei Carabinieri, infatti, fornisce una versione decisamente fuorviante e lontana dalla realtà.
Risponde al vero che Spadavecchia abbia conosciuto una studentessa su un sito web dedicato ad incontri intimi, mentre è frutto di fantasia, e non trova alcun riscontro negli atti di indagine, la circostanza secondo la quale "al rifiuto di sottoporsi a pratiche sessuali dalla stessa non gradite, il 45enne l'avrebbe minacciata di divulgare nella rete foto che la ritraevano in atteggiamenti inequivocabili".
Tra i protagonisti di questa vicenda, infatti, v'è stato un primo incontro intimo, durante il quale le parti erano perfettamente consapevoli, lucide e consenzienti, nel corso del quale, però, alcuna fotografia è stata scattata, con la conseguenza che lo Spadavecchia non avrebbe in alcun modo potuto ricattare la studentessa con foto che, si ribadisce, sono assolutamente inesistenti.
L'indagato, durante l'interrogatorio dinanzi al Gip, ha reso una lunga deposizione, con la quale ha chiarito tutti gli aspetti della vicenda ed, in particolare, che dopo il primo incontro vi sono stati ulteriori contatti in chat, nel corso dei quali, evidentemente, si sono creati dei fraintendimenti circa la volontà di proseguire gli incontri intimi che hanno fatto degenerare la situazione e portato ad un epilogo così turbolento.
L'auspicio dell'indagato e dei difensori è che, chiariti questi aspetti alla stampa ed al pubblico, la vicenda possa ritornare ad essere di interesse unicamente della giustizia, riservando all'indagato, già sconvolto dalla vicenda, stante la sua posizione professionale e l'incarico pubblico ricoperto, la possibilità di non essere ulteriormente esposto alla gogna mediatica e per la quale si stanno valutando eventuali azioni nei confronti dei tanti commenti poco piacevoli apparsi sui social network».